Quando finiscono i morsi uterini?

Paola Risi A cura di Paola Risi Pubblicato il 15/06/2022 Aggiornato il 15/06/2022

Dopo il parto l’organismo femminile ha bisogno di tempo per riassestarsi e ritrovare l’equilibrio che aveva prima della gravidanza. Ecco quando finiscono i morsi uterini e le lochiazioni

donna con morsi uterini

Durante il puerperio – il periodo di 6-8 settimane che segue la nascita del bebè – l’utero, aumentato di volume nel corso dei 9 mesi, recupera gradualmente le sue dimensioni originarie per effetto delle contrazioni uterine che pochi minuti dopo il parto vengono riattivate in forma più lieve rispetto a quelle del travaglio. Alle contrazioni si associano le lochiazioni  – perdite vaginali di sangue, muco e tessuti gravidici (l’endometrio, la mucosa che riveste le pareti dell’utero, e i residui del sacco amniotico) – che consentono all’organo che ha ospitato il feto di svuotarsi e di ripulirsi. Ecco quando finiscono i morsi uterini e cosa fare nel frattempo con i consigli della dottoressa Daniela Fantini, ginecologa presso il consultorio Cemp di Milano.

Quanto possono durare i morsi uterini?

La durata di questo processo varia da donna a donna ma, indicativamente, è compresa tra le 3 e le 6 settimane: più precisamente, le lochiazioni finiscono prima se la neomamma allatta al seno, in quanto la suzione del capezzolo da parte del neonato, oltre a stimolare la produzione di latte, determina l’aumento della concentrazione nel sangue di ossitocina, un ormone che intensifica la potenza e il numero delle contrazioni, accelerando i tempi di “recupero” dell’utero.

Quanto durano i dolori dopo il parto?

Le contrazioni dell’utero tendono ad aumentare quando il piccolo viene allattato al seno e, in alcuni casi, suscitano fitte simili a quelle provocate dalle doglie, e proprio per questo motivo vengono definite “morsi uterini”. Nel caso il dolore risulti particolarmente intenso, il ginecologo potrebbe prescrivere alla neomamma un leggero analgesico a base di paracetamolo, in quanto tale sostanza non presenta controindicazioni riguardo all’allattamento al seno.
In genere, comunque, i morsi uterini sono meno dolorosi dopo il primo parto, mentre tendono a divenire più intensi a cominciare dal secondo figlio.

Come devono essere le perdite post parto?

Le perdite che accompagnano l’attività contrattile dell’utero durante il puerperio (ossia i morsi uterini) variano il loro aspetto col passare dei giorni e delle settimane in base al seguente schema:

  •  primi 4-5 giorni: lochi “sanguigni”, simili alle mestruazioni;
  • tra il 5° e il 15° giorno: lochi “siero-ematici”, più chiari e di consistenza filante;
  • dalla terza settimana: lochi “cremosi”, giallo-biancastri e densi.

È importante controllare aspetto e intensità dei lochi e consultare il ginecologo laddove compaia un sanguinamento molto forte (emorragia), se sono già trascorse due settimane dal parto, oppure se risultano maleodoranti o presentano coaguli piuttosto voluminosi.

 

 

 
 
 

In sintesi

Cosa fare per evitare le infezioni dopo il parto?

Al fine di prevenire o ridurre il rischio che compaiano infezioni per effetto della proliferazione di agenti nocivi che la presenza di lochiazioni favorisce, è importante seguire alcune semplici norme igieniche.

  • Utilizzare assorbenti esterni che non ostacolino lo svuotamento dell’utero
  •  Cambiarli frequentemente (massimo ogni 2 ore e mezza)
  • Lavare i genitali la mattina e la sera usando acqua tiepida e sapone a PH naturale 4.5.

Nel caso la neomamma abbia subito l’episiotomia (una piccola incisione nella zona perineale, tra ano e vagina) nel corso della fase espulsiva del parto per facilitare l’uscita del bebè, questi accorgimenti vanno seguiti con particolare attenzione: le probabilità che compaiano infezioni nell’area, infatti, risultano più elevate.

 

Fonti / Bibliografia

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