Depressione post partum, la terapia si fa con il canto

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 01/03/2018 Aggiornato il 01/03/2018

Le donne coinvolte in sessioni di canto con i loro bimbi hanno avuto un miglioramento dei sintomi della depressione post partum più rapido

Depressione post partum, la terapia si fa con il canto

Combattere la depressione post partum attraverso sessioni di canto con il proprio bimbo e con altre mamme con bebè al seguito: in un futuro non troppo lontano potrebbe essere questa la speciale prescrizione medica, senza effetti collaterali e senza controindicazioni, per le mamme alle prese con questa sensazione di tristezza, inadeguatezza e malinconia che colpisce, secondo alcune stime, una neomamma su otto. A parlare della nuova e  originale cura contro la depressione post partum è uno studio pubblicato sul British Journal of Psychiatry.

Tre trattamenti a confronto

Dalla ricerca, condotta da un gruppo di studiosi dell’University College London (Regno Unito), è emerso che le donne con depressione post partum coinvolte in sessioni di canto con i loro bimbi hanno avuto un miglioramento dei sintomi più rapido rispetto alle donne sottoposte ad altre terapie. I ricercatori hanno diviso in tre gruppi 134 neomamme affette da depressione post-partum e hanno sottoposto ciascun gruppo a un trattamento diverso: le mamme del primo gruppo sono state invitate a prendere parte a sessioni di canto (imparando ninne nanne, canzoni da tutto il mondo e creandone di nuove sulla maternità), quelle del secondo gruppo a giochi creativi di vario tipo e quelle del terzo gruppo hanno invece ricevuto le usuali cure (assunzione di antidepressivi, sostegno da parte dei familiari).

Miglioramenti in sei settimane

Sebbene in dieci settimane tutte le donne partecipanti allo studio abbiano mostrato miglioramenti, le neomamme del gruppo di canto hanno iniziato a manifestare una diminuzione media del 35% dei sintomi già nelle prime sei settimane e, soprattutto, quelle che manifestavano sintomi di depressione post-partum da moderati a gravi hanno riportato un miglioramento molto più rapido rispetto alle donne che avevano preso parte agli altri gruppi. Un’ottima notizia, secondo gli autori dello studio, dato che il canto è un’attività economica e accessibile a tutti e, inoltre, non comporta controindicazioni né effetti collaterali. Anzi, il bambino stesso ne beneficia.

Più a rischio chi ha già altri problemi

La vulnerabilità alla depressione nel periodo postnatale non è dovuta soltanto a mutamenti ormonali e fisiologici, ma è anche legata a importanti cambiamenti di vita per la neomamma. La probabilità di avere a che fare con la depressione è maggiore nelle donne con basso reddito, che sono diventate mamme in giovane età (tra i 18 e i 24 anni), che hano subito abusi da parte del partner e con una sovrapposizione di eventi stressanti (divorzio, problemi di alloggio). 

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Curiosità

Non è la prima volta che il canto viene utilizzato come terapia nel campo della salute mentale: alcune ricerche hanno messo in evidenza, per esempio, che cantare aiuta gli anziani e le persone con demenza.

 

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