Depressione perinatale: ancora molte le donne non curate

Silvia Finazzi A cura di Silvia Finazzi Pubblicato il 03/07/2018 Aggiornato il 01/08/2018

È una condizione che colpisce 90mila mamme ogni anno, ma solo la metà riceve una assistenza adeguata. Al via la campagna di sostegno di Onda contro la depressione perinatale

Depressione perinatale: ancora molte le donne non curate

È una condizione di cui negli ultimi anni si sta parlando di più, ma che ancora oggi risulta poco conosciuta. Eppure colpisce molte donne, anche in Italia. Secondo i dati ufficiali, infatti, ogni anno sono 90mila le nostre connazionali che soffrono di depressione perinatale: solo la metà, però, riceve un’assistenza adeguata. È anche per questo che ritorna “Un sorriso per le mamme”, la campagna di Onda, Osservatorio nazionale per la salute della donna e di genere, che ha proprio l’obiettivo di combattere la depressione nel periodo della gravidanza e dopo il parto.

Una malattia spesso sottovalutata

La depressione perinatale è una malattia che colpisce le donne nel periodo della maternità. Può comparire giù durante la gravidanza, ma nella maggior parte dei casi si manifesta dopo il parto. Complessivamente, secondo Onda, la depressione perinatale colpisce il 16% delle neomamme: il 13% sviluppa un disturbo dell’umore già durante le prime settimane dopo il parto. La percentuale sale al 14,5% nei primi tre mesi postnatali e al 20% nel primo anno dopo il parto.

Realtà peggiore delle stime

Gli esperti avvertono, però, che si tratta di stime molto approssimative: infatti, i sintomi sono molto sottovalutati sia dalle famiglie sia dai medici. “I disturbi mentali nel periodo perinatale hanno un significativo impatto sulla vita della donna, sul bambino, sulla relazione mamma-bambino e su tutta la famiglia. Purtroppo si tratta di una malattia spesso sottovalutata e sottotrattata. Per questo Onda ha deciso di occuparsene in maniera concreta” ha confermato Francesca Merzagora, Presidente di Onda.

Non va confusa con il baby blues

La depressione perinatale non va confusa con il cosiddetto “baby blues”, una reazione piuttosto comune caratterizzata da calo dell’umore, instabilità emotiva, indefinibile sensazione di malinconia, inquietudine, che raggiunge il picco tre-quattro giorni dopo il parto e tende a svanire entro 10-15 giorni. La vera e propria depressione post-partum, invece, provoca una serie di sintomi caratteristici, come: costante sensazione di inadeguatezza nei confronti del nuovo ruolo; senso di delusione perché la maternità si è rivelata un’esperienza molto diversa da quella che ci si aspettava; risentimento nei confronti del neonato che assorbe tutte le energie; tristezza, depressione e voglia di piangere; irritabilità verso il bimbo e il partner; timore di fare del male al bimbo e a se stessa; senso di colpa eccessivo; disinteresse nei confronti del bambino.

La campagna di sostegno

La campagna “Un sorriso per le mamme’” è nata nel 2010 per aiutare le donne alle prese con la depressione perinatale. Ha una pagina Facebook che ha lo stesso nome della campagna, attraverso cui le future madri e le neomamme possono cercare i centri di supporto e conoscerne le attività.

 

 
 
 

Lo sapevi che?

Per prevenire la depressione perinatale è utile frequentare i corsi pre e post-parto, durante i quali si conoscono altre mamme e si scambiano pensieri, incertezze, consigli. Fare gruppo in questi casi è liberatorio.

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