Solo il cervello delle donne reagisce al pianto del bambino

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 25/07/2013 Aggiornato il 25/07/2013

Il cervello delle donne è programmato per reagire immediatamente al pianto del bambino. Non è così per gli uomini. Sono differenti i loro livelli emotivi

Solo il cervello delle donne reagisce al pianto del bambino

Solo il cervello delle donne reagisce al pianto del bambino, perché sarebbe naturalmente predisposto a prendersi cura del neonato. Non è lo stesso per quello maschile. A dimostrarlo è uno studio coordinato da un gruppo di ricercatori dell’Università di Trento pubblicato sulla rivista Neuroreport. Nello studio è stato coinvolto un gruppo di uomini e donne ai quali è stata fatta ascoltare una registrazione contenente il pianto del bambino. I cervelli dei partecipanti venivano scannerizzati durante l’ascolto.

Risposte diverse

Gli autori hanno chiesto a 9 uomini e 9 donne di ascoltare una registrazione di 15 minuti intervallata dal pianto registrato di un bambino, mentre l’attività del loro cervello veniva monitorata con una risonanza magnetica funzionale. Nel frattempo, i partecipanti sono stati lasciati liberi di far vagare il loro pensiero. Quando la registrazione veniva interrotta dal pianto del bambino, nel cervello delle donne diminuiva l’attività di due aree note per essere “accese” quando si vaga con il pensiero. Al contrario, nel cervello degli uomini queste stesse aree continuavano a rimanere attive anche nel momento in cui risuonava il pianto del piccolo.

Per le donne è un istinto naturale

Tali risultati indicano che “le donne fermano i pensieri quando sono esposte al suono del pianto affamato di un bambino, mentre gli uomini vanno avanti senza interruzioni”. Non solo, l’effetto è indipendente dal fatto di essere o meno genitori. In altre parole, il cervello delle donne potrebbe essere naturalmente predisposto a prendersi cura dei bambini.

In breve

IL PRIMO MEZZO DI COMUNICAZIONE

Il pianto rappresenta il primo mezzo con cui il bambino comunica i propri  bisogni e le proprie esigenze. La modulazione, infatti, cambia a seconda se il bebè ha fame o sete, vuole essere cambiato, sta male o semplicemente vuole le coccole.

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