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Molti genitori tendono a sottovalutarla e a considerarla una malattia innocua. Salvo, poi, ricredersi quando il proprio figlio viene colpito, eventualità in cui si convincono che sia quantomeno difficile da gestire. Invece, la varicella non è così inoffensiva come si crede comunemente. E, soprattutto, è molto più diffusa di quanto si pensi. Basti sapere che secondo la Società Italiana di Igiene (Siti) ogni anno, solo in Italia, riguarda 500mila persone. E considerando esclusivamente i bambini, causa complicanze gravi in 20 mila casi.
Di che cosa si tratta
La varicella fa parte del gruppo delle cosiddette “malattie esantematiche”, che si manifestano cioè con un esantema sulla pelle. È causata dal virus Herpes Zoster, lo stesso che può scatenare quello che è conosciuto comunemente come fuoco di S. Antonio. Questo microrganismo, infatti, una volta che ha causato la varicella, non viene debellato del tutto, ma si rifugia in alcune cellule dell’organismo, senza dare sintomi (si parla di virus latente), aspettando altri momenti favorevoli per riscatenarsi. La trasmissione dalla malattia avviene tramite le minuscole goccioline di saliva che il bambino emette quando parla o respira.
In alcuni casi può complicarsi
Nella maggior parte dei casi, la varicella non è pericolosa, anche se è fastidiosa. Dopo un periodo di incubazione che dura in media 15 giorni, iniziano a comparire qualche linea di febbre, un cambiamento di umore inspiegabile, mal di gola, colpi di tosse e stanchezza. Dopo una settimana, sulla pelle si possono notare delle macchioline rosse che si trasformano in maculo-papule, poi in vescicole e infine in croste. In alcuni casi, la malattia può complicarsi, dando origine a infezioni, otiti e perfino encefaliti (infiammazioni dell’encefalo).
L’importanza dei vaccini
Proprio per evitare di esporre i bambini a fastidi e rischi, i pediatri invitano i genitori a vaccinarli. Esiste, infatti, un vaccino specifico per la prevenzione di questa malattia, che può essere somministrato anche contemporaneamente ad altri vaccini, come quello per morbillo, parotite e rosolia. Attualmente, però, la copertura vaccinale in Italia è insufficiente. Alcune persone, infatti, nutrono dubbi sulla reale efficacia di questi farmaci e soprattutto sulla loro sicurezza.
La situazione in Italia
Gli esperti, invece, difendono le vaccinazioni: non solo sono sicure ma evitano anche rischi seri. Nel caso della varicella (ma anche di altre malattie), per esempio, riducono le complicanze. Lo dimostra il fatto che nelle regioni che hanno adottato la vaccinazione si è registrata sia una diminuzione dei casi sia un crollo del numero di ricoveri. ”Le prime otto Regioni che hanno avviato i programmi di vaccinazione contro la varicella da più tempo e hanno raggiunto l’80% di copertura hanno registrato una riduzione delle ospedalizzazioni fino a un settimo rispetto all’epoca pre-vaccinale, con una riduzione dei costi connessi da 4 a 7 volte” ha spiegato Paolo Bonanni, componente del board dei vaccini della Siti.
In breve
NO AL TALCO
Se il bambino ha la varicella, per alleviare i sintomi non si dovrebbe ricorrere al talco mentolato. Infatti, con il sudore, conseguenza anche della febbre, tende a raggrumarsi peggiorando il prurito. Meglio optare per un bagno lenitivo, breve, facendo attenzione poi ad asciugare il piccolo con cura, tamponando con delicatezza ed evitando sfregamenti.