Creme solari, l’importanza di leggere l’etichetta

Alberta Mascherpa A cura di Alberta Mascherpa Pubblicato il 05/08/2019 Aggiornato il 05/08/2019

Per assicurarsi la massima protezione non basta mettere le creme solari: è importante anche leggere l’etichetta. Ecco perché

Creme solari, l’importanza di leggere l’etichetta

Leggere l’etichetta è fondamentale quando si acquista un cosmetico, in particolare quando si tratta di creme solari, formulazioni che negli Usa vengono considerate farmaci per la loro azione di tutela sulla salute. Comprare un solare deve essere, infatti, una scelta consapevole che passa innanzitutto da un’attenzione puntuale all’etichetta.

Le informazioni che contano

Questi i consigli di Laura Busata, Cosmetics R&D Senior Specialist di Unifarco, azienda fondata e formata da farmacisti che propone prodotti cosmetici, nutraceutici, dermatologici e di make-up efficaci e sicuri. L’SPF è il primo elemento da considerare. Il Sun Protector Factor indica, infatti, il livello di protezione di un prodotto dai raggi UVB, responsabili di eritemi e scottature: più alto è il fattore di protezione, più la pelle è preservata, visto che maggiore è la quantità di raggi schermata. Attenzione in ogni caso che il concetto di protezione totale non esiste: attualmente non è possibile formulare creme solari che proteggano schermando il 100% dei raggi. Sono da acquistare poi solo solari che riportano il simbolo UVA racchiuso in un cerchio. Comprova che il prodotto è testato secondo le linee guida COLIPA (European Cosmetic and Parfumery Association) e contiene almeno 1/3 di filtri UVA rispetto ai filtri UVB. Solo così si può arginare questo tipo di radiazioni che, raggiungendo gli strati profondi, provoca danni e accelerano il processo di invecchiamento.

Resistente all’acqua

Waterproof è il termine che non dovrebbe essere presente sulle creme solari, dal momento che non esiste prodotto in grado di mantenere inalterate le sue proprietà filtranti a contatto con l’acqua. Sull’etichetta si possono avere solo due diciture: water resistant e very water resistant, determinate entrambe da precisi test in laboratorio. Se dopo 40 minuti (80 minuti in caso di dicitura very water resistant) di immersione in acqua il fattore di protezione è maggiore o uguale al 50% di quello dichiarato in etichetta, il prodotto è water resistant. In ogni caso il consiglio è sempre quello, terminato un bagno, di spalmare nuovamente la crema.

Bambini e pelli sensibili

Se è presente la dicitura resistente, il prodotto offre maggior garanzia di protezione. Il contatto con la sabbia o con il telo mare, infatti, è certamente meno invasivo rispetto a quello con l’acqua del mare o della piscina, ma non è da trascurare soprattutto quando si parla di protezione dei più piccoli e delle pelli chiare e sensibili.

 

 

 
 
 

Lo sapevi che?

Il PAO (Period After Opening) indica per quanti mesi si può utilizzare un prodotto con sicurezza, dopo averlo aperto. Di solito le creme solari dovrebbero avere un PAO di 12 mesi, periodo oltre il quale il prodotto non scade immediatamente ma potrebbe non avere più l’effetto protettivo di prima. Il che vuol dire non usare mai un solare dell’estate precedente né conservarlo per l’anno dopo perché la sua efficacia protettiva rischia di essere minore di quella dichiarata in etichetta.

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Placenta bassa in 16^ settimana: si può prendere l’aereo?

08/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Una sospetta inserzione bassa della placenta va confermata con l’ecografia transvaginale a partire dalla 20^ settimana, quindi circa un mese prima di questa data è prematuro diagnosticarla: proprio per questo un viaggio in aereo si può affrontare senza rischi.   »

Dopo tre cesarei si può partorire naturalmente?

08/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Al travaglio di prova dopo un parto cesareo, noto con l'acronimo TOLAC dall'inglese trial of labour after cesarean, possono essere ammesse solo le mamme che abbiano già affrontato l'intervento solo una, massimo due volte.   »

Manovre effettuate durante l’ecografia: possono causare danno al feto?

04/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giovanni Battista Nardelli

Nessuna delle manovre manuali esterne effettuate dal medico per poter svolgere l'ecografia nel migliore dei modi può esporre il feto a rischi.   »

Bimbo di 4 anni con una tosse che non passa nonostante l’antibiotico

02/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

È un'eventualità frequente che i bambini della scuola materna passino più tempo a tossire che il contrario. Posto questo, l’antibiotico andrebbe usato quanto la tosse con catarro persiste per più di un mese senza tendenza alla remissione.  »

Fai la tua domanda agli specialisti