Vaccino più efficace contro la pertosse

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 30/07/2013 Aggiornato il 30/07/2013

Novità sul fronte vaccinazioni: un cambio dell'adiuvante attuale, un sale di alluminio, potrebbe potenziare l'efficacia del vaccino contro la pertosse

Vaccino più efficace contro la pertosse

Torna alla ribalta la pertosse e contro questa malattia, che colpisce soprattutto i più piccoli, c’è una novità sul fronte della vaccinazione. Un cambio dell’adiuvante potrebbe potenziare l’efficacia del vaccino contro la pertosse.  A dirlo è uno studio del Trinity College di Dublino pubblicato sulla rivista scientifica Plos Pathogens.

La proposta irlandese

Per aumentare l’efficacia del vaccino, i ricercatori irlandesi propongono il cambio di quest’ultima componente, allo scopo di stimolare una maggior produzione di cellule Th1 del sistema immunitario: “sostituendo l’adiuvante attuale, un sale di alluminio, con uno fatto con il Dna del batterio si dovrebbe riuscire a stimolare la risposta giusta” sostengono.

Vaccinare i più piccoli

La vaccinazione contro la pertosse è consigliata soprattutto nei bambini molto piccoli, perché può colpire a partire dai 40 giorni di vita e, in alcuni casi, può richiedere la terapia intensiva in ospedale. La diagnosi deve essere tempestiva e i genitori devono essere sensibilizzati a far effettuare i richiami vaccinali ai propri figli anche in età adolescenziale.

Un’infezione delle vie respiratorie

La pertosse è un’infezione delle vie respiratorie causata dal batterio Bordetella pertussis. È caratterizzata da una tosse violenta che finisce con il tipico urlo inspiratorio quando il malato inspira. I primi sintomi della pertosse sono simili a quelli di un raffreddore: naso che cola, starnuti, tosse lieve, febbre leggera. Dopo circa una o due settimane la tosse secca e irritante evolve in tosse convulsiva: il bambino può diventare rosso o violaceo; passata la crisi il bambino emette il caratteristico urlo durante l’inspirazione e non sono rari uno o più conati di vomito.

Il ritorno della malattia

Negli ultimi anni si è verificata un “ritorno” della pertosse in Italia, con un incremento di 10 volte superiore rispetto agli anni 80, nonostante l’esistenza, da decenni, di un vaccino efficace. In questi ultimi anni, infatti, si è avuta una “disattenzione” da parte dei pediatri basata sulla convinzione che la malattia fosse oramai contenuta. Ma così non è.

 

In breve

CHE COS’È L’ADIUVANTE

L’adiuvante è la molecola che serve a stimolare la risposta immunitaria e accompagna le parti del microrganismo responsabile della patologia. In passato veniva utilizzato integralmente il batterio, una tecnica assai efficace ma con molti effetti collaterali. Ora il vaccino è composto solo da alcune parti del microrganismo e da un adiuvante.

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Rischio intermedio per trisomia 21: conviene fare altre indagini?

07/10/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

Spetta alla coppia decidere, dopo aver ottenuto l'esito del Bi-test, se sottoporsi a indagini più approfondite sulla salute del feto e tra queste quale scegliere tra la ricerca del DNA fetale nel sangue materno, l'amniocentesi o la villocentesi, più invasive.  »

Test di gravidanza positivo e, allo stesso tempo, comparsa delle mestruazioni

07/10/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

A inizio gravidanza può verificarsi un sanguinamento che non è una mestruazione vera e propria, ma conseguenza di una eventualità che non implica automaticamente l'aborto spontaneo.   »

Bimba di 20 mesi che vuole dormire solo in passeggino

30/09/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Angela Raimo

Se i genitori non sanno in che modo gestire una presa di posizione come quella di voler dormire solo nel passeggino, piuttosto che perdere ogni sera la "battaglia" è meglio che acconsentano, nella certezza che il bambino prima o poi capirà che è più comodo il suo letto.   »

Incinta di tre settimane: è tardi per prendere l’acido folico?

30/09/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Antonio Clavenna

Per poter contare sulla piena efficacia nel ridurre il rischio di difetti del tubo neurale del feto, l'assunzione quotidiana di acido folico deve iniziare almeno un mese prima del concepimento.  »

Fai la tua domanda agli specialisti