Filler: così non corri rischi

Alberta Mascherpa A cura di Alberta Mascherpa Pubblicato il 10/04/2017 Aggiornato il 10/04/2017

Fare attenzione alla scelta del professionista e seguire le sue indicazioni. Solo in questo modo i filler sono davvero sicuri

Filler: così non corri rischi

Chiamarle punturine è davvero riduttivo. I filler sono vere e proprie procedure mediche e come tali possono presentare rischi che è possibile contenere facendo le giuste scelte. Lo testimonia il fatto che, presso l’Ambulatorio per le complicanze dei Filler del Policlinico Umberto I di Roma fondato oltre 15 anni fa dal professor Nicolò Scuderi, arrivano oltre 50 casi all’ anno, solo una parte di quelli nazionali.

Tante complicazioni

Nelle situazioni più gravi il filler malfatto può impedire perfino di chiudere o aprire la bocca oppure provocare la necrosi, cioè la morte, dei tessuti interessati. In altri si ha lo spostamento della sostanza iniettata oppure lo sviluppo di reazioni infiammatorie della zona trattata. Il risultato, ovviamente, è in tutti i casi tutt’altro che gradevole.

Da sogno a incubo

Così il sogno di labbra più turgide, rughe attenuate e zigomi pieni si trasforma in un incubo. E spesso questo succede per scarsa attenzione: addirittura l’80% di chi chiede aiuto per rimediare a un disastro da filler non sa neanche che sostanza gli è stata inoculata.

I problemi più frequenti

Ecco quali sono le cause che possono portare a complicanze a volte anche gravi. Innanzitutto, l’utilizzo di strumenti e materiali non sterili, magari su  una cute non perfettamente pulita e disinfettata. Può succedere anche che l’acido ialuronico, la sostanza più usata come filler, venga iniettata involontariamente in una piccola arteria provocando la necrosi del tessuto. Ovviamente queste sono situazioni estreme.

Le regole da rispettare

Ci sono però alcune regole da rispettare per mettersi al sicuro da possibili rischi. È importante innanzitutto chiedere le caratteristiche del filler proposto, sapere come reagirà con il passare dei mesi e soprattutto da quanto tempo viene utilizzato. Massima attenzione va posta anche a come avviene il trattamento: i materiali utilizzati devono essere monouso e sterili. Fondamentale poi chi lo fa: bisogna rivolgersi sempre a un professionista serio e affidabile, di cui si conosce il curriculum, e che, in caso di necessità, sia in grado di gestire le eventuali complicanze. Infine, no tassativo a infiltrazioni dall’estetista, dal parrucchiere o in un locale ricavato in palestra.  

 

 

 
 
 

In breve

SEMPRE PIU’ DI MODA I RITOCCHI SOFT

Gli ultimi dati confermano che sono in aumento gli italiani che ricorrono alla medicina estetica per regalarsi un aspetto più giovane. L’Italia, infatti, è il settimo Paese al mondo per numero di interventi estetici effettuati: nel 2015 sono stati eseguiti quasi 280mila trattamenti di medicina estetica, contro 139mila operazioni di chirurgia estetica.

 

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