Dall’alta protezione alle rughe: ecco i falsi miti sulla tintarella

Alberta Mascherpa A cura di Alberta Mascherpa Pubblicato il 16/07/2018 Aggiornato il 18/07/2019

C’è chi crede che per proteggere i bimbi siano sufficienti un cappello e i vestiti. Altri che per produrre vitamina D bastino dieci minuti al sole. Altri ancora che basta mettere la  protezione solare per stare al sole senza problemi e invece...

Dall’alta protezione alle rughe: ecco i falsi miti sulla tintarella

Per i bimbi: basta che indossino cappello e vestiti. Per produrre vitamina D bastano dieci minuti al sole. Questi e altri ancora i falsi miti su sole, abbronzatura e sicurezza estiva. 

Mai senza protezione

Il primo falso credo riguarda le protezioni alte: è sbagliato pensare che non facciano abbronzare; semmai è vero il contrario, perché la pelle ben protetta non viene aggredita dal sole; così non si brucia e non si squama perdendo presto l’uniformità e l’intensità del colorito. Mettendo una crema a protezione alta si lascia che l’abbronzatura affiori gradatamente in modo che sia più uniforme e resista a lungo. Le protezioni alte rappresentano poi uno scudo difensivo indispensabile per tutelare la giovinezza della pelle esposta al sole.

Rughe e macchie scure

Tra i falsi miti sulla tintarella c’è infatti anche quello che stare al sole faccia solo bene. In realtà, l’80% delle rughe è dovuto proprio a un’esposizione eccessiva e non protetta ai raggi che penetrando fino al DNA cellulare alterano le strutture elastiche della cute, accelerandone il processo di invecchiamento. Stare al sole, troppo e senza protezione, va annoverato anche tra le cause che determinano la comparsa delle macchie scure.

Solare, spesso anche se water resistant

Tra i falsi miti sulla tintarella c’è anche quello che riguarda la durata di un solare. Non è assolutamente vero che possa resistere per tutto il giorno: non a caso la regola principale per non esporre la pelle a rischi è proprio quella di rimettere il solare ogni due ore e sempre dopo il bagno o la doccia. Anche i solari water resistant, infatti, perdono comunque di efficacia protettiva dopo le immersioni prolungate.

Non usare quelli dell’anno scorso

Attenzione poi alla data di scadenza del solare oppure al PAO, il periodo di validità una volta aperta la confezione: un prodotto scaduto non assicura più la giusta protezione. Importante anche buttare i solari dell’anno prima che sono stati aperti: non hanno più nessuna efficacia protettiva e non vanno usati.

Non dimenticare i capelli

Anche per quanto riguarda il rapporto tra capelli e sole ci sono false credenze. Spesso, infatti, si pensa che i raggi facciano crescere più velocemente la chioma. In realtà è vero il contrario: le radiazioni danneggiano i bulbi ed è proprio questa la ragione per cui i capelli tendono a cadere più copiosamente in autunno.

 

 

 
 
 

In breve

SI’ AL SOLARE ANCHE QUANDO È NUVOLOSO

Vietato pensare che si possa evitare di mettere la crema solare quando è il tempo è brutto. Anche attraverso la cortina delle nubi le radiazioni filtrano e possono scottare e danneggiare l’epidermide.

 

 

 

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