Quarta settimana dopo il parto

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 13/01/2015 Aggiornato il 13/01/2015

La ripresa dei rapporti sessuali dopo il parto è una scelta che si basa per lo più su due fattori: da un lato, il ritorno della voglia di intimità tra i neogenitori, dall’altro, le condizioni fisiche della neomamma

In ogni rapporto sessuale… c’è il rischio gravidanza

Dopo un mese si può riprendere la vita sessuale

In linea di massima, però, i medici consigliano di attendere un po’ di tempo prima di riprendere a fare l’amore dopo la nascita del bambino, circa 4-6 settimane, ossia per tutta la durata del puerperio. La neomamma, infatti, deve riprendersi dalle fatiche del parto; inoltre, se le è stata praticata l’episiotomia (il taglietto tra la vagina e l’ano) o ha subito lacerazioni dei tessuti durante la fuoriuscita del bambino, deve attendere la completa cicatrizzazione della ferita prima di avere rapporti sessuali. Infine, fare l’amore pochi giorni dopo il parto può essere, oltre che doloroso per la neomamma, anche rischioso, perché il collo (la parte inferiore) dell’utero è ancora parzialmente dilatato e, quindi, più vulnerabile alle infezioni.

Si può restare incinta anche se si allatta

È piuttosto diffusa la convinzione secondo cui non si può rimanere incinta finché si allatta. Secondo questa teoria, l’ovulazione sarebbe ostacolata dall’azione della prolattina, un ormone prodotto dal-l’ipofisi (una ghiandola situata nel cervello) che stimola la produzione di latte. In realtà, la prolattina contrasta solo in parte la produzione delle gonadotropine, cioè gli ormoni che mettono in moto il meccanismo dell’ovulazione. E l’organismo di ogni donna reagisce in modo particolare: può capitare, quindi, che alcune neomamme, pur allattando, abbiano un’ovulazione; questo fatto, in presenza di rapporti sessuali, può dar luogo al concepimento. Molte donne, addirittura, presentano il capoparto, ossia la prima mestruazione dopo il parto, durante l’allattamento: questo significa che è avvenuta l’ovulazione nonostante fosse in atto la lattazione. Perciò è opportuno, se non si desidera avere subito un altro figlio, evitare di affidarsi al caso e prendere in considerazione un metodo contraccettivo, scegliendo quello che risponde meglio alla propria situazione.

Quali contraccettivi sono più adatti

Una volta che si riprendono i rapporti sessuali, è bene pensare a un metodo contraccettivo, per evitare gravidanze impreviste. Ecco quelli più adatti.

  • Il preservativo: è il contraccettivo più indicato dopo il parto, soprattutto se si allatta. Non ha controindicazioni e non richiede il consiglio di uno specialista, è sicuro e riduce anche il rischio di contrarre delle infezioni se il collo dell’utero è ancora parzialmente dilatato.
  • La minipillola: è una pillola anticoncezionale che non contiene estrogeni, ma solo progestinici a bassa concentrazione. Va assunta sempre alla stessa ora del giorno, senza sospensioni. Può essere usata dalla fine della terza settimana dopo il parto e deve essere prescritta dal ginecologo.
  • La spirale: il momento più adatto per l’inserimento di questo contraccettivo femminile va stabilito con il proprio ginecologo. Deve essere applicata dal medico e controllata periodicamente.
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