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Il dolore del pavimento pelvico è una condizione piuttosto comune dopo la gravidanza e il parto. Si tratta quasi sempre “soltanto” di dolore, appunto, che non nasconde problemi seri. Può però causare disagio nella posizione seduta, quando si allatta il neonato, oltre a difficoltà nell’evacuazione. Per questo è bene parlarne con il ginecologo.
Pavimento pelvico, quali funzioni ha
Il pavimento pelvico è l’insieme dei tessuti muscolari che si trovano nella parte inferiore della cavità addominale. Nella donna è situato al di sopra del perineo, la zona che separa l’orifizio anale dalla vagina. La funzione del pavimento pelvico è sostenere gli organi situati nel basso addome, quindi la parte finale dell’intestino, la vescica, l’utero.
Tutte le condizioni che provocano pressione o tensione in questa zona sono causa di dolore del pavimento pelvico. Quindi la stitichezza cronica, il prolasso dell’utero a causa di gravidanze ravvicinate, gli esiti di interventi chirurgici possono causare dolore del pavimento pelvico. Questo sintomo non va trascurato ma segnalato al medico.
Il dolore dopo la gravidanza
Il post parto è un periodo delicato, durante il quale sono numerose le donne che soffrono di dolore del pavimento pelvico. Una delle cause più frequenti è la pratica dell’episiotomia, un’incisione del perineo che viene effettuata per evitare che i tessuti vadano incontro a lacerazione durante il passaggio del bambino.
L’episiotomia viene suturata subito dopo la nascita del piccolo e si pratica in zona un po’ di anestesia, per fare in modo che la donna non avverta il dolore nell’applicazione dei punti. Quando l’anestetico svanisce, la mamma può avvertire bruciore e dolore nella zona, per qualche giorno. Per favorire la guarigione della ferita e quindi alleviare il fastidio, è opportuno osservare una corretta igiene della zona intima, con acqua tiepida e detergenti disinfettanti ed emollienti, consigliati dal ginecologo o dall’ostetrica. Nel giro di qualche giorno il dolore si allevia.
Se è necessaria la ventosa
Il dolore del pavimento pelvico dopo il parto può essere più intenso e prolungato se, durante la nascita del bambino, si è reso necessario l’uso della ventosa ostetrica. Questo dispositivo può essere utilizzato nella fase espulsiva del parto se questa si sta prolungando troppo oppure se la mamma è spossata o, ancora, se le contrazioni non sono sufficientemente efficaci.
Si tratta di una coppetta in materiale morbido che aderisce alla testolina del bambino e ne favorisce l’uscita dal canale vaginale. Poiché viene introdotta in vagina, può causare un lieve trauma ai tessuti della madre.
Nei giorni successivi la donna può quindi avvertire un certo dolore nella zona di perineo e pavimento pelvico. Il disagio si avverte soprattutto durante l’evacuazione e in posizione seduta. È necessario avere pazienza perché il disturbo è destinato ad alleviarsi, anche se il ginecologo va sempre tenuto informato sul disturbo.
Che cosa fare
Fondamentali sono gli esercizi per ridare tono alla zona. Inoltre, per favorire l’evacuazione (e alleviare il dolore) si possono consumare più fibre ed assumere blandi emollienti locali, mentre per sedersi può essere di aiuto un salvagente oppure un cuscino a forma di ferro di cavallo. L’igiene intima deve essere accurata, con detergenti delicati.
Lo spaevi che?
Anche le emorroidi, frequenti, in gravidanza, possono causare dolore nella zona del pavimento pelvico. Il peso del feto grava, infatti, sui vasi sanguigni che irrorano la parte finale dell’intestino, dando una sensazione di pesantezza e disagio. Per alleviare il dolore sono utili impacchi freddi e lavande con un detergente delicato o con amido di riso. Il ginecologo può consigliare una pomata specifica.