Caduta dei capelli: nelle donne non sempre è colpa degli ormoni

Alberta Mascherpa A cura di Alberta Mascherpa Pubblicato il 05/08/2020 Aggiornato il 05/08/2020

La caduta dei capelli al femminile non è sempre legata a un’alta presenza di ormoni maschili. Ecco quali sono i fattori che mettono in pericolo la chioma delle donne

Caduta dei capelli: nelle donne non sempre è colpa degli ormoni

Con il termine di alopecia androgenetica si intende la caduta dei capelli dovuta alla sollecitazione degli ormoni maschili. Avviene nell’uomo ma anche nella donna, ma a sorpresa la perdita dei capelli nel sesso femminile pare non essere sempre legata alla presenza di alti livelli di androgeni. Ad affermarlo è l’AME, l’Associazione medici endocrinologi, riprendendo le ultime raccomandazioni pubblicate dall’Androgen Excess (AE)-PCOS Society relative alla valutazione, alla diagnosi e al trattamento dell’alopecia femminile e alla sua possibile associazione con l’iperandrogenismo.

Il ruolo degli androgeni

Confrontando diversi dati a disposizione è stato verificato che la caduta dei capelli nella donna non sempre è legata ad alte concentrazioni di androgeni nel sangue. La presenza di ormoni maschili, quindi, non rappresenta sempre un valido biomarcatore dell’alopecia femminile e per la stessa ragione non può essere tenuta in considerazione per la scelta del trattamento da seguire. Questo significa che molte donne che accusano una perdita di capelli potrebbero beneficiare lo stesso del minoxidil, la classica terapia topica con effetti anti-androgenici, anche se i livelli di androgeni nel sangue sono normali.

Il periodo più a rischio

La calvizie è un disturbo comune nelle donne, specialmente dopo la menopausa. Si calcola che ne soffrano all’incirca 4 milioni di italiane con un impatto forte soprattutto a livello psicologico. Se, infatti, perdere i capelli per gli uomini è un dramma, per le donne diventa una vera e propria tragedia, dal momento che la chioma è da sempre considerata un elemento essenziale della femminilità. Ecco perché la perdita dei capelli impatta sempre fortemente sul benessere psicologico e sulla qualità della vita.

Come si manifesta

L’alopecia femminile può manifestarsi con un progressivo diradamento dei capelli, con un loro assottigliamento e, in alcuni casi, con una vera e propria caduta. Le cause del problema sono ancora sconosciute. Oltre alla concentrazione di androgeni, si sa che i geni ereditati possono svolgere un ruolo chiave, così come l’infiammazione del cuoio capelluto. E proprio perché la perdita dei capelli ha cause così diverse è difficile intervenire con sicurezza di successo.

I trattamenti a disposizione

Al momento si hanno a disposizione trattamenti che possono bloccare o rallentare la perdita dei capelli, con in prima linea il minoxidil a cui si può aggiungere, tramite un’attenta valutazione caso per caso, una terapia sistemica antiandrogenica. Sono ancora poco chiari invece i benefici che si possono ottenere con la terapia con laser a bassa intensità e con le iniezioni di plasma ricco in piastrine, il cosiddetto Prp. Quello che è sicuro è che prima si iniziano i trattamenti, migliori saranno i risultati: intervenendo tempestivamente è più facile infatti arrestare la caduta.

 

 

 
 
 

Da sapere!

È importante rivolgersi a un endocrinologo ai primi segni di diradamento per procedere un’accurata valutazione clinica e impostare un piano terapeutico adeguato, valutando un eventuale coinvolgimento di altre figure specialistiche come il dermatologo.

 

Fonti / Bibliografia

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