Psicologia

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Come ritrovare il benessere dopo il parto?
È fondamentale che la neomamma abbia a cuore il proprio benessere, condizione imprescindibile perché anche il piccolo possa stare bene
Il bebè è finalmente nato. L’ansia per l’attesa e il parto sono ormai sparite, ma questo non significa che la neomamma sia in perfetta forma. Se dal punto di vista fisico occorre, infatti, anche un intero anno per recuperare non solo il peso ma anche le forma che si avevano prima della gravidanza, anche dal punto di vista emotivo e psicologico serve tempo, a volte parecchio, per recuperare equilibrio, stabilità e benessere. Ma è molto importante nel delicato momento del post-partum non perdere mai di vista il proprio benessere perché è solo preservando l’equilibrio psico-fisico che si hanno le necessarie risorse per prendersi cura del bebè.
Come stare bene dopo il parto?
Sapere aiuta, in ogni circostanza. Quello che più serve per stare bene dopo il parto, quindi, è essere consapevoli che si può andare incontro ad un periodo che non è proprio il più sereno da un punto di vista emotivo. Le neomamme dovrebbero quindi conoscere ciò che potrebbero sperimentare in termini di emozioni, sensazioni e sentimenti, così da non percepirsi come sbagliate e non adeguate al loro nuovo ruolo.
Nei primi 10-15 giorni dopo il parto, infatti, un elevato numero di donne, con una percentuale che varia tre il 50 e l’80% secondo i dati a disposizione, sperimenta quello che viene definito il Maternity Blues, o “sindrome del terzo giorno”, uno stato transitorio caratterizzato da un insieme di sintomi psicologici e psicosomatici che vanno dalla paura alla tristezza, dall’umore labile alla scarsa capacità di concentrarsi, dall’ansia all’irritabilità, dalle frequenti crisi di pianto a sintomi più legati alla sfera fisica come disturbi del sonno e dell’appetito.
Ma soprattutto quello che predomina in questa delicata fase è un senso di inadeguatezza verso il proprio ruolo di madre che induce alla tristezza fino a percepire insofferenza e risentimento nei confronti del piccolo, soprattutto in situazioni che possono essere frustranti, come per esempio quando piange in modo sconsolato, non si attacca al seno o si sveglia di continuo.
In genere questi sentimenti vengono accettati con difficoltà non solo dalla madre ma anche dall’intero contesto familiare che ha, invece, il delicato compito di stare vicino alla donna accogliendo le sue reazioni senza minimizzarle né esasperarle. Fondamentale poi che la neomamma si senta libera di piangere e di sfogare i suoi sentimenti senza reprimerli. Sapere che questa condizione tende a risolversi spontaneamente nell’arco di una decina di giorni può essere comunque rassicurante. Attenzione, però, che il perdurare di sentimenti di ansia, apatia, malumore e inadeguatezza suggeriscono che non si tratti più di maternity blues ma bensì di una vera e propria depressione post-partum, una condizione che impatta negativamente non solo sulla mamma ma anche sul piccolo.
È stato riscontrato, infatti, che i bambini di mamme depresse sono esposti a maggiori rischi dello sviluppo psicologico e intellettivo. Sin da piccoli possono manifestare irrequietezza o disturbi del sonno, del pianto o dell’alimentazione. La depressione post-partum non scompare da sola: fondamentale quindi il necessario ricorso all’aiuto di un/a professionista psicoterapeuta esperto/a in perinatalità. 
Cosa cambia dopo il parto?
Uno degli aspetti che risulta fortemente cambiato dopo la nascita di un bebè è il tempo che le donne dedicano a se stesse e al proprio benessere. Il tempo dilatato dell’accudimento spinge, infatti, le mamme a investire molto poco su stesse e questo ovviamente non è certo funzionale al loro benessere. Se a questo, infatti, si sommano i mutamenti ormonali che seguono la fase del dopo parto risulta chiaro, perché molte neomamme sperimentino pensieri spesso dissonanti alternando fasi di euforia e di piena serenità con momenti di stanchezza, fatica, confusione e cattivo umore.
Ancora una volta è importante che le neomamme sappiano che tutto questo è naturale e che va affrontato consapevoli che stare bene è possibile anche se richiede qualche attenzione in più. Anche condividere le proprie preoccupazioni, paure, ansie e dubbi con il partner è fondamentale per cominciare a sperimentare un modo nuovo di essere coppia. La nascita del bebè cambia infatti anche il rapporto a due che deve adattarsi alla nuova situazione che si sta vivendo: essere consapevoli che non si è più soli e avere attese realistiche nei confronti del rapporto di coppia limita lo sperimentare emozioni negative di rabbia, tristezza e frustrazione.
Quali azioni fare per curare il proprio benessere?
La prima è sicuramente quella di evitare sforzi eccessivi nel dopo parto. Questo non vuole dire che la neomamma debba passare le sue giornate a letto; anzi: questo può essere controproducente perché mette di malumore e accentua il senso di inadeguatezza. Evitare sforzi eccessivi significa cercare di delegare il più possibile le faccende domestiche o altre incombenze pesanti al partner, ai familiari o ad eventuali aiuti domestici.
Al proposito nei primi giorni di rientro a casa meglio evitare anche le continue visite: è importante cercare di dormire o, comunque, di riposare quando il bebè dorme in modo da recuperare il prima possibile le forze. Dormire, infatti, è una delle chiavi dello star bene, non solo fisicamente ma anche mentalmente. Fondamentale quindi appena ci si sente troppo stanche o si percepisce di non farcela chiedere aiuto a chi di dovere per avere un supporto, anche concreto, che in questa fase è decisivo per il benessere della donna.
L’alimentazione rimane, anche nel post partum, uno dei cardini del benessere. Ecco perché è importante che la neomamma segua un’alimentazione equilibrata e varia, con pasti regolari e consumati il più possibile senza fretta, evitando alcolici e sostanze eccitanti. Soprattutto se si allatta è fondamentale bere molto per mantenere il giusto equilibrio idrico che fa sentire in forze.
Quali trattamenti  fare?
 
La neomamma ha il compito di curare il piccolo ma anche di curarsi per preservare l’equilibrio e il benessere che le permettono di occuparsi in serenità del bebè. Ecco allora che ritagliarsi uno spazio, anche piccolo, per sé, per i propri bisogni e desideri, è una scelta che premia dal punto di vista del benessere.
Appena possibile si può quindi prendere appuntamento dal parrucchiere e dall’estetista ma soprattutto si possono riprendere le attività che si facevano prima o iniziarne di nuove.
Particolarmente indicate sono tutte quelle attività come lo yoga o il qi gong che scelgono di lavorare attraverso il corpo per arrivare a influire in maniera positiva sulla mente e quindi sul benessere in toto dell’organismo.
Bene anche per attività più marcatamente mentali come la meditazione che aiutano ad allentare lo stress e ritrovare l’equilibrio psicofisico. Ma non ci si deve dimenticare che è molto importante per la neomamma anche recuperare una dimensione sociale e ritagliarsi occasioni di interazione sociale. Può essere anche semplicemente una telefonata rimandata da tempo oppure un caffè con un’amica. Si dimostra infatti di grande aiuto avere la possibilità di condividere la propria esperienza, in termini di vissuti, emozioni, pensieri ma anche ansie e paure, con altre mamme che stanno attraversando lo stesso momento e sperimentando uguali sentimenti.
A cura di Alberta Mascherpa – Settembre 2022

Fonti / Bibliografia

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