Argomenti trattati
È la stagione più bella e allegra dell’anno. Ma per molte l’arrivo dell’estate si trasforma in un incubo: quello di scendere in spiaggia. Secondo una ricerca condotta dal Centro Studi Guam su un campione di 1.000 donne a temere la prova costume sono ben sette esponenti del gentil sesso su dieci.
Molte rinunciano al mare
Solo il 9%, infatti, si sente sicura quando si scopre contro un 30% che vive la spiaggia come un vero incubo e un 18% di donne che si dichiara addirittura pronta a rinunciare alle vacanze pur di non esibirsi in spiaggia. Gli inestetismi che preoccupano di più? Il 75% dell’universo femminile individua nella pelle a buccia di arancia il cruccio più grande da combattere anche all’ultimo minuto con creme e diete, fanghi a casa e trattamenti in istituto.
Rughe, peli e smagliature
Per il 45% del campione intervistato sono, invece, le rughe il problema più sentito che mette a disagio perché mostra con chiarezza il passare inesorabile del tempo. Il 39% si imbarazza per i peli superflui da eliminare a suon di cerette e rasoi. La spiaggia è un incubo invece per il 35% delle italiane per colpa delle smagliature localizzate a livello del ventre, dei glutei e del décolleté. Altre cause di disagio femminile sono la pancia gonfia (25%) e le cosiddette “maniglie dell’amore” (22%) combattute spesso con creme e diete estreme nella stagione invernale. Il 10% del gentil sesso teme la caduta dei capelli contro il 7% che invece vede nelle macchie cutanee l’inestetismo da combattere per essere più sicure in estate. All’ultimo posto c’è la preoccupazione per i brufoli a pari merito con quella per le occhiaie (5%), entrambe considerate seccature soprattutto dalle adolescenti. Cosa temono di più di mostrare le italiane in spiaggia? Per il 33% delle intervistate i glutei sono la parte più critica, seguiti da cosce e gambe (22%), pancia ( 17%) e ultime, ma altrettanto preoccupanti, le braccia (13%).
Un problema soprattutto per le più giovani
A differenza di quello che si potrebbe pensare sono le donne più giovani a essere più complessate: la fascia tra i 15 e i 20 anni è quella che si definisce “insicura” nel 34% dei casi; seguono le donne di età compresa tra i 20-30 anni (28%) mentre la fascia delle 30-40enni si definisce insicura nel 25% dei casi. La percentuale tende a aumentare tra le 40-50enni, insicure nel 28% dei casi.