Depressione post partum: si previene con una lunga maternità a casa

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 07/02/2014 Aggiornato il 07/02/2014

Stare qualche mese a casa dopo la nascita del bebè aiuta la neomamma a “sintonizzarsi” con il piccolo e a rilassarsi, riducendo il rischio di depressione post partum

Depressione post partum: si previene con una lunga maternità a casa

Niente fretta. È questo il monito degli esperti rivolto alle neomamme. Dopo un parto, il fisico ha bisogno di riposo e ci vuole qualche mese affinché la mamma riprenda i suoi ritmi abituali. Molte donne, tuttavia, per i più svariati motivi decidono di rientrare subito al lavoro. Sottoponendosi a stress elevato e stanchezza eccessiva. Fattori che possono anche aumentare il rischio di soffrire di depressione post partum.

Parola d’ordine: relax

È quanto sostengono alcuni ricercatori dell’Università del Maryland. Secondo  risultati del loro studio, infatti, stare più a lungo a casa con il bambino, nei primi mesi dopo il parto, riduce il rischio di soffrire di depressione post partum. Al contrario, le mamme che riprendono l’attività lavorativa entro 6 mesi dalla nascita del figlio sono a maggiore rischio di umore triste e baby blues.

I sintomi entro il primo anno di vita

Per giungere a questa conclusione, gli scienziati hanno misurato i sintomi depressivi di più di 800 donne del Minnesota, utilizzando uno strumento chiamato Edinburgh Postnatal Depression Scale (EPDS). È emerso che le neomamme ancora in congedo per maternità a 6, 12 settimane e a 6 mesi dopo il parto avevano punteggi relativi alla depressione  significativamente più bassi rispetto alle donne tornate al lavoro in quegli stessi periodi. Secondo le statistiche, circa il 13% di coloro che sviluppano i sintomi della depressione post partum, li manifestano entro il primo anno dalla nascita del bambino. Colpa, in gran parte, degli stravolgimenti fisici, psicologici ed emotivi che comporta l’arrivo di un bebè.

 

In breve

ATTENZIONE AI CAMPANELLI D’ALLARME

Si può parlare di depressione post partum quando la donna presenta da e per almeno due settimane umore depresso, mancanza di piacere e interesse nelle abituali attività e almeno 5 di questi sintomi: disturbi del sonno e/o dell’appetito, iperattività motoria o letargia, faticabilità o mancanza di energia, sensi di colpa, bassa autostima, sentimenti di impotenza e disvalore, ridotta capacità di pensare o concentrarsi e pensieri ricorrenti di morte. Ogni anno in Italia si ammala di depressione in gravidanza e nel post partum il 16% delle donne.

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Placenta bassa in 16^ settimana: si può prendere l’aereo?

08/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Una sospetta inserzione bassa della placenta va confermata con l’ecografia transvaginale a partire dalla 20^ settimana, quindi circa un mese prima di questa data è prematuro diagnosticarla: proprio per questo un viaggio in aereo si può affrontare senza rischi.   »

Dopo tre cesarei si può partorire naturalmente?

08/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Al travaglio di prova dopo un parto cesareo, noto con l'acronimo TOLAC dall'inglese trial of labour after cesarean, possono essere ammesse solo le mamme che abbiano già affrontato l'intervento solo una, massimo due volte.   »

Manovre effettuate durante l’ecografia: possono causare danno al feto?

04/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giovanni Battista Nardelli

Nessuna delle manovre manuali esterne effettuate dal medico per poter svolgere l'ecografia nel migliore dei modi può esporre il feto a rischi.   »

Bimbo di 4 anni con una tosse che non passa nonostante l’antibiotico

02/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

È un'eventualità frequente che i bambini della scuola materna passino più tempo a tossire che il contrario. Posto questo, l’antibiotico andrebbe usato quanto la tosse con catarro persiste per più di un mese senza tendenza alla remissione.  »

Fai la tua domanda agli specialisti