Dolci di Natale: attenzione ai (troppi) zuccheri

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 20/12/2018 Aggiornato il 21/12/2018

Gli italiani mangiano troppi zuccheri. Tutto l’anno e in particolare a Natale. Ma "limitare i danni" senza troppe rinunce è possibile...

Dolci di Natale: attenzione ai (troppi) zuccheri

Un’indagine dell’Osservatorio Grana Padano mette in evidenza l’eccessivo consumo di zuccheri, soprattutto a Natale quando i dolci tentano grandi e piccini. Mediamente l’energia introdotta quotidianamente dal consumo di zuccheri semplici corrisponde a circa il 20% dell’introito calorico giornaliero totale, una percentuale in lieve aumento rispetto alle indagini dell’Osservatorio del 2012 e 2016 e, soprattutto, elevata rispetto alle indicazioni dei LARN (Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia per la popolazione italiana), secondo cui l’energia quotidiana totale proveniente dagli zuccheri semplici deve essere inferiore al 15%. E certo i dolci di Natale non aiutano!

Natale, periodo critico

Particolare attenzione, spiegano gli esperti dell’Osservatorio Nutrizionale Grana Padano, dovrebbe essere posta al consumo di zuccheri soprattutto in questo periodo dell’anno in cui i dolci di Natale sono presenti in tutte le case, tentando grandi e bambini.

Gelato e cioccolato in testa alla classifica 

Gli esperti dell’Osservatorio Nutrizionale Grana Padano hanno valutato le abitudini alimentari di 5.400 italiani (58% femmine, 42% maschi), con particolare attenzione al consumo di dolci e snack. Dall’analisi è emerso che la preferenza per i dolci non differisce tra maschi e femmine e che il 57% degli intervistati, ovvero quasi sei intervistati su dieci, consuma merendine, brioche e croissant (il 10% del campione li consuma quasi tutti i giorni). Il gelato è il dolce preferito, ma è il cioccolato  quello più consumato: il 7% degli intervistati lo mangia tutti i giorni e il 16% da 2 a 4 volte alla settimana.

Gli zuccheri liberi

Quanto agli zuccheri liberi, cioè quelli aggiunti a latte, tè e caffè e  bibite, l’Organizzazione mondiale della sanità fissa la percentuale massima di energia quotidiana derivata al 10%, auspicando un’ulteriore riduzione al 5%. Considerando, quindi, che un cucchiaino di zucchero contiene circa 5 grammi e apporta 20 kcal, in una dieta media di 2.000 kilocalorie giornaliere gli zuccheri assunti non dovrebbero superare i 10 cucchiaini totali, ovvero 50 grammi, che apportano circa 200 kcal al giorno (sempre considerando, ribadisce l’Oms, che sarebbe auspicabile puntare a un’ulteriore riduzione al 5%). 

Spesso fuori controllo

Per avere un’idea di quanti zuccheri liberi siano presenti negli alimenti, basta considerare che un biscotto (9 grammi) ne contiene 2 grammi, un plumcake (33 g) 10 grammi, una merendina al cioccolato (33 g) 12, una fetta da 100 grammi di pandoro 28 grammi, un cioccolatino con nocciole da 15 g 6 grammi, un cucchiaio di marmellata (10 g) 5 grammi, un vasetto di yogurt alla fragola zuccherato (125 g) 17 grammi, una bevanda di fermenti lattici alla frutta da 100 g 12 grammi.

Quando è troppo

“È importante non rimanere senza zuccheri nel sangue ma, allo stesso tempo, è importante anche non eccedere con le quantità, in particolare con gli zuccheri semplici e soprattutto quelli aggiunti in bevande e preparazioni – spiega Michela Barichella del Comitato scientifico dell’Osservatorio nutrizionale Grana Padano e Presidente di Brain and Malnutrition -. Questa raccomandazione è fondamentale per non arrivare alla situazione opposta, cioè la presenza di una quantità eccessiva di zuccheri nel sangue (iperglicemia), condizione che può aumentare il rischio di gravi malattie cardiovascolari e diabete”.

 

 

 
 
 

Da sapere!

Per tenere sotto controllo l’introito di zuccheri giornaliero è bene leggere le etichette dei prodotti alimentari dove sono indicati sia i carboidrati (intesi come zuccheri contenuti naturalmente negli alimenti), sia gli zuccheri aggiunti al preparato.

 

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