Dieta mediterranea: tanti ne parlano, pochi la conoscono

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 18/03/2016 Aggiornato il 18/03/2016

I nutrizionisti chiedono linee guida specifiche per la corretta applicazione della dieta mediterranea. Molti, infatti, improvvisano, limitando i benefici per la salute

Dieta mediterranea: tanti ne parlano, pochi la conoscono

Per quanto la dieta mediterranea sia conosciuta in tutto il mondo, pochi in realtà la applicano in maniera corretta, anche in Italia, il paese di origine di questo preziosissimo modello nutrizionale. Ad affermarlo sono biologi nutrizionisti al recente incontro con la Commissione Agricoltura del Senato, dove è in esame un disegno di legge che prevede la promozione della dieta mediterranea attraverso l’istituzione di una Giornata nazionale, un marchio, un fondo e un comitato scientifico incaricato della tutela.

No al fai-da-te

Secondo i biologi nutrizionisti, la dieta mediterranea, sempre presente quando si parla di corretta nutrizione e prevenzione di tumori e di malattie cardiovascolari, sarebbe insidiata da un diffuso “fai-da-te”. Insomma tutti ne parlerebbero bene, ma soltanto pochi la metterebbero in pratica, vanificando i benefici associati.

Servono linee guida

Proprio per questo, Ermanno Calcatelli, presidente dell’Ordine nazionale dei biologi, che come i medici hanno anche la qualifica di nutrizionisti, sostiene: “Riscontriamo carenza di informazione sul concetto di dieta mediterranea, spesso evocata più come costume che non come corretto percorso nutrizionale”. E anche se la dieta mediterranea è dal 2010 Patrimonio Universale dell’Unesco, Calcatelli aggiunge che questo rilevante risultato in tutto il mondo non è stato accompagnato nel nostro Paese da iniziative legislative che pongono le basi per un suo corretto apprendimento.

Gli errori più comuni

Spesso il modello di dieta mediterranea è, a torto, associato all’uso frequente di:

·      carboidrati complessi

·      cibi semilavorati ricchi di coloranti, grassi animali, antiossidanti, acidificanti, condimenti non di prima qualità.

Importante il tipo di cottura

Conferma Calcatelli: “Serve a poco mangiare tanta verdura se viene bollita e ripassata, perché la perdita di nutrienti è significativa”. Meglio, quindi, la cottura al vapore.

Americano il padre della dieta mediterranea

Il primo a rendersi conto, dopo una vita intera di studi, dei benefici apportati alla salute dagli alimenti tipici del bacino mediterraneo come pane, pasta, frutta, verdura, legumi, olio extravergine d’oliva, pesce e un moderato consumo di uova, prodotti lattiero caseari e carne (meglio quella bianca) fu Ancel Keys, biologo nutrizionista americano.

 

 
 
 

da sapere!

I nutrizionisti iscritti all’Ordine dei Medici o dei Biologi sono le persone deputate a fornire le migliori informazioni in fatto di dieta mediterranea.

 

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