Body shaming: attenzione ai rischi

Alberta Mascherpa A cura di Alberta Mascherpa Pubblicato il 14/10/2016 Aggiornato il 14/10/2016

Sono sempre più numerose le donne vittime di body shaming. Prese in giro, frecciatine e altre cattiverie indirizzate al loro aspetto fisico dai social network

Body shaming: attenzione ai rischi

Si chiama body shaming ed è forse uno dei peggiori risvolti del social networking. Si tratta di un fenomeno che origina dalle prese in giro ripetute e dalle frecciatine, anche molto pesanti, all’indirizzo dell’aspetto fisico delle donne. Con il risultato che il body shaming può persino scatenare l’instaurarsi di disturbi alimentari gravi come anoressia e bulimia.

I numeri del fenomeno

Un recente sondaggio condotto da Nutrimente Onlus, ha accertato che ben 1 donna su 2 si sente presa in giro e derisa per i chili di troppo. Questo tipo di “vergogna” va a influire sul livello di autostima, ma non solo. Il body shaming boicotta anche la riuscita degli obiettivi personali (scuola, sport, relazioni) nelle adolescenti. Un esempio recente di questo fenomeno si è ritrovato in occasione delle Olimpiadi di Rio, quando alcune atlete sono state additate come “troppo grasse” addirittura dai media tradizionali.

Chi sono le vittime

A fare le spese dei peggiori effetti del body shaming sarebbero le ragazze tra i 18 e i 21 anni, seguite dalle donne tra i 25 e i 30 anni. In questi casi, gli argomenti di derisioni e frecciatine sarebbero proprio legati a problemi di peso. Situazioni che darebbero il via a diete sconsiderate, molto sbilanciate e causa di disturbi alimentari seri. Nelle donne più adulte, invece, il body shaming si rifletterebbe nei segni tangibili dell’invecchiamento come rughe e cellulite.

Alla ricerca del corpo perfetto

Il problema sociale che pone donne e uomini di fronte a modelli fisici inarrivabili e spesso artefatti, ha generato un terribile circolo vizioso. Infatti, le donne tendono a vergognarsi di alcune parti del corpo (gambe, pancia, fondoschiena, ma anche braccia per le over 40) al punto di arrivare a seguire regimi alimentari drastici, mettendo anche a rischio la salute.

 

 
 
 

In breve

BLOGGER E GIORNALISTE IN PRIMA LINEA

Rompere la spirale del body shaming è un dovere sociale. Tanto che sono numerose le blogger, le scrittrici e le giornaliste che si stanno attivando in tal senso. Perché il sentimento di vergogna sia legato solo ed esclusivamente al male che si può recare all’altro e mai all’aspetto fisico.

 

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