Vaccini: il piatto piange

Laura Raimondi A cura di Laura Raimondi Pubblicato il 26.10.2018 Aggiornato il 26.10.2018

Il budget mondiale dedicato alla ricerca è ancora insufficiente. Gli studi sui vaccini per hiv, malaria e tubercolosi segnano il passo

Vaccini: il piatto piange

È ancora lontano il momento in cui sul mercato saranno disponibili vaccini contro le malattie più mortali del pianeta, come hiv, malaria e tubercolosi. Le risorse economiche investite a livello mondiale sono purtroppo ancora insufficienti.

Oltre 500 prodotti “work in progress”

Conferma questo scenario uno studio promosso dalla Bill and Melissa Gates Foundation insieme all’Agenzia svizzera per lo sviluppo, che stima in tre volte tanto l’impegno economico necessario a limitare le stragi causate ogni hanno dalla diffusione di queste malattie. Sono 538 i prodotti ancora in fase di progettazione, che produrranno i vaccini per ben 35 malattie. La ricerca, coordinata dal Duke Global Health Institute di Durham, ha tracciato un quadro negativo – rispetto alla prevenzione – anche per altri tipi di malattie, come l’epatite C, la tubercolosi, la lebbra, il dengue e la malattia del sonno.

Triplicare i fondi

I ricercatori sostengono che per avere risultati soddisfacenti entro il 2030 la spesa per la ricerca dovrebbe essere di circa 9 miliardi l’anno, il triplo di quanto previsto attualmente a livello mondiale. Sempre secondo questi dati, nel prossimo decennio verranno approvati circa 125 nuovi prodotti, tra test diagnostici, vaccini per tifo e stafilococco e altre combinazioni di farmaci più efficaci contro malaria, tbc, epatite C e infine, medicinali più aggressivi per debellare l’influenza.

 

 

 
 
 

Da sapere!

In Italia ci sono circa 130mila persone che vivono con l’Hiv e si registrano circa 4.000 nuovi casi ogni anno (fonte Istituto superiore di sanità).

 

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