Coronavirus, effetti a lungo termine sulla psiche delle donne

Pamela Franzisi A cura di Pamela Franzisi Pubblicato il 24/03/2021 Aggiornato il 24/03/2021

Il peso più grande del Coronavirus lo hanno portato le donne, che si sono mostrate pronte ad adattarsi ai cambiamenti, ma con conseguenze psicologiche ed emozionali importanti, come il disturbo post traumatico da stress. Ecco di che cosa si tratta

Coronavirus, effetti a lungo termine sulla psiche delle donne

Da un anno a questa parte stiamo affrontando una guerra da tantissimi punti di vista. Se pensiamo a quello che stiamo attraversando a causa del Coronavirus rispetto ai problemi di salute, per un nemico invisibile e potente, una situazione di una portata emozionale immane. Le nostre abitudini sono cambiate, le nostre comunicazioni si sono ribaltate, le scuole sono state chiuse, i bambini e i ragazzi si sono trovati a casa. E a occuparsi delle persone anziane, dei disabili, della famiglia ci hanno pensato le donne. Per non parlare dal punto di vista economico: posti di lavoro perduti, attività chiuse, persone che si sono dovute reinventare un lavoro. Ma il peso più grande della pandemia lo hanno portato le donne, che si sono mostrate capaci di affrontare il dolore, di contenere le dinamiche familiari, di reinventarsi da punto di vista lavorativo. Il tutto non senza conseguenze sulla psiche!

Il disturbo post traumatico da stress nelle donne

Il Coronavirus lascia segni profondi sulla psiche, con il rischio di compromettere la salute mentale anche a lungo termine. L’evenienza maggiore è quella di vivere la pandemia con trauma, manifestando il cosiddetto disturbo post-traumatico da stress (Ptsd), con sintomi che vanno da insonnia a incubi e ansia: ne soffre fino aduna persona su tre. Ma sono le donne quelle più a rischio, probabilmente sono quelle che maggiormente hanno sostenuto le difficoltà di questo periodo.
Questo è quanto emerge da una revisione sistematica della Società italiana di psichiatria (Sip) degli studi pubblicati sul tema Covid e salute mentale, a un anno dalla scoppio della pandemia di Covid-19.

Effetti a lungo termine

“Il disturbo da stress post-traumatico è un disturbo psichiatrico che può svilupparsi in seguito all’esposizione a eventi traumatici così eccessivi da determinare uno sconvolgimento psichico. Tale disturbo non si realizza immediatamente dal punto di vista clinico ma ha bisogno di tempo per costruirsi – spiegano Massimo di Giannantonio ed Enrico Zanalda, co-presidenti della Società italiana di psichiatria  –. Gli effetti sulle persone sono a lungo termine e talvolta cronici, ma dipendono anche dalla capacità del soggetto di adattarsi e affrontare le avversità.
Se nella prima fase della pandemia abbiamo osservato un preoccupante aumento dei livelli di ansia, depressione e insonnia, lo stress persistente di una situazione di emergenza che dura da quasi un anno, senza alcuna certezza di uscirne a breve, rappresenta un evento traumatico cronico che è ancora in divenire ma di cui vediamo già gli effetti nel tempo, allargati alla popolazione generale”.

Più colpiti giovani e donne

A essere maggiormente colpiti sono under 50 e donne “molto probabilmente per un sovraccarico legato al ruolo di caregiver da bilanciare con il lavoro e la gestione della casa. In particolare, poi, l’analisi mostra che a infierire sull’equilibrio psichico delle persone sono state soprattutto le condizioni di isolamento, la perdita di libertà, le preoccupazioni per l’impatto del Coronavirus sulla gravidanza. “Mentre il più grande fattore protettivo sembra essere una condizione di benessere spirituale”, spiegano gli esperti.
Il 96% dei sopravvissuti al virus lamenta i sintomi della Sindrome post traumatica da stress, con rischio di effetti cognitivi e psichici, sino anche ad arrivare, nei casi più estremi, al rischio di suicidio. A rischiare di più sono le persone che sono dovute ricorrere alla ventilazione meccanica nelle terapie intensive: fino a uno su due (dal 15% e il 51%) di questi malati è a rischio di sviluppare disturbi psichiatrici come la Ptsd con allucinazioni, ansia e panico, che potrebbero durare anche a 5 anni di distanza. Incubi e allucinazioni sono sofferti dal 79% di queste persone.

 

 
 
 

Da sapere!

 “Se ansia, insonnia, frustrazione e irascibilità si protraggono per più di tre settimane è necessario rivolgersi allo specialista. La telemedicina() in particolare, permette oggi di fornire un’alternativa, valida ed efficace di supporto psicoterapico – spiega di Giannatonio – con la possibilità di intervenire tempestivamente ed adeguatamente, permettendo di elaborare l’esperienza traumatica del Covid-19 e controbilanciare le condizioni di isolamento e distanziamento che contraddistinguono la pandemia”.

 

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