I fast food tra casa e lavoro sono un attentato alla linea

Metella Ronconi A cura di Metella Ronconi Pubblicato il 01/10/2019 Aggiornato il 01/10/2019

Uno studio americano evidenzia un collegamento con l’aumento dell’indice di massa corporea per i pendolari che hanno un fast food nel tragitto tra casa e ufficio

I fast food tra casa e lavoro sono un attentato alla linea

Un fast food nel percorso tra casa e lavoro può essere una grande tentazione, ma anche un grave rischio per la salute: lo rivela una ricerca dell’Arizona State University che è stata pubblicata su Plos One.

Un legame con l’aumento di peso

I ricercatori dell’università americana hanno analizzato le abitudini di 710 dipendenti delle scuole primarie di New Orleans e notato che un numero maggiore di fast food vicino al percorso quotidiano dei pendolari in molti casi era associato a un più elevato indice di massa corporea. Lo stesso problema era associato anche a un numero maggiore di supermercati, negozi di alimentari e fast food più vicini alle loro abitazioni. Questo stesso effetto, invece, non appariva tra i pendolari che avevano sotto casa ristoranti con servizio al tavolo.

L’impatto dei fattori ambientali

Secondo i ricercatori questi risultati evidenziano la necessità di considerare molto importanti anche diversi fattori ambientali, per quanto riguarda i programmi di perdita di peso. Secondo Adriana Dornelles, la ricercatrice che ha condotto l’analisi, nella vita quotidiana siamo esposti a numerose scelte alimentari sane e malsane, che hanno un impatto sull’indice di massa corporea. La disponibilità e la varietà di i fast-food lungo il tragitto giornaliero crea infinite opportunità per un pasto veloce, economico e insalubre, che si traduce spesso in un aumento di peso.

Un problema anche per il cuore

L’impatto dei fast food sulla salute è stato valutato anche in un altro studio americano, condotto incrociando informazioni relative ai ricoveri registrati negli ospedali della Hunter Valley. È risultato che maggiore è il numero di fast food presente in un’area, più alto è il numero di eventi acuti cardiaci() che si registrano. Nello specifico, per ogni nuovo punto vendita di “junk food” che apre, si registra un incremento degli episodi quantificabile in quattro ogni centomila persone. Un risultato che dimostra quanto sia importante il fattore ambientale nell’insorgenza dell’obesità, e di conseguenza, per le complicanze cardiovascolari.

 
 
 

Da sapere!

I ricercatori intendono anche studiare se questa associazione sia legata anche a fattori sociali, poiché la presenza dei fast food risulta spesso più elevata nelle aree maggiormente svantaggiate.

Fonti / Bibliografia

  • Impact of multiple food environments on body mass indexBackground Although the relationship between residential food environments and health outcomes have been extensively studied, the relationship between body mass index (BMI) and multiple food environments have not been fully explored. We examined the relationship between characteristics of three distinct food environments and BMI among elementary school employees in the metropolitan area of New Orleans, LA. We assessed the food environments around the residential and worksite neighborhoods and the commuting corridors. Research methodology/principal findings This study combined data from three different sources: individual and worksite data (ACTION), food retailer database (Dunn and Bradstreet), and the U.S. Census TIGER/Line Files. Spatial and hierarchical analyses were performed to explore the impact of predictors at the individual and environmental levels on BMI. When the three food environments were combined, the number of supermarkets and the number of grocery stores at residentia...
  • Impact of Fast Food Outlet Density on Incidence of Acute Myocardial Infarction in the Hunter Region - Heart, Lung and CirculationBackground: Changing food-purchasing and consumption patterns have led to a rapid growth in fast-food availability worldwide. There is a well-established association between fast food consumption and metabolic diseases. Some studies also suggest that calorie-dense food promotes a proinflammatory response, which is itself linked with myocardial infarction (MI). Whether increased fast-food availability is a risk factor for MI remains unknown.
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