Attenzione al cloro delle piscine: può fare male alla pelle

Alberta Mascherpa A cura di Alberta Mascherpa Pubblicato il 03/09/2014 Aggiornato il 03/09/2014

Il cloro delle piscine può fare male alla pelle, e non solo. Ecco come evitare i possibili danni 

Attenzione al cloro delle piscine: può fare male alla pelle

C’è chi ha nuotato in vacanza e chi riprende a farlo ora, al rientro. Sta di fatto che per tutti il cloro delle piscine può far male alla pelle, quella più fragile dei bambini ma anche quella delle mamme. Le sostanze chimiche disciolte nell’acqua possono, infatti, essere irritanti e causare fastidiosi arrossamenti, pruriti e bruciore. Nei soggetti con pelle secca e sensibile i danni possono essere ancora più significativi con la comparsa di dermatiti e follicoliti. 

Gli accorgimenti che aiutano

Proprio perché il cloro delle piscine può far male alla pelle è importante adottare alcuni accorgimenti sia prima sia dopo i tuffi. Innanzitutto, applicare sempre sul viso una crema barriera, ricca e nutriente, che isoli dal contatto con il cloro durante le nuotate. Per la delicata mucosa labiale serve uno stick protettivo resistente all’acqua. Gli occhi soffrono in modo particolare per l’azione irritante del cloro: meglio indossare sempre gli appositi occhialini quando si entra in vasca. Non dovrebbero mai dimenticarli soprattutto i più piccoli che, oltre ad avere occhi delicati, passano molto tempo in acqua visto che, secondo i dati Istat, il nuoto è l’attività sportiva praticata dal 42,8% dei piccoli tra i 3 e i 10 anni e in modo particolare dal 26,6% delle ragazze che lo eleggono come loro sport preferito.

Danni anche per i capelli

Se è vero quindi che il cloro delle piscine può far male alla pelle, non si deve dimenticare che è dannoso anche per i capelli. Le sostanze chimiche disperse in vasca li privano dell’idratazione e della naturale protezione superficiale, li rendono secchi, fragili, spenti, aggrediscono e sbiadiscono il colore fino a farlo virare, nel caso delle tinte, verso sfumature poco naturali. L’azione preventiva: applicare sempre un prodotto protettivo sotto la cuffia che crea un’invisibile barriera isolante; all’occorrenza lo spray protettivo può essere sostituito da un olio secco per capelli oppure da un balsamo spray. Dopo i tuffi serve un lavaggio delicato e una maschera rigenerante sulle lunghezze.

Attenzione al rischio micosi

Da non trascurare, infine, il fatto che camminando scalzi a bordo vasca si espongono i piedi al rischio di contrarre una micosi. Meglio, quindi, indossare sempre le ciabatte, sciacquare i piedi con un disinfettante e asciugarli con cura, soprattutto fra le dita, visto che l’umidità favorisce la proliferazione di funghi e batteri. 

In breve

IN PISCINA SEMPRE CON LE CIABATTE

Il cloro delle piscine può essere pericoloso per la pelle che si irrita, ma anche per i capelli che si sfibrano mentre camminare scalzi a bordo vasca può favorire la comparsa delle micosi.   

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Fratello e sorella (solo da parte di madre) possono avere figli sani?

22/07/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

I figli di consanguinei hanno un alto rischio di nascere con anomalie genetiche e disturbi del neurosviluppo. Questa è la principale ragione per la quale nelle società organizzate sono vietate le unioni tra parenti stretti.   »

Dopo un aborto spontaneo quanto tempo ci vuole per cominciare un’altra gravidanza?

15/07/2024 Gli Specialisti Rispondono di Augusto Enrico Semprini

Se un primo concepimento è avvenuto in pochi mesi, ci sono altissime probabilità (addirittura il 100%!) di avviare una nuova gravidanza entro sei mesi dall'aborto spontaneo.   »

Si può ridatare la gravidanza una seconda volta?

14/06/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

La ridatazione ecografica può essere eseguita una volta sola nel primo trimestre (quando c'è più di una settimana di differenza tra il calendario ostetrico e le dimensioni effettive del feto), dopodiché se il bambino risulta più piccolo dell'atteso non si può più attribuire il dato a un concepimento...  »

Fai la tua domanda agli specialisti