Chirurgia estetica: figlie contro madri nella guerra del ritocco

Alberta Mascherpa A cura di Alberta Mascherpa Pubblicato il 01/07/2014 Aggiornato il 01/07/2014

No al ritocco di chirurgia estetica: per le figlie le madri rischiano di essere ridicole

Chirurgia estetica: figlie contro madri nella guerra del ritocco

Le figlie bocciano le madri nella guerra del ritocco di chirurgia estetica. Le signore di Roma troppo rifatte non piacciono alle più giovani. Lo ha rilevato una recente ricerca condotta da Maria Grazia Caputo, noto medico estetico della capitale, su un campione di seicento ragazze under 25 residenti a Roma e figlie di donne che si sono sottoposte a interventi di chirurgia estetica. Con un questionario on line è stato indagato il rapporto madri-figlie spesso difficile, conflittuale, a tratti persino rivalitario. Sotto esame sono state messe soprattutto le scelte estetiche delle madri che hanno ricevuto una netta stroncatura da parte delle figlie. Secondo il 37% delle ragazze, infatti, le madri vengono ritenute troppo “innaturali” e incapaci di accettare il fatto che l’invecchiamento è un fenomeno naturale, fisiologico e inevitabile.

Stroncate dalle figlie

Per il 20% delle ragazze avere una madre rifatta, possibile oggetto di scherno da parte di compagni e amici, è “imbarazzante”. Il 19% delle ragazze critica i soldi inutilmente sprecati in interventi di chirurgia estetica necessari per un ritocco a viso e corpo. Il 12% ritiene addirittura “immorale o gravemente sconveniente” la scelta delle madri di sottoporsi a interventi invasivi, soprattutto dopo i 65 anni. Per l’8% infine “la perdita di espressione del volto e la sua innaturalità” rappresentano le ragioni per rifiutare la chirurgia estetica.

Gli interventi più criticati

Per il 32% sono il ritocco alle labbra che danno un aspetto volgare e innaturale al volto “facendo apparire le madri quasi delle caricature di se stesse”. La stessa motivazione viene indicata dalle figlie per criticare gli interventi necessari a correggere gli zigomi (27%) e il mento (23%), colpevoli di “mutare troppo radicalmente il disegno armonico del volto”. Quando si parla di interventi al seno e ai glutei, le ragazze sono pronte a fare un distinguo in base al modo in cui il ritocco viene eseguito. Per il 20% delle figlie una mastoplastica additiva esagerata, alla ”Pamela Anderson”, è ”fastidiosa, imbarazzante e del tutto fuori luogo”  così come la liposuzione al lato B che, se non accompagnata da una dieta o da attività fisica, è percepita come ”inutile, se non addirittura antiestetica”. Per il 24% delle più giovani, le critiche alla madre nascono anche dagli esempi distorti di star del cinema e dello spettacolo deturpate da interventi di chirurgia estetica. 

In breve

SI' AI RITOCCHI SOFT

Approvati, invece, gli interventi soft eseguiti in ambulatorio, senza anestesia che vengono accettati dal 73% delle figlie in quanto “ meno invasivi, più sicuri e con effetti che possono essere tenuti sotto controllo e modulati a piacere”. Promosse soprattutto le azioni messe in atto per infoltire la chioma, accettate dal 40% del campione al pari di extension e tinture.

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