Ridurre il seno: quello che c’è da sapere

Alberta Mascherpa A cura di Alberta Mascherpa Pubblicato il 30/12/2016 Aggiornato il 30/12/2016

Prima di affrontare un intervento di mastoplastica per ridurre il seno è bene informarsi per tempo. Tra le vip che hanno rinunciato a un décolleté molto voluminoso, Alessia Marcuzzi e Paola Perego

Ridurre il seno: quello che c’è da sapere

Sono molte le donne che vorrebbero un décolleté prosperoso. Ma sono altrettante quelle che vivono un seno troppo ingombrante con ansia e con il desiderio di ridurre il seno attraverso una mastoplastica riduttiva. Le più famose? Paola Perego e Alessia Marcuzzi che fanno parte della nutrita schiera delle donne, più di 5mila ogni anno, che si affidano al bisturi per ritrovare dimensioni più armoniche e insieme l’autostima che spesso manca quando il seno è troppo abbondante. Ecco quello che secondo l’Associazione italiana di chirurgia plastica estetica è bene sapere prima di un’operazione per ridurre il seno.

Prima si interviene, meglio è

Un seno troppo generoso, oltre a creare ansie e disagio, porta a modificare il proprio comportamento con conseguenze spesso negative sulla postura. Meglio quindi tagliare sui tempi e intervenire  con la mastoplastica riduttiva il prima possibile in modo da contenere al massimo i disagi psicofisici. L’intervento non serve solo a ridurre le dimensioni del seno ma a rimodellarlo visto che spesso l’eccesso di volume è causa di asimmetrie e deformazioni.

La preparazione all’intervento

Prima di effettuare una mastoplastica riduttiva occorre sottoporsi ad analisi cliniche di routine e nelle due settimane che precedono l’intervento è bene sospendere il fumo e non assumere aspirina e altri farmaci antinfiammatori non steroidei che aumentano il rischio di sanguinamento. Indispensabile anche uno screening ecografico o mammografico.

In anestesia generale

L’intervento per ridurre il seno viene eseguito in anestesia generale con un ricovero, in genere, di un giorno. Vengono asportati cute e tessuti mammari in eccesso, spostando l’areola più in alto e rimodellando i tessuti rimasti in una forma più piccola, alta e armonica. L’intervento non è doloroso e il recupero è in genere rapido, anche perché si percepisce subito un benefico senso di “leggerezza”.

Si può allattare

Anche asportando notevoli quantità di tessuto, è possibile lasciare inalterata la ghiandola e questo consente l’allattamento. Quanto alle cicatrici attorno all’areola, in verticale e spesso anche a livello del solco mammario, con il tempo si attenuano e diventano meno evidenti.

 

 

 
 
 

lo sapevi che?

La mastoplastica riduttiva può anche essere eseguita in convenzione con il Servizio sanitario nazionale solo qualora vengano accertati disturbi funzionali come danni alla colonna vertebrale dovuti a un volume eccessivo del seno.

 

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