Virus respiratorio sinciziale: sintomi, trasmissione e cura nei bambini

Roberta Raviolo A cura di Roberta Raviolo Pubblicato il 02/10/2023 Aggiornato il 02/10/2023

I bambini al di sotto dei due anni possono facilmente contrarre il Vrs o virus respiratorio sinciziale, causa di malattie respiratorie. Ecco come evitarlo.

Virus respiratorio sinciziale: sintomi, trasmissione e cura nei bambini

Il virus respiratorio sinciziale o Vrs è la più frequente causa di malattie respiratorie nei bambini piccoli, di età inferiore ai 24 mesi. Può provocare bronchiolite e polmonite, che talvolta richiedono il ricovero ospedaliero. Diffuso da sempre, di recente ha sviluppato varianti più aggressive, in grado di suscitare forme più serie. Per questo, è importante non sottovalutare i segnali delle infezioni da virus respiratorio sinciziale, intervenendo per tempo.

Il virus respiratorio sinciziale è un agente patogeno che colpisce soprattutto i bambini al di sotto dei 24 mesi di vita, in modo particolare i piccoli tra i due e gli otto mesi di età. Agisce lungo l’arco dei mesi invernali, tra novembre ed aprile, con un picco a gennaio e febbraio. Questo virus è sempre stato presente tra la popolazione, ma negli ultimi anni sono comparse varianti particolarmente aggressive. Uno studio, pubblicato sul Journal of Infection, condotto dai virologi dell’Università La Sapienza di Roma, ha analizzato i casi di bimbi ricoverati per bronchiolite presso i reparti del Dipartimento Materno Infantile del Policlinico Umberto I, nelle stagioni prima della pandemia di Covid-19, durante e dopo. Gli esperti hanno potuto accertare che, nell’autunno 2021, si è verificato un numero di ospedalizzazioni per bronchiolite da virus respiratorio sinciziale quasi doppio rispetto ai periodi precedenti, per effetto dell’allentamento delle misure di contenimento del virus e per la presenza di nuove varianti genetiche di Vrs di sottotipo B, responsabili di forme più serie.

Virus respiratorio sinciziale: quali sintomi comporta?

In alcuni casi, che si verificano soprattutto nei bambini più grandi, il virus respiratorio sinciziale dà sintomi lievi, simili a quelli di una forma influenzale. Forme più serie possono comparire nei bambini piccoli, che mostrano sintomi come:

  • colorito pallido, svogliatezza, sonnolenza
  • scolo nasale, tosse, febbre
  • apnee, ossia momenti di interruzione del respiro
  • rientranza del torace durante gli atti respiratori
  • respiro sibilante
  • inappetenza.

Le possibili complicanze del virus respiratorio sinciziale

Il virus respiratorio sinciziale riesce a raggiungere i polmoni e le diramazioni periferiche dei bronchi, chiamate bronchioli. E’ quindi in grado di scatenare due tipi di infezione, serie a qualunque età, ma pericolose soprattutto per i bambini piccoli: la polmonite e la bronchiolite.

  1. La polmonite è l’infezione del parenchima polmonare, che impedisce le funzioni respiratorie. Causa respiro accelerato, difficoltà di respirazione, febbre alta, dolore toracico, perfino nausea e vomito.
  2. La bronchiolite è l’infiammazione dei bronchioli, le estremità degli alveoli polmonari, dove avvengono gli scambi respiratori. La difficoltà, da parte degli alveoli, di procurare ossigeno ed eliminare anidride carbonica, causa bassi livelli di ossigeno nel sangue. Il bambino ha difficoltà respiratorie, diventa pallido e le sue mucose assumono un colorito violaceo.

Come si trasmette il virus

La trasmissione del virus respiratorio sinciziale avviene come per altri virus. Attraverso i colpi di tosse e gli starnuti, la persona infetta diffonde nell’ambiente goccioline di muco e di saliva cariche di particelle virali. Queste raggiungono le vie respiratorie e le mucose di altre persone, bambini compresi, e inoltre si depositano nell’ambiente, su oggetti di uso comune e giocattoli, restando attivi per diverse ore.

Il virus insomma raggiunge l’organismo di un’altra persona per via diretta e indiretta e, una volta raggiunto il bersaglio, si moltiplica, causando l’infezione. Per la diagnosi solitamente il pediatra si basa sui sintomi caratteristici. In caso di dubbio, è possibile effettuare un tampone che viene poi analizzato in laboratorio, per individuare le caratteristiche genetiche del virus e verificare che non si tratti di altre forme virali. È anche possibile, se necessario, effettuare una radiografia del torace per accertare o escludere la polmonite.

Isolamento e cura pediatrica

Per la contagiosità e il rischio di complicanze nei piccolissimi, è importante che un bambino o una persona con sospetta infezione da virus respiratorio sinciziale eviti di entrare in contatto con altri individui, soprattutto con i bimbi più piccoli. Chi si occupa del bambino malato dovrebbe lavarsi accuratamente le mani più volte al giorno e cercare di non contagiare altri individui.

La cura per le infezioni da virus respiratorio sinciziale sono essenzialmente sintomatiche. Ecco in che modo.

  • Somministrare eventuali antipiretici in dose adeguata all’età, dietro suggerimento del pediatra
  • Assicurare al bambino un adeguato apporto di liquidi, continuando ad allattarlo al seno se il piccolo prende ancora il latte materno
  • Effettuare lavaggi nasali con soluzione salina per mantenere le fosse nasali ben pulite e facilitare la respirazione
  • Seguire le indicazioni del pediatra per l’assunzione di farmaci broncodilatatori, per esempio attraverso aerosol.

Quando il bambino è molto piccolo, al di sotto dell’anno di età, può essere opportuno ricoverarlo per qualche giorno in ospedale, per somministrargli ossigeno che se la saturazione è bassa. Inoltre, se il bambino ha difficoltà ad alimentarsi, è possibile ricorrere alla nutrizione enterale (per esempio mediante sondino naso-gastrico).

Il vaccino contro il virus sinciziale

Le conseguenze del virus respiratorio sinciziale si possono anche prevenire attraverso la somministrazione di farmaci specifici, in grado di attivare il sistema di difese naturali a reagire contro l’attacco del virus stesso. Si tratta degli anticorpi monoclonali, sostanze ottenute in laboratorio, in grado di rivolgersi selettivamente a un unico obiettivo, quindi efficaci e con pochi effetti collaterali. In Europa, e adesso anche negli Usa, è approvato nirsevimab, un anticorpo monoclonale per la prevenzione della cosiddetta “malattia del tratto respiratorio inferiore” da virus respiratorio sinciziale nei neonati e nei bambini fino ai 24 mesi di età.

Il farmaco, che si somministra in una singola dose di nirsevimab, è stato sviluppato per essere somministrato all’inizio della stagione di RSV ai bambini nati prima della stagione stessa oppure alla nascita ai nati durante la stagione di RSV. Anche i pediatri italiani si sono espressi a favore dell’inclusione del farmaco nel calendario vaccinale dei più piccoli, per prevenire ricoveri e complicanze.

 

 
 
 

In breve

Il virus respiratorio sinciziale è in grado di provocare polmonite e bronchiolite nei bambini sotto i due anni. È importante cercare di evitare il contagio e non sottovalutare sintomi come difficoltà respiratoria e colorito bluastro delle mucose.

 

Fonti / Bibliografia

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