Papilloma virus: sintomi, vaccino, cura

Roberta Raviolo A cura di Roberta Raviolo Pubblicato il 01/03/2024 Aggiornato il 04/03/2024

L'infezione da papilloma virus può avere serie conseguenze sulla salute. Vediamo quali e che strumenti esistono oggi per prevenire la sua diffusione

Papilloma virus: sintomi, vaccino, cura

Il papilloma virus o Hpv (Human papilloma virus) è una “famiglia” che comprende diversi ceppi virali. Alcuni non causano particolari disturbi, altri provocano lesioni benigne. Altri ceppi ancora, però, attraverso l’infezione possono portare alla formazione di tumori nelle zone del corpo che sono entrate in contatto con il virus stesso. In modo particolare, il papilloma virus provoca forme tumorali al collo dell’utero. Per fortuna, esiste un’arma efficace per ridurre il rischio di ammalarsi di tumori correlati all’infezione. 

Papilloma virus donna

Il papilloma virus è un agente così diffuso che gli è stata dedicata una Giornata Mondiale il 4 marzo di ogni anno, per aumentare la consapevolezza della sua pericolosità e diffondere una corretta cultura di prevenzione. Di papilloma virus esistono infatti numerose varianti, diverse per le caratteristiche del Dna che contengono, che infettano la pelle e le mucose del corpo. Gli esperti li suddividono in tipi “a basso rischio” (come, per esempio, i papilloma virus 6 e 11) e tipi “ad alto rischio” (Hpv 16, 18, 31, 33, 45, 52, 58 ed altri ancora).

  • “I virus a basso rischio provocano la formazione di condilomi floridi o condilomi acuminati, verruche genitali benigne che si curano e non lasciano conseguenze pericolose”, spiega la dottoressa Elsa Viora, già responsabile della Struttura di Ecografia ostetrica-ginecologica e Diagnosi prenatale dell’ospedale Sant’Anna di Torino e Past President dell’Associazione ostetrici ginecologi ospedalieri italiani (Aogoi). “Sono purtroppo comuni le infezioni ad alto rischio, che comportano la formazione di lesioni pretumorali e tumorali nelle zone in cui vengono in contatto”.
  • Le donne, attraverso i rapporti sessuali non protetti dal preservativo con un individuo infetto, possono contrarre un’infezione genitale da papilloma virus. Questa può persistere anche per molto tempo senza causare alcun danno. A volte però, il virus si riattiva, per esempio a causa di un calo delle difese naturali dell’organismo, provocando una lesione pretumorale. Il maggior rischio è dato dalla persistenza per diversi anni dell’infezione da Hpv.
  • Nella donna, la presenza da tempo nell’organismo del virus può causare forme tumorali al collo dell’utero o cervice uterina. Secondo dati recenti, il carcinoma della cervice uterina nelle donne è la seconda malattia tumorale per diffusione, dopo quella del seno. Possono però comparire anche lesioni in altre zone, come la regione anale o la bocca, se il virus è entrato in contatto con la pelle e le mucose di quelle zone attraverso l’attività sessuale.

Gli esami per individuare l’infezione da Hpv

Nelle donne, un’arma fondamentale per prevenire le lesioni tumorali al collo dell’utero è lo screening con il Pap test e l’Hpv test. Le strutture sanitarie invitano ogni 3 anni le donne tra i 25 e i 30 anni a effettuare il Pap test mentre dai 30 ai 65 è prevista l’effettuazione del test Hpv. Se nel referto compare la dicitura “effetto citopatico virale da Hpv” si deve ripetere il test dopo sei mesi.

  • Il Pap test si esegue prelevando, durante la visita ginecologica, un campione di cellule della cervice uterina che viene poi esaminato in laboratorio. In questo modo è possibile individuare eventuali anomalie delle cellule che precedono la comparsa del tumore. Se sono presenti cellule anomale, si effettua la conizzazione, che consiste nell’asportazione di un’ampia porzione di tessuto (in genere a forma di cono), utile sia per asportare le lesioni presenti sia per effettuare una biopsia più approfondita. Sottoporsi regolarmente a questo esame riduce il rischio di sviluppare un tumore. Il Pap test andrebbe eseguito ogni due anni a partire dall’inizio dell’attività sessuale.
  • L’Hpv test è indicato per le donne che il Pap test ha individuato come portatrici di segnali di infezione. Anche in questo caso è necessario effettuare un prelievo di cellule della cervice uterina, che vengono poi analizzate in laboratorio. Attraverso un esame del Dna del virus, si analizzano i geni del virus stesso, per identificare il ceppo virale responsabile dell’infezione. La famiglia degli Hpv, infatti, comprende numerose varianti virali, non tutte ugualmente pericolose e non tutte in grado di causare un tumore aggressivo.

Ci sono comunque notizie positive in merito all’aderenza allo screening cervicale, che, dopo un significativo rallentamento durante il 2020 come conseguenza della pandemia, ha fortunatamente avuto una ripresa. Spiega la dottoressa Viora, che ha fatto il punto della situazione con Doctolib.it in occasione della Giornata Mondiale: “I dati disponibili più recenti si riferiscono al 2021: se guardiamo al numero di persone invitate a sottoporsi allo screening per il carcinoma della cervice uterina rispetto al totale delle aventi diritto, la copertura è stata pari al’88,3% . Un valore che si avvicina molto al 90% fissato dall’Unione Europea come obiettivo da conseguire entro l’anno 2025. Non solo, nel 2022 c’è stato un ulteriore miglioramento della copertura rispetto al 2021, in particolar modo nelle regioni del Nord, del Sud e nelle isole”.

Papilloma virus, pericoloso anche per i maschi

Quando si parla di infezione da papilloma virus si tende a concentrarsi soprattutto sulle donne. È invece essenziale aumentare la consapevolezza della sua pericolosità anche per il sesso maschile, diffondendo la certezza che è possibile prevenire le conseguenze più serie dell’infezione tra gli uomini e tra i ragazzi in particolare. “La vaccinazione serve anche a loro, in prima persona, e non solo per proteggere i partner” aggiunge la ginecologa. “Il virus infatti anche nel sesso maschile può causare tumore a genitali, ano e cavo orale. Senza contare che immunizzare i ragazzi significa ridurre la circolazione del virus”. Ma perché tutti, soprattutto i più giovani, ricorrano alla vaccinazione anti-HPV è fondamentale che ricevano un adeguato supporto nel contesto familiare e sociale. Parlare apertamente di papilloma virus e di malattie sessualmente trasmissibili è tra le cose che devono sapere gli adolescenti per superare paura e apprensione ed è importante per guidare ragazzi e ragazze verso una vita sessuale più protetta.

Papilloma virus, come si prende e sintomi

Il papilloma virus si trasmette per contatto diretto e attraverso i rapporti sessuali non protetti di tutti i tipi, vaginali, anali e orali, con un individuo infetto. Esistono alcuni fattori di rischio che possono favorire la diffusione dell’infezione. Ecco quali sono:

  • attività sessuale promiscua
  • inizio precoce di una vita sessualmente attiva
  • presenza di altre malattie sessualmente trasmesse come Herpes simplex o Clamidia
  • presenza di malattie autoimmuni che riducono le difese dell’organismo
  • abitudine al fumo
  • uso prolungato di contraccettivi ormonali orali

L’infezione è difficile da individuare perché non dà segnali ben precisi. I sintomi del papilloma virus sono vaghi e comprendono sanguinamenti vaginali lievi, perdite di consistenza e colore anomale, dolore durante i rapporti sessuali e pesantezza in zona pelvica. Spesso sono segnali riferibili anche ad altri disturbi e talvolta la donna vi presta scarsa attenzione.

Papilloma virus vaccino

È essenziale prevenire l’infezione da papilloma virus prima di tutto riducendo i fattori di rischio (come il fumo e l’attività sessuale promiscua) e usando sempre il preservativo, in qualsiasi tipo di rapporto sessuale anche non vaginale. Il preservativo costituisce infatti una efficace barriera che impedisce che il virus si trasferisca da una persona infetta al partner attraverso genitali, ano e bocca. Questo sistema previene inoltre le altre malattie sessualmente trasmesse che sono in aumento soprattutto tra i più giovani.

Per una prevenzione davvero efficace è consigliabile approfittare del vaccino anti Hpv. Il Servizio sanitario nazionale lo offre gratuitamente ai preadolescenti maschi e femmine, prima che inizino l’attività sessuale. Il vaccino è l’unico modo per prevenire questa malattia. È possibile vaccinarsi anche in età adulta per immunizzarsi prima di rischiare di entrare in contatto con il virus. In questo modo è possibile interrompere la circolazione dei ceppi pericolosi del papilloma. Oggi si effettua il vaccino nonavalente, attivo contro ben nove ceppi diversi, che ha dimostrato di elevare il grado di protezione al 98 per cento. Il ciclo vaccinale prevede tre dosi, a distanza di qualche mese l’una dall’altra nell’arco di un anno. Si tratta di un vaccino efficace e sicuro.

Vaccino Hpv: perché per gli adolescenti

L’infezione da Hpv è molto frequente nella popolazione e avviene prevalentemente per via sessuale. I rischi iniziano, per tutta la popolazione, fin da quando si iniziano ad avere rapporti. Evidenze scientifiche indicano come la giovane età ed il numero dei partner sessuali rappresentino una condizione di rischio per contrarre l’infezione. Da tali evidenze è stabilito che la strategia di prevenzione attraverso la vaccinazione deve avere come target primario gli adolescenti di entrambi i sessi al dodicesimo anno di età.

L’obiettivo del vaccino è impedire che il virus entrato nell’organismo penetri nelle cellule e si moltiplichi. Gli anticorpi che lo costituiscono bloccano infatti l’entrata e la possibilità di moltiplicazione del virus. Ecco perché si pensa di vaccinare bambine e adolescenti, che non hanno ancora contratto il virus.

Vaccinare gli adolescenti, maschi e femmine, contro l’Hpv non è un obbligo, ma un’opportunità in più per prendersi cura della salute dei propri figli anche in futuro. L’età di 12 anni è stata stabilita in base a dati, secondo i quali l’8 per cento delle ragazzine tra gli 11 e i 13 anni inizia i rapporti sessuali e, quindi, è a rischio di entrare a contatto con il virus. Per sicurezza, anche se l’attività sessuale inizia più in là nel tempo, il vaccino rappresenta un’arma in più per difendere la salute.

Foto di Mart Production per pexels.com

 
 
 

In breve

Il papilloma virus è un’ampia famiglia di virus molto diffusi tra la popolazione, con i quali si entra in contatto attraverso i rapporti sessuali. Per prevenire serie conseguenze, per esempio i tumori alla cervice uterina o ai genitali, è importante avere un comportamento sessuale attento, usare il preservativo e sottoporsi al vaccino.

 

 

 

 

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