Vitamina A: pelle più a rischio infezioni quando manca

Miriam Cesta A cura di Miriam Cesta Pubblicato il 26/06/2019 Aggiornato il 26/06/2019

La vitamina A assunta tramite l'alimentazione attiva una proteina capace di comportarsi come un antimicrobico, eliminando i batteri sulla cute

Vitamina A: pelle più a rischio infezioni quando manca

Nota per il ruolo importante che ricopre per la vista, un nuovo studio pubblicato sulla rivista Cell Host & Microbe mette ora in evidenza una funzione della vitamina A legata alle infezioni della pelle: in particolare la carenza di questa vitamina potrebbe favorire lo sviluppo di disturbi cutanei.

La proteina antimicrobica

 Dopo aver nutrito due gruppi di topi con due tipologie di diete diverse, ovvero uno con un’alimentazione normale e uno con basso introito di vitamina A, i ricercatori dell’University of Texas Southwestern Medical Center di Dallas (Usa) hanno rilevato che esponendo l’epidermide degli animaletti a vari agenti patogeni, le cellule della pelle dei topi che avevano seguito un’alimentazione normale rilasciavano una proteina – RELMα – in grado di comportarsi come un antimicrobico e di uccidere i batteri. I topi nutriti con la dieta a basso contenuto di vitamina A, invece, non erano in grado di produrre la proteina, risultavano più suscettibili alle infezioni e sulla loro pelle albergavano molte specie batteriche in più.

La dieta influisce sulle difese cutanee

 Come spiega Lora Hooper, che ha supervisionato lo studio, “RELMα è il primo esempio di una proteina antimicrobica che richiede la vitamina A per svolgere la sua attività battericida. La nostra scoperta fornisce un indizio importante su come la pelle si protegge dalle infezioni, e su come le difese della cute siano regolate dalla dieta”. 

Una sostanza multifunzione

 La vitamina A è molto conosciuta soprattutto per il ruolo di fondamentale importanza che ricopre per la nostra vista: fa infatti parte dei componenti della rodopsina, il pigmento visivo responsabile di parte del complesso meccanismo che dà origine all’impulso nervoso da parte della retina. Molti studi hanno inoltre messo in evidenza il suo coinvolgimento in una buona risposta immunitaria, e secondo altre ricerche avrebbe un ruolo preventivo nei confronti di alcuni tumori. Questa vitamina è inoltre utile per la crescita dei denti e per un sano sviluppo osseo.

 

 

 
 
 

Da sapere!

La vitamina A si trova principalmente in cibi di origine animale: fegato, latte e derivati, uova. Diversi tipi di frutta e verdura contengono invece i carotenoidi, ovvero i precursori della vitamina A: albicocche, carote, anguria, frutti di bosco, pomodori, peperoni.

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Le domande della settimana

Cisti del plesso corioideo individuata dall’ecografia: meglio fare altre indagini?

13/08/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giovanni Battista Nardelli

Le cisti del plesso corioideo isolate, ossia non associate ad altre anomalie ecografiche, sono considerate varianti normali, senza effetti sullo sviluppo neurologico o intellettivo del bambino: nella maggior parte dei casi, scompaiono spontaneamente tra la 26ª e la 32ª settimana di gestazione. Quando...  »

Mamma bianca con occhi chiari, papà nero con occhi scuri: che occhi avrà il bambino?

11/08/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

Una coppia formata da un genitore con gli occhi scuri e da un genitore con gli occhi chiari avrà molto più facilmente un bambino con occhi scuri. A meno che gli ascendenti del primo genitore non abbiano occhi chiari, eventualità che per le persone di pelle scura è davvero rara.  »

Iodio: va preso in allattamento dopo una tiroidectomia?

11/08/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Gianni Bona

Se la terapia sostitutiva che si affronta quando la tiroide viene asportata mantiene i valori relativi al TSH e agli ormoni tiroidei nella norma, non c'è alcun bisogno di assumere un'integrazione di iodio.   »

Fai la tua domanda agli specialisti