Varicella: ancora molti i casi, alcuni gravi

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 01/06/2015 Aggiornato il 25/11/2019

In Italia, ogni anno si registrano 500 mila casi di varicella. Di questi, circa 20 mila sono gravi. Ecco da cosa dipende questa situazione

Varicella: ancora molti i casi, alcuni gravi

Molti genitori tendono a sottovalutarla e a considerarla una malattia innocua. Salvo, poi, ricredersi quando il proprio figlio viene colpito, eventualità in cui si convincono che sia quantomeno difficile da gestire. Invece, la varicella non è così inoffensiva come si crede comunemente. E, soprattutto, è molto più diffusa di quanto si pensi. Basti sapere che secondo la Società Italiana di Igiene (Siti) ogni anno, solo in Italia, riguarda 500mila persone. E considerando esclusivamente i bambini, causa complicanze gravi in 20 mila casi.

Di che cosa si tratta

La varicella fa parte del gruppo delle cosiddette “malattie esantematiche”, che si manifestano cioè con un esantema sulla pelle. È causata dal virus Herpes Zoster, lo stesso che può scatenare quello che è conosciuto comunemente come fuoco di S. Antonio. Questo microrganismo, infatti, una volta che ha causato la varicella, non viene debellato del tutto, ma si rifugia in alcune cellule dell’organismo, senza dare sintomi (si parla di virus latente), aspettando altri momenti favorevoli per riscatenarsi. La trasmissione dalla malattia avviene tramite le minuscole goccioline di saliva che il bambino emette quando parla o respira.

In alcuni casi può complicarsi

Nella maggior parte dei casi, la varicella non è pericolosa, anche se è fastidiosa. Dopo un periodo di incubazione che dura in media 15 giorni, iniziano a comparire qualche linea di febbre, un cambiamento di umore inspiegabile, mal di gola, colpi di tosse e stanchezza. Dopo una settimana, sulla pelle si possono notare delle macchioline rosse che si trasformano in maculo-papule, poi in vescicole e infine in croste. In alcuni casi, la malattia può complicarsi, dando origine a infezioni, otiti e perfino encefaliti (infiammazioni dell’encefalo).

L’importanza dei vaccini

Proprio per evitare di esporre i bambini a fastidi e rischi, i pediatri invitano i genitori a vaccinarli. Esiste, infatti, un vaccino specifico per la prevenzione di questa malattia, che può essere somministrato anche contemporaneamente ad altri vaccini, come quello per morbillo, parotite e rosolia. Attualmente, però, la copertura vaccinale in Italia è insufficiente. Alcune persone, infatti, nutrono dubbi sulla reale efficacia di questi farmaci e soprattutto sulla loro sicurezza.

La situazione in Italia

Gli esperti, invece, difendono le vaccinazioni: non solo sono sicure ma evitano anche rischi seri. Nel caso della varicella (ma anche di altre malattie), per esempio, riducono le complicanze. Lo dimostra il fatto che nelle regioni che hanno adottato la vaccinazione si è registrata sia una diminuzione dei casi sia un crollo del numero di ricoveri. ”Le prime otto Regioni che hanno avviato i programmi di vaccinazione contro la varicella da più tempo e hanno raggiunto l’80% di copertura hanno registrato una riduzione delle ospedalizzazioni fino a un settimo rispetto all’epoca pre-vaccinale, con una riduzione dei costi connessi da 4 a 7 volte” ha spiegato Paolo Bonanni, componente del board dei vaccini della Siti.

 

In breve

NO AL TALCO

Se il bambino ha la varicella, per alleviare i sintomi non si dovrebbe ricorrere al talco mentolato. Infatti, con il sudore, conseguenza anche della febbre, tende a raggrumarsi peggiorando il prurito. Meglio optare per un bagno lenitivo, breve, facendo attenzione poi ad asciugare il piccolo con cura, tamponando con delicatezza ed evitando sfregamenti.

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Prima maschio, poi femmina: ma di che sesso è il mio bambino?

25/03/2023 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Gaetano Perrini

La rilevazione del sesso del feto più attendibile è quella che viene effettuata durante l'ecografia del secondo trimestre, chiamata "morfologica".   »

Benzodiazepine contro l’ansia assunte in gravidanza: ci sono rischi per il bambino?

24/03/2023 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Migliori

Il rapporto rischi-benefici, nel trattamento con benzodiazepine degli stati d'ansia durante la gravidanza, è decisamente a favore dei secondi. Un'ansia non curata espone infatti alla possibilità di complicanze molto più importanti dei potenziali effetti indesiderati dei farmaci.   »

Pancera post parto: sì o no?

10/03/2023 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

La pancera (o guaina) da indossare dopo il parto suscita pareri discordanti tra gli specialisti. In linea di massima, in caso di parto naturale non è opportuno metterla, mentre può servire alle neo mamme sottoposte a cesareo.   »

Fai la tua domanda agli specialisti