Depressione: è la malattia più temuta dopo il tumore

Alberta Mascherpa A cura di Alberta Mascherpa Pubblicato il 19/08/2016 Aggiornato il 19/08/2016

A soffrire di depressione in Italia sono 4,5 milioni di persone. Secondo l’Oms entro il 2030 diventerà la malattia cronica più diffusa al mondo

Depressione: è la malattia più temuta dopo il tumore

La depressione è la malattia che spaventa di più dopo il tumore. In Italia interessa circa 4,5 milioni di persone, colpisce più le donne degli uomini e, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, entro il 2030 costituirà la malattia cronica più diffusa a livello mondiale. La depressione attualmente rappresenta uno dei principali problemi di salute pubblica mondiale, con un costo pari a 800 miliardi di dollari annui.

I risultati dell’indagine Onda

Le tante facce di questa malattia mentale sono state fotografate da un’indagine Onda (Osservatorio nazionale sulla salute della donna) condotta su un campione di 1.004 soggetti (503 donne e 501 uomini): secondo gli intervistati, la depressione si colloca al secondo posto (27%) dopo i tumori per impatto percepito sulla vita di chi ne soffre e il 58% la considera una vera malattia alla stregua di quelle fisiche; una persona su quattro la ritiene invece una condizione mentale con cui si può solo convivere.

Tante cause

Dall’indagine è emerso che non manca la consapevolezza circa l’origine multifattoriale di questa malattia: secondo gli intervistati, infatti, la depressione non è conseguenza diretta di un fattore univoco, ma viene percepita come il risultato di un insieme di fattori diversi: traumi (69%) e stress (60%) sono riconosciuti come le cause principali della malattia da chi ha già ricevuto la diagnosi, mentre chi non ne ha sofferto, ritiene che la depressione sia originata principalmente da una personalità emotivamente fragile (67%).

Incidono gli stili di vita

Lo stile di vita, spiega Claudio Mencacci, presidente della Società italiana di psichiatria, può influire non poco nello sviluppo della depressione: i disturbi del sonno, per esempio, hanno un ruolo importante, ma ci sono anche altri fattori molto diversi tra loro, come il consumo di sostanze stimolanti, la sovraesposizione a stimoli sonori e luminosi, la mancata separazione, sempre più frequente, fra tempo libero e lavoro.

Un problema mondiale

“La depressione costituisce la principale sfida per la salute globale del XXI secolo – conferma Mencacci -. Anche in Italia è in aumento la sua incidenza e prevalenza. In un recente studio che ha coinvolto oltre 700 persone e 18 centri specializzati per la cura della depressione, è emerso che tra la comparsa dei primi sintomi e la decisione di rivolgersi a un medico trascorrono in media due anni. È bene non dimenticare – prosegue Mencacci – che la depressione ha riflessi sia sulla sfera dell’umore sia sulla sfera cognitiva, peggiorando e diminuendo la qualità e l’aspettativa di vita dei pazienti, e che se la cura arriva tardi è meno efficace. Auspico dunque – conclude lo psichiatra – l’avvio di un Piano nazionale di lotta alla depressione per dare risposte concrete a quella che l’Oms definisce la seconda causa di disabilità nel mondo”.

 

 

 
 
 

In breve

LA SITUAZIONE IN ITALIA

Nel nostro Paese le persone colpite da depressione dono 4,5 milioni. Le donne sono particolarmente a rischio nei periodi di maggiore vulnerabilità: adolescenza, gravidanza e puerperio, climaterio, età avanzata.

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Le domande della settimana

IgG e IgM in relazione alla toxoplasmosi: cosa esprimono?

07/07/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Fabrizio Pregliasco

Gli anticorpi IgG positivi segnalano che in passato ci si è ammalate di toxoplasmosi (quindi si è immunizzate), mentre gli anticorpi IgM positivi indicano che tale infezione è in corso (o comunque è stata sviluppata di recente). Se entrambi i tipi risultano negativi vuol dire che non si è immuni.   »

Battito lento nell’embrione: proseguirà la gravidanza?

30/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

Il cuoricino dell'embrione può battere lentamente senza che questo sia per forza un brutto segno. Comunque sia, per sapere se la gravidanza evolverà si deve attendere il trascorrere dei giorni.   »

Sanguinamento per tutto il primo trimestre di gravidanza

30/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

In caso di perdite ematiche che si protraggono per settimane, a giudizio del ginecologo curante può essere opportuno anche effettuare un tampone vaginale per escludere la presenza di microbi. Inoltre, può servire un'integrazione di magnesio, mentre non occorre stare a riposo assoluto.   »

Fai la tua domanda agli specialisti