Lucille, tatuatrice e mamma “Smettiamola di sentirci sbagliate”

Angela Bruno A cura di Angela Bruno Pubblicato il 01/03/2023 Aggiornato il 19/04/2023

Lucille Niniviaggi, la tatuatrice gentile diventa mamma di Futura e si racconta alla Redazione di Bimbisaniebelli.

Lucille, tatuatrice e mamma “Smettiamola di sentirci sbagliate”

Lucille Niniviaggi si innamora dell’arte e del disegno fin da piccola e la sua creatività si esprime attraverso la moda, campo in cui lavora come designer per molti anni. Mamma della piccola Futura e del bassotto Renato, Lucille è diventata famosa, prima a Milano e poi in tutta Italia, quando ha cambiato radicalmente la sua vita e ha deciso di dedicarsi al mondo del tatuaggio, dove è conosciuta ai più per i suoi ‘tatuaggi gentili’.

 

La maternità come un insieme difficile di incastri

La storia di Lucille è una storia di rinascita, imprenditrice e mamma single che cerca di dare il massimo per sua figlia e per sé stessa “una mamma normale, una donna che lavora e cerca di essere mamma e donna nel migliore dei modi, ovvero incastrandomi” come ci racconta velocemente tornando a casa dopo una giornata di lavoro, perché, come tante mamme, si barcamena tra impegni vari, vita lavorativa, una bambina e pochi momenti liberi per ritrovarsi. “La gravidanza l’ho vissuta a tratti non benissimo perché avevo già perso un bambino o una bambina quindi ero molto terrorizzata inizialmente” ammettendo in aggiunta che proprio questa condizione le ha dato poi “il coraggio di fare, per la 3 volta nella mia vita, dei grandissimi cambiamenti.” 

Lucille tatuatrice e mamma

A novembre 2021 parte infatti un nuovo progetto che prende sempre più spazio nella vita di Lucille: nasce Roots Tattoo Studio, non un semplice tattoo shop ma un luogo di contaminazione, incontro e passaggio di artisti e appassionati di arte, un posto intimo dove raccontarsi per condividere una visione creativa della vita. “I primi mesi li ho passati con la disperazione e anche molto probabilmente dalla depressione, ora sono molto orgogliosa anche di me e degli incastri che sto creando con lei  e della complicità che sto creando insieme a lei.”  Lucille è la rappresentazione della mamma metropolitana che si confronta tutti i giorni quel caos che è la vita fatta di mille appuntamenti e cambi programma che affronta ad ogni modo senza perdere il sorriso e la gentilezza, che mette sempre nei suoi tatuaggi dallo stile tradizionale ma rivisitato.

Quello che colpisce di Lucille è proprio la sua dolcezza, nelle parole che sceglie accuratamente per descriversi, nel parlare della sua vita ma in particolare quando nomina Futura, con la quale vive “un rapporto meraviglioso che sta diventando sempre di più ora che ha un anno”, ma questa sua caratteristica risulta ancora più evidente se affiancata alla sua determinazione quando si inizia a parlare delle donne e della loro capacità di essere multitasking e piene di impegni e proprio a quelle come lei consiglia “di tapparsi le orecchie e non ascoltare gli altri che pensano di essere sempre migliori, di fare quello che si sentono di fare, e non aver paura di alzare la mano e pretendere dal proprio compagno la sua presenza e il suo aiuto.”

In gravidanza non è tutto facile o bellissimo, anzi

Capita a tante donne di imbattersi nei falsi miti della gravidanza che vanno invece destrutturati e contestualizzati. La maternità va vissuta in tutta la sua interezza, con gli alti e bassi che la contraddistinguono e bisogna accettare i cambiamenti del propri corpo. “Oggi mi sento una donna di quasi 42 anni che si piace e mi sento piacente” dice Lucille ma “durante la gravidanza non ho avuto voglia di avere rapporti, in parte mi sono sentita sbagliata perché non avevo questa necessità”.  

Lucille con la figlia Futura

La gravidanza e la maternità vanno vissute come parti integranti della propria vita ma non certo come sacrificio: bisogna emanciparsi dal senso di colpa e privarsi del proprio benessere come passaggio essenziale dell’essere madre. “Bisogna smettere di far tutto e non aver paura di chiedere” ribadisce Lucille, ma non si riferisce solo alle mamme ma a tutte le donne che, a prescindere dai figli, in una relazione vogliono fare tutto. Tutta questa ansia da prestazione e l’essere circondati da famiglie perfette soprattutto sui social sta rovinando le nuove generazioni ma anche le persone più adulte che continuano a restare incastrate in vite che non gli appartengono, sempre per questa idea comune di omologarsi agli altri e fare tutto bene, come dovrebbe essere fatto. “Mi piacerebbe leggere qualcosa che possa supportare le donne e le loro paure senza farle sentire sbagliate” continua Lucille, proprio perché la vita è difficile per tutti, anche per chi ha più aiuti e possibilità economiche.

The Good Morning Market e il canale Telegram per le mamme 

Lucille Roots e Futura

E proprio la solitudine in una città come Milano, dove si è ritrovata con la piccola Futura di soli 5 mesi, quando si è separata dal compagno, è stato il motore di un altro piccolo progetto che ha portato avanti con fatica ma anche grande soddisfazione. Si tratta del The Good Morning Market, un luogo di condivisione per bambini e famiglie “dove si potesse parlare di tutto così c’erano il podcast, i workshop, i laboratori e il talk a 360 gradi”. Il progetto è finanziato proprio dalla tatuatrice insieme ad altri amici e attualmente è alla ricerca di un fondo o una partnership per continuare a sostenere le famiglie. “Il market nasceva per far sentire i genitori e le mamme meno sole o sbagliate, in una città dove tutto è sempre frenetico veloce e sembrano tutti felici come lo era la famiglia del Mulino Bianco e poteva essere un momento di aggregazione e connessioni (anche per chi si trova come me con una bambina che non frequenta il nido) dove trovare sostegno e supporto facendo intervenire psicologi e parlare di genitorialità a 360 gradi”.

Lucille ha anche creato un gruppo su Telegram che si chiama The Good Morning Mum per supportare tutte le mamme che si sentono sole e sbagliate e per fornire consigli e aiuto reciproco, per creare rete come unico antidoto allo stress quotidiano e alla ricerca affannosa di una perfezione che in fondo nessuna famiglia ha mai.

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