Depressione post parto, donne con parto epidurale meno a rischio

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 05/09/2014 Aggiornato il 05/09/2014

Secondo uno studio, il rischio di soffrire di depressione post partum diminuisce se la donna ha partorito con analgesia epidurale

Depressione post parto, donne con parto epidurale meno a rischio

Il rischio di soffrire di depressione post partum diminuisce se la donna ha partorito con analgesia epidurale. Uno studio condotto in Cina dimostra che questa procedura medica riduce significativamente il rischio di depressione dopo la nascita del bambino.

I risultati dello studio

Secondo i risultati, solo il 14% delle donne che ha scelto l’epidurale per alleviare il dolore durante il parto ha sofferto di depressione nelle 6 settimane successive alla nascita del bebè. Le donne che non hanno usato alcun mezzo per controllare il dolore e sono risultate poi depresse sono risultate, invece, il 35%. Un editoriale della dottoressa Katherine Wisner, specialista in psichiatria del Northwestern’s Asher center for the study and treatment of depressive disorders (Stati Uniti), riprende i risultati di questo studio, importante per capire perché il rischio di soffrire di depressione post partum diminuisce se la donna ha partorito con analgesia epidurale.

La situazione in Italia

Secondo dati del nostro Ministero della salute, la depressione post partum colpisce in Italia almeno 46 mila donne ogni anno. Con diversi livelli di gravità, riguarda dall’8 al 12% delle neomamme ed esordisce generalmente tra la 6a e la 12a  settimana dopo il parto. La donna si sente triste e sola, è facilmente irritabile, piange spesso e non si sente all’altezza degli impegni che la attendono. Prova vergogna mista a senso di colpa, perché crede di non essere una buona madre. Risulta compromessa anche la possibilità di instaurare un rapporto equilibrato e sano con il bambino.

Come funziona l’epidurale

L’epidurale consiste nella somministrazione di farmaci anestetici e analgesici a bassi dosaggi, tramite un’iniezione nello spazio epidurale (o peridurale), una zona della colonna vertebrale, dove passano le radici nervose che arrivano fino all’utero. Il risultato è un rapido e progressivo calo della sensazione dolorosa nella parte inferiore del corpo (dall’ombelico in giù). Secondo questo nuovo studio, il rischio di soffrire di depressione post partum diminuisce se la donna ha partorito con analgesia epidurale.

Inserita nei Lea

Il 26 luglio 2013 il Consiglio dei ministri ha approvato un disegno di legge che inserisce l’analgesia epidurale per il controllo del dolore da parto nelle prestazioni rimborsate dal Servizio sanitario nazionale. La norma dovrebbe consentire al nostro Paese di allinearsi alla media europea di parti eseguiti con analgesia (50-60%, contro il 10-15% dell’Italia, con differenze notevoli da regione a regione). 

In breve

FAVORITO ANCHE L’allattamento AL SENO

Secondo un recente studio, l’epidurale ha anche un effetto positivo sull’allattamento al seno, che è risultato più frequente in chi si è sottoposta a questa procedura di controllo del dolore per il parto.

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Le domande della settimana

Pensieri ossessivi tenuti a bada con gli psicofarmaci: si può cercare una gravidanza?

22/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Esistono psicofarmaci in grado di assicurare il benessere psicologico, senza avere come controindicazione la gravidanza. La strategia terapeutica più adatta va però pensata PRIMA del concepimento.   »

Nausea fortissima che si protrae oltre il 1° trimestre: che fare?

18/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Floriana Carbone

Se la nausea si protrae oltre il primo trimestre, interferendo pesantemente sulla qualità della vita, diventa opportuno valutare opzioni terapeutiche che abbiano una maggiore efficacia rispetto ai tradizionali rimedi naturali.   »

Salmone scaduto: dopo quanto possono comparire i sintomi di un’intossicazione?

17/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Fabrizio Pregliasco

Il lasso di tempo che intercorre tra l'assunzione di un cibo contaminato e l'eventuale comparsa di sintomi da intossicazione dipende dal tipo di agente infettivo coinvolto.   »

Camera gestazionale più piccola dell’atteso: proseguirà la gravidanza?

15/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

Bisogna sempre attendere l'8^ settimana prima di pronunciarsi rispetto al destino di una gravidanza e anche qui con un margine di errore dell'1% sull'esito favorevole dello sviluppo embrio-fetale. L'aspetto importante è che questo processo di selezione sia rispettato e compreso dalla donna.   »

Gravidanza e poca tolleranza nei confronti dell’integrazione di magnesio

15/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

La scarsa tolleranza al magnesio potrebbe essere dovuta al fatto che non è ciò di cui si è carenti perché l'organismo, se ha bisogno di qualcosa, di solito ne fa tesoro.  »

Tampone vaginale: può essere pericoloso in gravidanza?

15/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Nel caso in cui ci sia il sospetto di una vaginite, anche inn gravidanza è opportuno effettuare il tampone vaginale che da un lato non espone a rischi dall'altro permette di individuare l'origine dei sintomi.   »

Fai la tua domanda agli specialisti