Depressione post partum: meno rischi se il bebè nasce in inverno

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 12/12/2017 Aggiornato il 12/12/2017

Altri fattori che potrebbero prevenire la depressione post partum sono l'analgesia epidurale e il parto a termine

Depressione post partum: meno rischi se il bebè nasce in inverno

Il rischio di sviluppare la depressione post partum diminuisce se il bimbo nasce in inverno o in primavera. A sostenerlo è uno studio realizzato da un gruppo di ricercatori del Brigham & Women’s Hospital di Boston (Stati Uniti) e presentato all’ultimo congresso della Società americana di anestesiologia.

Esaminate oltre 20 mila donne

Altri fattori che potrebbero prevenire la depressione post partum, spiegano i ricercatori, sono la somministrazione dell’analgesia epidurale durante il parto e partorire al termine della gravidanza, anziché in anticipo. Per giungere ai loro risultati i ricercatori hanno esaminato e incrociato i dati di oltre 20mila donne che avevano partorito tra giugno 2015 e agosto 2017: di queste 817, pari al 4%, avevano sofferto di depressione post partum.

I fattori che giocano a favore…

In particolare in inverno e in primavera si attiverebbe nella madre un meccanismo protettivo per il piacere di stare in casa con il proprio piccolo. Partorire con l’analgesia, invece, spiegano i ricercatori, influisce positivamente sull’umore della neomamma, riducendo il trauma del travaglio e, di conseguenza, fa sì che il parto venga vissuto dalla donna in modo positivo. Infine se il bimbo nasce al termine della gestazione, la mamma arriva al parto meno stressata mentalmente.

… e quelli contro

Al contrario, le probabilità di sviluppare la depressione post partum aumentano in caso di parto prematuro e travaglio senza analgesia. Dallo studio emerge inoltre che un altro elemento che può favorire lo sviluppo di questo disturbo è un maggior indice di massa corporea, che può influire sull’aspetto della donna nel dopo parto e modificarne l’atteggiamento. Come spiega Jie Zhou, coordinatore dello studio, l’obiettivo era “vedere se ci sono alcuni fattori che possono influire sul rischio di sviluppare la depressione post partum che possono essere prevenuti”.

Ansia per una neomamma su 10

I ricercatori spiegano che almeno il 10% delle donne soffre di ansia e problemi depressivi dopo il parto, sperimentando sintomi come tristezza, irrequietezza, agitazione e minore concentrazione.

 

 

 
 
 

Da sapere!

Secondo uno studio condotto dall’Università di Cambridge e pubblicato sulla rivista Maternal and Child Health il rischio di depressione post partum sarebbe dimezzato nelle donne che scelgono di allattare al seno.

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Le domande della settimana

Mutazione MTHFR: bisogna assumere eparina e cardioaspirina quando inizia una gravidanza?

04/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

La mutazione MTHFR non influisce in modo negativo sulla gravidanza e non richiede cure particolari a salvaguardia della gestazione.   »

Test di Coombs negativo dopo l’immunoprofilassi: perché?

03/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Dopo l'immunoprofilassa il test di Coombs deve risultare positivo, a conferma che l'iniezione ha determinato l'effetto voluto. Se risulta negativo è opportuno appurarne la ragione.   »

Benzodiazepine in 34^ settimana di gravidanza: ci sono rischi?

03/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

È di gran lunga preferibile sospendere l'assunzione del Lorazepam prima del parto, in quanto il nascituro potrebbe andare incontro a crisi di astinenza della durata di circa 48 ore, proprio come accade per gli adulti. Ma l'alternativa c'è: è rappresentata dalla Quetiapina sicura in gravidanza e anche...  »

Broncospasmo in un bimbo di 3 anni: conviene fare il vaccino antiinfluenzale?

27/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

La vaccinazione antiinfluenzale non è responsabile di broncospasmi. Le “bronchiti asmatiformi” ricorrenti sono tipiche dell’età prescolare, dell’età della socializzazione, quando i bambini inevitabilmente si passano uno con l’altro i virus di stagione (fondamentali per far maturare il bagaglio di difese...  »

Fai la tua domanda agli specialisti