Dermopigmentazione: una donna su cinque non è soddisfatta

Alberta Mascherpa A cura di Alberta Mascherpa Pubblicato il 03/04/2019 Aggiornato il 03/04/2019

Con la dermopigmentazione il trucco è permamente, ma una donna su cinque si dichiara insoddisfatta dei risultati

Dermopigmentazione: una donna su cinque non è soddisfatta

Adorato dalle star, amato dalle donne comuni, il trucco permanente, o dermopigmentazione, è in continua crescita. A chiederlo sono soprattutto donne tra i 30 e i 60 anni che di questa tecnica apprezzano l’opportunità di vedersi sempre in ordine, in ogni occasione, anche senza trucco. La dermopigmentazione non va intesa però solo come alternativa al make up. È una soluzione per sottolineare i lineamenti, l’espressione delle sopracciglia, il taglio degli occhi e la sensualità delle labbra, così che il viso ritrovi luce, vitalità e giovinezza. Senza dimenticare che con questa tecnica si possono correggere piccoli difetti e restituire al volto una perfezione che può aver perduto per ragioni diverse.  Non a caso le richieste maggiori riguardano le sopracciglia che possono svuotarsi con l’età o per i troppi strappi.

Tutto a posto, niente a posto

Tutto bene, quindi? Sembrerebbe di no Secondo un sondaggio condotto dal Centro Ricerche Syneron Candela, una persona su cinque però non è soddisfatta del risultato ottenuto con la dermopigmentazione. Il dato non stupisce, dal momento che subito al suo arrivo la tecnica ha riscontrato immediato successo ma a questo non ha corrisposto un’adeguata preparazione degli operatori. I corsi, a volte solo di pochi giorni, sono stati aperti a tutti, anche a chi non ha competenze anatomia, fisiologia e cromia della pelle, non conosce il trucco correttivo e neppure i protocolli igienici corretti. D’altro canto il costo piuttosto elevato della dermopigmentazione ha spinto molte donne verso operatori improvvisati che fanno risparmiare ma espongono a un rischio alto di insoddisfazione.

Per sempre

La dermopigmentazione dura per tutta la vita e va realizzato da persone che devono avere, oltre a una competenza certificata, anche una profonda sensibilità estetica. Gli errori nascono dalla scarsa preparazione dell’operatore, ma anche dall’utilizzo di pigmenti non idonei. Quelli specifici per la dermopigmentazione sono costosi e questo spinge alcuni operatori a usare pigmenti comuni da tatuaggio che essendo più liquidi tendono a creare brutte sbavature.

 

 

 
 
 

Da sapere!

Se il risultato non piace si può ricorrere a un laser di ultima generazione chiamato Picoway che, grazie a un impulso molto breve, è in grado di agire in modo rapido e preciso nella rimozione del colore.

 

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