Donne a rischio burnout: l’età critica è 30 anni

Laura Raimondi A cura di Laura Raimondi Pubblicato il 28/05/2019 Aggiornato il 30/05/2019

L'Oms, Organizzazione mondiale della sanità, ha ufficialmente riconosciuto il burnout, ossia lo stress lavoro correlato, una malattia. Più a rischio le donne intorno ai 30 anni. Ecco perché

Donne a rischio burnout: l’età critica è 30 anni

Fragili, più depresse e a rischio burnout. È il ritratto preoccupante delle donne di oggi: stressate sul lavoro, affaticate dagli impegni della settimana, ansiose e con problemi di salute. La conferma arriva da uno studio svedese che ha coinvolto quasi 2.000 partecipanti fra uomini e donne. Il ritratto emerso è quello di donne a rischio burnout, termine inglese che sta per esaurimento. E da ora ufficialmente riconosciuto come malattia, dopo decenni di studi, dall’Organizzazione mondiale della sanità.

Peggio rispetto al passato

I risultati dello studio hanno innanzitutto evidenziato un divario netto tra uomini e donne: il benessere percepito dagli uomini è risultato sempre più alto rispetto a quello delle donne. Andando più nel dettaglio, la ricerca da cui sono emerse le donne a rischio burnout ha evidenziato che oggi le donne sono più insoddisfatte del passato rispetto alla condizione economica e più esposte a un esaurimento fisico e psicologico, messe eccessivamente sotto pressione da canoni di perfezione estetica e di successo lavorativo.

La situazione in Italia

“Una nostra indagine ha mostrato risultati simili – commenta Francesca Merzagora, presidente dell’Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna (ONDa) -: oggi le donne sono più consapevoli delle loro esigenze di salute rispetto al passato, ma ammettono di sentirsi peggio”.

Effetti del multitasking

L’essere multitasking ha condizionato moltissimo la vita delle donne, già più congestionata di quella degli uomini con maggior numero di ore dedicate alla pulizia della casa e alla cura dei figli. Il diretto risultato di questa disparità è un maggiore stress. Conferma Claudio Mencacci, direttore del Dipartimento di neuroscienze dell’ospedale Fatebenefratelli di Milano che nelle donne “per motivi ormonali e non solo, aree cerebrali come l’amigdala, il giro cingolato anteriore o la corteccia orbito-frontale risultano più fragili di fronte agli stimoli che provocano ansia […] e disagi psicologici. Le donne – prosegue l’esperto – hanno un carico complessivo di impegno maggiore, sono più sensibili agli eventuali conflitti personali in ufficio, rischiando quindi il “burnout”. Anche la qualità del sonno risente di queste aspettative, originando un’ulteriore somatizzazione dei disagi.

Migliorare si può

È importante imparare per le donne a chiedere aiuto, trovare tempo da dedicare solo a se stesse e dire al medico se si fa fatica a dormire. Anche perché ansia e depressione contribuiscono allo sviluppo di altre patologie, come il sovrappeso grave e malattie cardiache.

 

 
 
 

Lo sapevi che?

Anche il bisogno di perfezione può essere l’origine del rischio burnout nelle donne.

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Le domande della settimana

Come faccio a togliere la poppata notturna a un bimbo di un anno?

18/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Leo Venturelli

Per indurre il bambino a rinunciare a bere il latte durante la notte può essere una buona strategia sostituirlo gradualmente con l'acqua.  »

Nausea fortissima che si protrae oltre il 1° trimestre: che fare?

18/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Floriana Carbone

Se la nausea si protrae oltre il primo trimestre, interferendo pesantemente sulla qualità della vita, diventa opportuno valutare opzioni terapeutiche che abbiano una maggiore efficacia rispetto ai tradizionali rimedi naturali.   »

Salmone scaduto: dopo quanto possono comparire i sintomi di un’intossicazione?

17/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Fabrizio Pregliasco

Il lasso di tempo che intercorre tra l'assunzione di un cibo contaminato e l'eventuale comparsa di sintomi da intossicazione dipende dal tipo di agente infettivo coinvolto.   »

Camera gestazionale più piccola dell’atteso: proseguirà la gravidanza?

15/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

Bisogna sempre attendere l'8^ settimana prima di pronunciarsi rispetto al destino di una gravidanza e anche qui con un margine di errore dell'1% sull'esito favorevole dello sviluppo embrio-fetale. L'aspetto importante è che questo processo di selezione sia rispettato e compreso dalla donna.   »

Gravidanza e poca tolleranza nei confronti dell’integrazione di magnesio

15/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

La scarsa tolleranza al magnesio potrebbe essere dovuta al fatto che non è ciò di cui si è carenti perché l'organismo, se ha bisogno di qualcosa, di solito ne fa tesoro.  »

Tampone vaginale: può essere pericoloso in gravidanza?

15/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Nel caso in cui ci sia il sospetto di una vaginite, anche inn gravidanza è opportuno effettuare il tampone vaginale che da un lato non espone a rischi dall'altro permette di individuare l'origine dei sintomi.   »

Fai la tua domanda agli specialisti