Dal baby blues alla depressione post partum

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 24/01/2013 Aggiornato il 24/01/2013

La depressione post partum, se leggera, è normale e colpisce molte donne dopo il parto. Se non si risolve nel giro di un paio di settimane è bene rivolgersi allo specialista

Dal baby blues alla depressione post partum

La nascita di un bambino è un’esperienza magnifica ma molto impegnativa. È quindi normale avere paura di non essere all’altezza del nuovo ruolo di mamma e sentirsi stanche. Tuttavia, questa condizione può essere transitoria oppure può durare nel tempo e ostacolare le normali attività quotidiane. In quest’ultimo caso è fondamentale rivolgersi allo specialista perché potrebbe trattarsi non di baby blues ma della vera e propria depressione post partum.

Chi rischia di più

Alcune donne sono più predisposte alla depressione post partum: sono quelle che hanno già avuto episodi di depressione in passato o durante la gravidanza o hanno già sofferto di depressione post partum in una gravidanza precedente; hanno avuto spesso problemi ormonali come la sindrome pre-mestruale o disturbi della funzionalità tiroidea; hanno vissuto di recente eventi traumatici (per esempio, un lutto); sono sole, senza aiuti, in condizioni socio-economiche sfavorevoli o hanno un difficile rapporto con il partner.

Tre fasi: dal baby blues alla depressione vera

Sono tre le fasi che può assumere la depressione post partum con livelli diversi di gravità e quindi di gestione e cura.

1. Baby blues

Si tratta di una normale condizione di depressione post partum che coinvolge il 70-80% delle donne a partire dal terzo-quarto giorno dopo il parto e dura un periodo massimo di 15 giorni. In questa fase la neomamma è particolarmente stanca, piange senza motivo, è nervosa, irritabile, inquieta, ansiosa. Sono stati d’animo dovuti al cambiamento ormonale e fisico (il livello di estrogeni e di progesterone crolla nelle ore successive al parto), ai nuovi ritmi imposti dal bambino che spesso non dorme di notte o piange sempre, alle preoccupazioni e alla stanchezza causate dalle fatiche del parto e dell’allattamento. Se la fase si esaurisce in breve tempo, non ci si deve preoccupare: un po’ di riposo e di aiuto da parte dei famigliari potranno contribuire ad alleviare la stanchezza e a superare questo momento.

2. Depressione post partum vera e propria

La depressione post partum è ben più preoccupante: i sintomi appena descritti non scompaiono ma tendono anzi ad aumentare e a durare per molti mesi, a volte anche un anno (un momento particolarmente critico è quello dello svezzamento, quando si allenta un legame prima fortissimo). Questo fenomeno coinvolge un numero minore di neomamme (circa il 10%, ma alcuni dati stimano anche il 20% ed è in aumento soprattutto nei Paesi Occidentali).
I disturbi correlati a questa condizione possono sfociare anche in insonnia o eccessiva sonnolenza, svogliatezza, disinteresse per il bambino o, al contrario, eccessiva ansia per il piccolo, inappetenza, disperazione. Se la depressione post partum non viene diagnosticata e curata per tempo, rischia di sfociare in un disturbo ancora più pericoloso.

3. Psicosi post partum

La psicosi post partum è una malattia mentale che si manifesta in una donna su mille e causa confusione, stati di agitazione, disagio sociale, insonnia, paranoia, tendenze suicide o addirittura omicide nei confronti del bambino. È una forma di depressione molto grave che deve essere subito curata con antidepressivi specifici e necessita del consulto di uno specialista e, in alcuni casi, anche del ricovero in ospedale, prima che la mamma possa fare del male a se stessa o al bambino.

In breve

Quando l'umore precipita giù

Una forma leggere di depressione post partum, la baby blues, colpisce la stragrande maggioranza delle neomamme, in particolare quelle che nel corso della loro vita hanno già sofferto di sintomatologia depressiva. Quando, però, il disturbo non passa nel giro di 15 giorni occorre rivolgersi a uno specialista perché, se non valutata e curata seriamente, può sfociare in una pericolosa psicosi.

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Dubbi su percentili e peso del feto

09/12/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elsa Viora

L'ecografo non è dotato di bilancia, quindi il peso del feto è solo stimato, con un margine di errore in più o in meno di circa il 10 per cento. Per quanto riguarda le misure, il range di normalità è compreso tra il 5°e il 95° percentile. Dunque, se il ginecologo afferma che tutto va bene significa che...  »

Bassa riserva ovarica: può iniziare una gravidanza?

09/12/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

Può essere opportuno che la coppia che desidera un figlio si rivolga senza perdere troppo tempo a un centro per la PMA, quando la donna, soprattutto se in età matura, ha problemi relativi all'ovulazione.   »

Bimbo di 5 anni che respinge la mamma: colpa della crisi che stanno attraversando i genitori?

02/12/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professoressa Francesca Simion

Leggi anche:  »

A sei settimane messa a riposo a letto per 20 giorni per via di un distacco

18/11/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

I "distacchi" a inizio della gravidanza sono comuni e, soprattutto se viene già rilevata l'attività cardiaca dell'embrione, non impediscono la buona evoluzione della gravidanza. Il riposo a letto è ininfluente nel bene e nel male.   »

Fai la tua domanda agli specialisti