Salute del cuore: la rivincita dei formaggi per ora è rimandata

Silvia Camarda A cura di Silvia Camarda Pubblicato il 12/04/2019 Aggiornato il 12/04/2019

Non è vero che latte e formaggi vanno consumati con moderazione. La quantità per assicurare benessere al cuore è pari a 3 porzioni al giorno. Ma non tutti sono d’accordo. Ecco perché

Salute del cuore: la rivincita dei formaggi per ora è rimandata

Una recente ricerca canadese pubblicata sulla rivista medica The Lancet, farà felici gli amanti dei latticini. Sì perché secondo questo studio, latte e formaggio fanno bene alla salute del cuore. La ricerca, condotta su un campione di oltre 100.000 individui di 21 paesi, ha infatti dimostrato che 3 porzioni al giorno di latte e formaggi non magri riducono il rischio di patologie cardiovascolari e mortalità.

Lo studio durato circa 9 anni

La ricerca ha inizialmente previsto l’analisi dei questionari sulle abitudini alimentari compilati dal vasto campione. Successivamente sono stati individuati 4 gruppi in base al consumo giornaliero di latte e formaggi:

  1. il primo gruppo (28.674 persone) non consumava alcun latticino;
  2. il secondo gruppo (55.651 persone) assumeva meno di una porzione di formaggio al giorno;
  3. il terzo gruppo (24.423 persone) mangiava 1-2 porzioni di formaggio al giorno;
  4. il quarto gruppo (27.636 persone), infine, prevedeva nella propria dieta oltre 2 porzioni di latticini al giorno.

Durante i 9 anni di studio, gli epidemiologi hanno monitorato e registrato tutti i decessi e le relative cause.

Cuore più protetto

Al termine del lungo esperimento è risultato che il quarto gruppo, quello che assumeva più di 2 porzioni di latticini al giorno  (una media di 3,2 porzioni/die), presentava il minor tasso di mortalità per tutte le cause di morte (cardiovascolari e non), rispetto agli altri 3 gruppi. I ricercatori hanno pertanto concluso che un consumo giornaliero di latticini riduce il rischio di mortalità e patologie cardiovascolari, soprattutto nei Paesi a basso e medio reddito, dove al momento il consumo di questi cibi è ben più limitato rispetto a Nord America ed Europa.

Pareri discordanti

I risultati dello studio canadese sono stati presi in esame dalla dottoressa Monica Giroli, nutrizionista dell’Unità di prevenzione aterosclerosi, Irccs Centro cardiologico Monzino, secondo la quale, però, non possono essere applicati alla popolazione europea e quindi a quella italiana. Questo perché:

  • metà del campione era cinese, indiano o africano, tutte popolazioni che consumano soprattutto carboidrati; quindi assumere 3 porzioni di latticini in un tipo di dieta che in realtà non li prevede, potrebbe avere effetti benefici poiché costituiscono una buona fonte di proteine, grassi, calcio, di cui sono normalmente carenti;
  • la porzione di formaggio considerata nello studio era di 15 grammi, quantità estremamente più bassa di quella comunemente consumata in Italia.

Per questo l’esperta conclude che prima di “trasgredire” quanto raccomandato dalle attuali Linee guida delle Società scientifiche riguardo al consumo dei formaggi non magri, è necessario un ulteriore studio che valuti un campione più significativo relativamente alla popolazione europea.

 

 

 
 
 

Lo sapevi che?

Le porzioni di formaggio di riferimento per la popolazione italiana sono: 50 grammi per i formaggi stagionati e 100 grammi per quelli freschi.

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Si può dare l’acqua ai piccolissimi?

22/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Leo Venturelli

Ad allattamento ben avviato, quindi più o meno dopo le prime settimane di vita, se ragionevolmente si ritiene che il bebè possa avere sete (o se si notano segni di disidratazione, come il pannolino asciutto per molte ore) gli si possono offrire piccole quantità d'acqua. Se fa numerose poppate nell'arco...  »

Coppia con bisnonni in comune: ci sono rischi per i figli?

22/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

Il grado di parentela dovuto a bisnonni in comune non aumenta la probabilità di concepire figli con malattie ereditarie. A meno che vi siano persone malate o disabili tra i consanguinei in comune,   »

Dopo 4 maschietti arriverà la bambina?

16/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

Non è assolutamente detto che dopo quattro figli maschi il quinto sarà una femminuccia perchè a ogni gravidanza si ripresentano le stesse probabilità di aver concepito un maschio o una bambina.   »

Placenta bassa in 16^ settimana: si può prendere l’aereo?

08/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Una sospetta inserzione bassa della placenta va confermata con l’ecografia transvaginale a partire dalla 20^ settimana, quindi circa un mese prima di questa data è prematuro diagnosticarla: proprio per questo un viaggio in aereo si può affrontare senza rischi.   »

Dopo tre cesarei si può partorire naturalmente?

08/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Al travaglio di prova dopo un parto cesareo, noto con l'acronimo TOLAC dall'inglese trial of labour after cesarean, possono essere ammesse solo le mamme che abbiano già affrontato l'intervento solo una, massimo due volte.   »

Manovre effettuate durante l’ecografia: possono causare danno al feto?

04/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giovanni Battista Nardelli

Nessuna delle manovre manuali esterne effettuate dal medico per poter svolgere l'ecografia nel migliore dei modi può esporre il feto a rischi.   »

Bimbo di 4 anni con una tosse che non passa nonostante l’antibiotico

02/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

È un'eventualità frequente che i bambini della scuola materna passino più tempo a tossire che il contrario. Posto questo, l’antibiotico andrebbe usato quanto la tosse con catarro persiste per più di un mese senza tendenza alla remissione.  »

Fai la tua domanda agli specialisti