Frutta secca, toccasana per il cuore dei diabetici

Silvia Camarda A cura di Silvia Camarda Pubblicato il 17/04/2019 Aggiornato il 17/04/2019

La frutta secca fa bene a chi soffre di diabete: riduce il rischio cardiovascolare, raddoppiato rispetto alle persone sane

Frutta secca, toccasana per il cuore dei diabetici

28 grammi al giorno di frutta secca (per esempio una manciata di noci) proteggono i diabetici da infarto e ictus, difendendoli, almeno in parte, dall’elevato rischio cardiovascolare cui sono esposti (più del doppio). A sostenerlo è un gruppo di epidemiologi e nutrizionisti della Harvard T.H. Chan School of Public Health di Boston che hanno condotto uno studio su pazienti diabetici e lo hanno pubblicato sulla rivista medica Circulation Research.

L’indagine su 16.217 diabetici

Per ciascun individuo i ricercatori hanno studiato la dieta prima e dopo la diagnosi di diabete, con particolare riguardo ai dati inerenti il consumo di frutta secca durante un periodo di diversi anni. Dall’inizio dello studio fino al suo termine sono stati registrati:

  • 3.336 casi di patologia cardiovascolare, inclusi 2.567 infarti e 789 ictus;
  • 5.682 decessi, 1.663 per problemi cardiovascolari e 1.297 per tumore.

I risultati dello studio

Hanno portato principalmente a due conclusioni:

  1. 5 o più porzioni di frutta secca alla settimana diminuiscono il rischio cardiovascolare di un paziente diabetico del 17% rispetto a chi ne consuma meno di una porzione al mese. In più il rischio di infarto  diminuisce del 20%,  quello di morte per cause cardiovascolari del 34% e la mortalità per tutte le cause del 31%.
  2. In tutti coloro che avevano incrementato il consumo di frutta secca dopo la diagnosi di diabete, il rischio cardiovascolare si èa ridotto dell’11%, il rischio infarto del 15%, il rischio morte per cause cardiovascolari del 25% e il rischio morte prematura per qualunque causa del 27%.

100-125 grammi alla settimana

Secondo Francesco Purrello, presidente della Società italiana di diabetologia e ordinario di Medicina Interna all’Università di Catania, questo studio permette di superare quel “preconcetto” per cui la frutta secca non può rientrare nell’alimentazione dei diabetici perché ipercalorica. Noci, mandorle, nocciole e frutta secca in generale, devono, invece, essere consumate “moderatamente” anche da chi soffre di diabete perché ricche di acido oleico, acidi grassi polinsaturi, fibre minerali e vitamine E, tutti nutrienti in grado di ridurre il rischio di patologie cardiovascolari..

 
 
 

Lo sapevi che?

28-30 grammi di noci corrispondono a circa 5 noci.

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Le domande della settimana

Assenza di un rene scoperta dalla morfologica: che succederà alla nascita?

03/09/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elsa Viora

Un bimbo che nasce senza un rene, se non vi sono altre anomalie (malformazioni o patologie cromosomiche o genetiche), può contare su un'aspettativa e una qualità di vita sovrapponibili a quelle della popolazione generale.  »

Puntura di zanzara che lascia il segno più del solito

01/09/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Leo Venturelli

Ci sono zanzare la cui puntura causa una risposta maggiore, in più verso la fine dell'estate la pelle dei bambini può reagire in maniera più importante all'attacco degli insetti.  »

Rischio di parto pretermine: può servire il pessario?

01/09/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Il pessario può evitare che il collo dell'utero si raccorci ulteriormente, un'alternativa più radicale è il cerchiaggio che consiste in una cucitura della cervice che ne impedisce l'apertura fino al parto.   »

Fai la tua domanda agli specialisti