Lavoro notturno: ci sono maggiori rischi di cancro

Lorenzo Marsili A cura di Lorenzo Marsili Pubblicato il 29/04/2021 Aggiornato il 29/04/2021

L’alterazione del ritmo sonno-veglia derivata da un lavoro notturno potrebbe indebolire il sistema immunitario e facilitare così il cancro

Lavoro notturno: ci sono maggiori rischi di cancro

Chi svolge un lavoro notturno ha maggiori probabilità di ammalarsi di cancro. A rivelarlo è una ricerca pubblicata sul Journal of Pineal Research e condotta dalla Washington State University Health Sciences Spokane, che ha analizzato gli effetti di un ritmo sonno-veglia alterato sulla salute. Dai risultati è emerso come chi lavora di notte sembrerebbe essere più esposto al rischio di ammalarsi.

Sistema immunitario indebolito

La ricerca ha coinvolto 14 volontari. Il campione è stato diviso in due gruppi. Al primo è stato chiesto di svolgere normali ritmi di lavoro diurno, il secondo è invece stato sottoposto ai ritmi del lavoro notturno. Dopo una settimana, dalle analisi del sangue è emerso come i lavoratori notturni presentassero alterazioni in diversi geni riferibili al cancro e, al contempo, minori capacità del Dna di autoripararsi. In pratica, il sistema immunitario di chi lavora di notte si indebolisce e aumenta il rischio di di contrarre malattie.

Legame ancora da approfondire

Come sottolineano i ricercatori dell’ateneo americano, occorrono però ulteriori approfondimenti per comprendere meglio i motivi e i meccanismi che innescano questa reazione e portano tanti lavoratori della notte ad ammalarsi con maggiore frequenza. Quello che pare certo è che esista un legame tra le alterazioni dell’orologio biologico e il rischio di sviluppare il cancro.

 

 
 
 

Da sapere!

Negli anni molti studi sono stati svolti a riguardo, ma la diversità di approccio e la differente rilevanza data alla variabile ritmo sonno-veglia non permette di giungere a conclusioni certe e condivise. Occorrono studi specifici

Fonti / Bibliografia

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Bimbo che inizia a stare in piedi da solo: vanno stimolati i primi passi?

12/09/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Leo Venturelli

I primi passi non vanno stimolati, non si deve dunque tenere il bambino per le braccia spingendolo a muoverli. Utile invece dargli la possibilità di appoggio o di scalata, affinché affronti questa tappa secondo i propri tempi e le proprie capacità.   »

Piccolissima con stitichezza: che fare?

12/09/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Leo Venturelli

La stipsi nel neonato è una condizione non significativa dal punto di vista medico, quindi non richiede esami o l'impiego di medicine particolari. Per favorire l'evacuazione si possono usare microclismi al miele specifici per l’età,  »

Contraccettivo ormonale a poche settimane dal parto e sanguinamento che non si arresta

09/09/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Gaetano Perrini

In genere, dopo il parto si consiglia di attendere almeno una o due mestruazioni prima di ricorrere a un metodo contraccettivo ormonale.   »

Ansia e attacchi di panico verso il termine della gravidanza (gemellare)

02/09/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

Gli eventuali disturbi della sfera psichica come depressione, disturbo d'ansia, attacchi di panico richiedono cure mirate anche in gravidanza. Spetta al ginecologo in accordo con lo psichiatra prescrivere la terapia più idonea, tenendo conto che le benzodiazepine non sono consigliabili dal secondo trimestre...  »

Collo dell’utero in gravidanza e variazioni della sua lunghezza

02/09/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Durante la gravidanza il collo dell'utero di norma ha una lunghezza compresa tra 33 e 40 millimetri: è motivo di allarme un raccorciamento dai 25 millimetri in giù.   »

Fai la tua domanda agli specialisti