Contraccezione post parto: qual è il metodo migliore?

Francesca Scarabelli A cura di Francesca Scarabelli Pubblicato il 18/12/2025 Aggiornato il 18/12/2025

È bene non affidarsi al caso ma parlare con il proprio ginecologo in modo da trovare un metodo contraccettivo più adatto alle proprie esigenze.

Contraccezione dopo il parto: il metodo migliore è il preservativo

Preservativo, pillola combinata o mini-pillola, spirale o metodi naturali: i metodi di contraccezione post parto sono diversi. L’importante è scegliere il più adatto alle proprie esigenze e alle proprie condizioni di salute insieme al proprio ginecologo.

Il metodo più consigliato sin dai primi giorni dopo il parto è il preservativo, che non presenta controindicazioni, mentre per la pillola è meglio attendere almeno qualche settimana, soprattutto se la neo mamma allatta. Proprio l’allattamento viene spesso considerato un metodo contraccettivo post parto, sebbene non sia sicuro al 100%: la suzione del bambino, infatti, produce prolattina, un ormone che inibisce l’ovulazione.

Come non rimanere incinta subito dopo il parto

Voler riprendere ad avere rapporti con il proprio partner dopo la nascita del bambino è normale e fa bene all’intimità della coppia, ma questo potrebbe portare ad avere una nuova gravidanza a pochi mesi di distanza dal precedente parto. Secondo gli esperti, avere due gravidanze ravvicinate (a distanza di 18/24 mesi) aumenta il rischio di complicazioni nella gravidanza successiva: proprio per questo motivo si può parlare di contraccezione post parto con il proprio ginecologo già nella visita post partum.

Nel periodo del puerperio (i 40 giorni circa che seguono il parto), in assenza del ciclo mestruale, la fertilità si riduce in maniera naturale, così come nei mesi successivi se le mamma allatta al seno in modo esclusivo: questo però non basta ad escludere del tutto l’eventualità di una nuova gravidanza. Si devono quindi valutare con il proprio ginecologo il metodo di contraccezione più indicato per le proprie condizioni di salute ed esigenze.

Tra le principali forme di contraccezione tra cui è possibile scegliere si possono ricordare:

  1. metodi barriera, tra cui il più conosciuto e usato è sicuramente il preservativo. Ci sono anche il diaframma e la coppetta cervicale
  2. metodi ormonali come ad esempio la pillola, ma anche l’anello vaginale, i cerotti anticoncezionali, impianti sottocutanei o iniezioni intramuscolari
  3. metodi meccanici come la spirale non medicalizzata intrauterina (IUD), priva di ormoni
  4. metodi naturali che si basano sull’osservazioni di alcuni parametri per evitare di avere rapporti sessuali nel proprio periodo fertile.

Nel primo periodo dopo il parto, a detta dei ginecologi, il miglior metodo contraccettivo per ritrovare l’intimità di coppia senza rischi è il preservativo, che è anche l’unico possibile: se usato correttamente ha un’efficacia del 97% e nessuna controindicazione.

Per altri metodi di contraccezione ormonale (pillola, anello, cerotto) dopo il parto bisogna attendere l’arrivo della prima mestruazione o, comunque, qualche settimana per quanto riguarda la mini pillola (utilizzabile anche durante l’allattamento), e almeno due mesi per quanto riguarda la spirale.

Quando iniziare a prendere la pillola

La scelta di assumere la pillola dopo il parto deve sempre essere valutata insieme al proprio ginecologo in base al proprio stato di salute e alla decisione di allattare o meno. In generale, però, si consiglia di usare con prudenza la pillola nei primi sei mesi dopo il parto. Ci sono due tipologie di contraccettivo ormonale orale:

  1. la pillola combinata estro-progestinica
  2. la pillola progestinica, chiamata anche mini-pillola.

Nelle prime tre settimane dopo il parto il rischio di trombo-embolia è elevato, per poi diminuire lentamente entro le sei settimane successive al parto. Nelle donne che allattano o che presentano fattori di rischio per trombosi, l’assunzione della pillola anticoncezionale combinata può aumentare ulteriormente questo rischio.

Se la neomamma non presenta fattori di rischio per la trombosi e non allatta al seno, a partire dalla terza settimana dopo il parto possono essere consigliati diversi metodi contraccettivi come la pillola combinata, l’anello vaginale o il cerotto contraccettivo; i metodi a base di solo progestinico possono essere introdotti anche subito dopo il parto.

Pillola in caso di allattamento

In caso di allattamento al seno, gli estrogeni contenuti nella pillola combinata potrebbero passare nel latte materno e quindi al bambino. Il ginecologo potrà quindi consigliare una pillola con solo progestinico (chiamata anche mini-pillola) che ha anche il vantaggio di non influire sulla lattazione e di non aumentare il rischio di trombosi.

Allattamento e contraccezione

L’allattamento è un metodo contraccettivo? Oltre ad essere salutare per il bambino, che grazie al latte materno riceve un alimento completo nei primi mesi di vita, l’allattamento al seno può essere un metodo di contraccezione naturale dopo il parto, ma non è sicuro.
L’amenorrea post parto, ovvero l’assenza di mestruazioni, può durare per sei settimane circa dopo il parto (anche se dipende da donna a donna), ma in caso di allattamento può durare diversi mesi.

La suzione del neonato, infatti, produce l’ormone prolattina, che inibisce l’ovulazione. Per avere una buona sicurezza di quello che viene chiama “metodo dell’amenorrea da lattazione” ci devono essere tre condizioni:

  • non devono essere trascorsi più di sei mesi dal parto
  • non devono ancora essere ricomparse le mestruazioni
  • l’allattamento al seno deve essere esclusivo e con intervalli tra le poppate non superiori alle quattro ore di giorno e alle sei ore di notte.

Spirale

La spirale IUD potrebbe in teoria essere inserita nel corso del parto vaginale o del taglio cesareo oppure nei giorni immediatamente successivi, ma in genere si consiglia di aspettare almeno quattro/sei settimane dopo il parto per permettere all’utero di tornare ad avere un volume simile a quello che aveva prima della gravidanza, riducendo così il rischio che la spirale possa spostarsi perdendo la sua efficacia contraccettiva.
In caso di taglio cesareo è meglio aspettare un periodo ancora più lungo, fino a tre mesi dopo il parto, perché la presenza di una cicatrice nella parete uterina rappresenta un punto di minore resistenza.

 
 
 

In breve

Avere gravidanze ravvicinate è sconsigliato, per questo può essere utile valutare insieme al proprio ginecologo i diversi metodi di contraccezione post parto e scegliere il più adatto

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

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