La pandemia da Covid-19 ci ha fatto ingrassare

Luce Ranucci A cura di Luce Ranucci Pubblicato il 26/11/2021 Aggiornato il 26/11/2021

La pandemia ha fatto aumentare di peso gli italiani: in media, durante l’emergenza Covid-19, le persone già in sovrappeso sono ingrassate di almeno 4 kg. Oltre all’inattività forzata, ha influito molto l’interruzione delle consulenze nutrizionali

La pandemia da Covid-19 ci ha fatto ingrassare

La pandemia di Covid-19 ha fatto ingrassare gli italiani. Tra i più colpiti ci sono: disoccupati, smartworker, persone con disagi emotivi importanti e casalinghe. È quanto emerge dai risultati finali di uno studio multicentrico non-profit condotto dalla Fondazione Adi (Associazione italiana di dietetica e nutrizione clinica) durante le fasi di lockdown dell’emergenza Covid-19 su un campione di 1.300 pazienti obesi in cura nei Centri Obesity Day afferenti all’Adi.

Alcuni dati

Durante i periodi di lockdown il 48,8% delle persone intervistate è aumentato di peso, il 27% è diminuito, mentre il 24% è rimasto stabile. Nei pazienti in cui si è verificato l’aumento del peso il benessere psico-fisico è diminuito del 69,6%, il 62% ha manifestato difficoltà emotive, principalmente paura e insoddisfazione, il 55% ha sperimentato un cambiamento nella qualità/quantità del sonno con insonnia o risveglio precoce, il 56% ha ridotto l’attività fisica, il 68% ha incontrato difficoltà a seguire la dieta, il 58% non si è tenuto in contatto con il proprio centro o consulente, ma soprattutto la maggioranza di essi ha mangiato male riducendo drasticamente la quantità di cibi sani presenti nella dieta mediterranea.

In pandemia, l’obesità è peggiorata

“I risultati emersi da questa indagine – sottolinea Antonio Caretto, presidente Fondazione Adi – evidenziano come durante i mesi più bui della pandemia, quando tutto sembrava essersi fermato, malattie croniche e invalidanti come l’obesità abbiano purtroppo continuato ad accentuarsi con effetti allarmanti sullo stato di salute e sul benessere psicofisico dei pazienti e ricadute economiche importanti sul sistema sanitario nazionale”.

 Pochi controlli periodici

 “All’interruzione delle visite ambulatoriali durante il lockdown non è seguito purtroppo – sottolinea Caretto – un servizio di telemedicina omogeneo e accessibile per tutti, provocando soprattutto nelle fasce più fragili di pazienti un’interruzione dei controlli periodici e dei percorsi terapeutici con un conseguente cambiamento delle abitudini alimentari e dello stile di vita anche  nel tempo libero“.

Mancano centri di diagnosi e cura per l’obesità

“Quando nel 2001 l’Adi istituì l’Obesity Day  – ricorda Carmela Bagnato, segretario Adi –  indicava i Servizi di Dietetica e nutrizione clinica del Ssn come presidi qualificati di diagnosi e terapia per l’obesità. Oggi, in tutta Italia, tranne qualche realtà privilegiata, i Servizi di Dietetica non sono distribuiti omogeneamente sul territorio nazionale. Una patologia multifattoriale come l’obesità – conclude Bagnato – necessita di un approccio terapeutico integrato e non parcellizzato, c’è bisogno di una complessa strategia di prevenzione che abbandoni per sempre il paradigma della responsabilità personale, e che coinvolga nel cambiamento ambienti e ritmi sociali obesiogeni”.

Da sapere

Una regolare attività motoria di intensità moderata di 45 minuti è utile per la difesa immunitaria delle persone, in particolare proprio nelle persone obese o in sovrappeso.

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Fratello e sorella (solo da parte di madre) possono avere figli sani?

22/07/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

I figli di consanguinei hanno un alto rischio di nascere con anomalie genetiche e disturbi del neurosviluppo. Questa è la principale ragione per la quale nelle società organizzate sono vietate le unioni tra parenti stretti.   »

Dopo un aborto spontaneo quanto tempo ci vuole per cominciare un’altra gravidanza?

15/07/2024 Gli Specialisti Rispondono di Augusto Enrico Semprini

Se un primo concepimento è avvenuto in pochi mesi, ci sono altissime probabilità (addirittura il 100%!) di avviare una nuova gravidanza entro sei mesi dall'aborto spontaneo.   »

Si può ridatare la gravidanza una seconda volta?

14/06/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

La ridatazione ecografica può essere eseguita una volta sola nel primo trimestre (quando c'è più di una settimana di differenza tra il calendario ostetrico e le dimensioni effettive del feto), dopodiché se il bambino risulta più piccolo dell'atteso non si può più attribuire il dato a un concepimento...  »

Fai la tua domanda agli specialisti