Varicella

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Cos’è la varicella?

La varicella è una malattia infettiva esantematica (cioè caratterizzata dalla comparsa di esantema, eruzione cutanea che provoca macchioline rosse) estremamente contagiosa, che colpisce per lo più i bambini tra i 5 e i 10 anni, in particolare tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera.

Le cause della varicella

La varicella è provocata dal virus Varicella Zoster, che appartiene alla famiglia degli Herpes virus. 
Bisogna sapere che, anche dopo la guarigione della malattia, il virus Varicella Zoster non muore, ma si annida nei gangli nervosi, restando latente nell’organismo, senza dare fastidio. In alcune persone (soprattutto anziane), però, approfittando di un calo delle difese, può risvegliarsi dando luogo all’Herpes Zoster, una malattia nota come Fuoco di Sant’Antonio, che riattiva l’infezione con la comparsa di vescicole molto dolorose in genere nella zona del torace.

Come si trasmette

Il virus della varicella si trasmette per via respiratoria, attraverso le goccioline di saliva o muco emesse nell’aria dalle persone infette quando parlano o tossiscono oppure, ma più di rado, tramite il contatto con il liquido contenuto nelle vescicole che costituiscono l’esantema tipico della malattia. 

I sintomi della varicella

Dopo un’incubazione piuttosto lunga (quattordici-ventun giorni) e un breve periodo (non sempre presente) di malessere diffuso e febbre variabile, fa la sua comparsa l’esantema tipico della malattia che dà molto prurito ed è costituito da macchioline rosse al cui centro, nel corso di qualche ora, si forma una raccolta di liquido chiaro.
Quando il liquido si intorbidisce, le vescicole si trasformano in pustole, che nella fase conclusiva, seccandosi, diventano croste. Per i primi quattro giorni, le diverse fasi dell’esantema sono presenti contemporaneamente sulla pelle del bambino.
Poi la diffusione dell’eruzione si blocca e gli elementi presenti si essiccano gradualmente per staccarsi in modo spontaneo nel giro di circa sei giorni.
Le croste, cadendo, potrebbero lasciare delle zone chiare sulla pelle del bambino o, nel caso si sia grattato molto, piccole cicatrici. Entrambe sono destinate a scomparire con il tempo.

Come riconoscere la varicella?

Tra tutte le malattie infettive dell’infanzia, la varicella è quella più facilmente riconoscibile, perché l’esantema compare quasi sempre subito ed ha caratteristiche specifiche.
L’esantema tipico della varicella, molto pruriginoso, progredisce dalla forma iniziale di macula (macchiolina rossa, lievemente rilevata, del diametro di due-tre millimetri) a quella di vescicola che contiene un liquido simile alla lacrima, per poi trasformarsi, quando il liquido si infetta e si intorbidisce, in pustola e, infine, in crosta.
L’esantema compare inizialmente sul cuoio capelluto, sul volto e sul torace; poi si estende al ventre, ai genitali, alle braccia e alle gambe e dura circa sei giorni. In seguito le croste cominciano a cadere.

A rischio i neonati

La varicella nel bambino non comporta, in genere, complicazioni, a meno che ci siano problemi del sistema immunitario (cioè di difesa naturale) o che si tratti di un neonato.
Gli anticorpi di questa malattia, infatti, non hanno raggiunto il feto nel corso della gravidanza e, di conseguenza, il piccolo appena nato ne è sprovvisto. In questi casi, anche se raramente, la malattia può sfociare in polmonite, da curare con antibiotici, e ancora più di rado in malattie che possono colpire il sistema nervoso centrale (cervello), come l’encefalite.
Una complicazione minore della varicella è l’infezione delle lesioni della pelle. Grattando continuamente le vescicole, il bambino può, infatti, provocarsi delle abrasioni che poi possono infettarsi.
In genere, è sufficiente disinfettare le vescicole con acqua ossigenata, utilizzando garze sterili.
La varicella può inoltre essere trasmessa al feto attraverso la placenta e causare, anche se raramente, complicazioni, quindi è bene evitare contatti tra il bimbo malato e le donne in gravidanza.

Le cure per la varicella

Di solito il pediatra prescrive farmaci per attenuare i sintomi: antistaminici per ridurre il prurito, antipiretici (per esempio paracetamolo) per ridurre la febbre.
In alcuni casi, quando la varicella rischia di determinare complicazioni più serie, come può avvenire nei neonati e negli adulti, è possibile ricorrere all’acyclovir, un farmaco antivirale. La cura va iniziata dal primo giorno di malattia, cioè alla comparsa dell’esantema, e serve ad attenuare i sintomi e ad accelerare la guarigione. L’utilizzo dell’acyclovir non è comunque indicato per i bambini che hanno contratto la varicella ma non hanno particolari problemi di salute. 

Si può prevenire con la vaccinazione?

La varicella si può prevenire grazie a un vaccino che contiene il virus vivo ma attenuato. Serve soprattutto per evitare le complicazioni che la malattia può comportare. In Italia la vaccinazione antivaricella è stata resa obbligatoria per i nuovi nati a partire dal 2017, ma è raccomandata anche ai bambini più grandi. 
Può essere somministrata da sola (monovalente) o con la vaccinazione tetravalente (MPRV), che protegge anche da morbillo, parotite e rosolia.
La vaccinazione antivaricella è raccomandata inoltre alle donne in età fertile almeno un mese prima di cercare un bambino. E’ invece controindicata durante la gravidanza.

I consigli per i genitori

Per attenuare il prurito è possibile fare il bagnetto al piccolo tutti i giorni utilizzando un sapone a pH fisiologico, cioè uguale a quello naturale della pelle, dopo che si sono seccate le vescicole.
Il bambino va poi asciugato, tamponando la pelle con un asciugamano morbido, evitando di frizionare o sfregare le lesioni; è consigliabile applicare poi un latte idratante. Va evitato, invece, il talco che tende a raggrumarsi con il sudore e può essere inalato dai più piccoli.
È bene mantenere sempre corte le unghie del bambino per evitare che, grattandosi, si provochi abrasioni che poi potrebbero infettarsi. Allo scopo è consigliabile fargli indossare guantini di cotone.
A cura del Dottor Piercarlo Salari, pediatra. Ultima revisione del testo a cura della direttrice Silvia Huen, ultima modifica 18/02/2020.

Fonti / Bibliografia

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