Broccoli: salva-intestino

Silvia Camarda A cura di Silvia Camarda Pubblicato il 01/02/2018 Aggiornato il 10/08/2018

Con l’assunzione regolare di broccoli e crucifere in generale proteggi l’intestino, riducendo il rischio di sviluppare sindromi intestinali e anche tumori. Ecco come agiscono

Broccoli: salva-intestino

Tra i tanti benefici che i broccoli e i cavolini di Bruxelles apportano alla salute dell’organismo, c’è anche quello di aiutare l’intestino. A dirlo sono alcuni ricercatori della Pennsylvania State University di University Park (USA) a seguito dei risultati ottenuti da uno studio pubblicato sulla rivista medica Journal of Functional Foods. La ricerca ha dimostrato che l’assunzione regolare di broccoli e cavolini di Bruxelles riduce il rischio di sviluppare diversi disturbi dell’apparato digerente, comprese coliti e sindrome della permeabilità intestinale. Con i broccoli, dunque, proteggi l’intestino.

Crucifere fonte di salute

Mangiare broccoli, cavolfiori e cavoletti di Bruxelles, sostengono gli autori dello studio, fa bene alla salute perché rafforza l’azione del recettore Ahr (Aryl hydrocarbon receptor), presente nell’intestino, che aiuta l’organismo a regolare la sua risposta a determinati contaminanti ambientali e a generare reazioni adeguate in caso di esposizione alle tossine. Le crucifere contengono, infatti, composti chimici organici chiamati glucosinolati indolici che, dopo essere giunti nello stomaco, si scindono in altre sostanze, tra le quali è presente l’Indolocarbazolo (Icz). I ricercatori hanno osservato che quando Icz si lega e attiva il recettore Ahr, ne aumenta l’efficacia, contribuendo a mantenere in equilibrio la flora intestinale e a migliorare la sorveglianza immunitaria. Ne consegue che questo possa contribuire a prevenire diverse malattie causate dall’infiammazione della parete che riveste l’intestino, come i tumori e la malattia di Crohn.

L’esperimento in laboratorio

Gli scienziati americani hanno condotto un esperimento su due gruppi di topi. Il primo era stato programmato affinché l’Icz avesse una capacità ridotta a legarsi all’Ahr, mentre nel secondo l’Icz aveva un’elevata capacità di legarsi all’Ahr. Poi ai due gruppi è sata fatta seguire per 24 giorni una dieta che per il 15% prevedeva broccoli, aggiungendo una sostanza capace di provocare disturbi digestivi. Alla fine dell’esperimento è emerso che il campione che aveva una maggiore capacità di legare l’Icz all’Ahr era risultato protetto dalla sostanza nociva, mentre l’altro aveva sviluppato diversi problemi. I ricercatori hanno perciò concluso che l’assunzione regolare di broccoli potrebbe proteggere la salute intestinale, riducendo il rischio di sviluppare disturbi come coliti e sindrome della permeabilità intestinale.

 

 

 
 
 

Da sapere!

 
I cavolini di Bruxelles contengono una quantità di Indolocarbazolo (Icz) tre volte maggiore a quello dei broccoli, però hanno un sapore molto forte che non è gradito a tutti.

 

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