Donne: più memoria degli uomini, ma non per sempre

Alberta Mascherpa A cura di Alberta Mascherpa Pubblicato il 21/06/2017 Aggiornato il 21/06/2017

Il primato femminile della memoria più efficiente cede il passo dopo la menopausa: colpa del crollo ormonale. È per questo che l’Alzheimer colpisce più le donne?

Donne: più memoria degli uomini, ma non per sempre

La memoria delle donne è migliore di quella degli uomini. Almeno fino alla menopausa, quando la situazione si ribalta. Secondo uno studio condotto da ricercatori del Brigham and Women’s Hospital di Boston (Stati Uniti), infatti, a partire da questo momento le capacità mnemoniche femminili iniziano a peggiorare, complice il crollo ormonale. 

Donne e uomini a confronto

La ricerca ha coinvolto 212 uomini e donne con test cognitivi volti a misurare le abilità di memoria. Gli autori hanno così scoperto che la memoria delle donne è migliore di quella degli uomini, ma anche che la menopausa annulla questo vantaggio. La causa del declino mnemonico femminile potrebbe essere ricondotta, secondo gli studiosi, al calo degli estrogeni, che in età fertile fungono da “ombrello protettivo” nei confronti di svariate patologie, comprese quelle degenerative. L’indagine ha, infatti, evidenziato che i punteggi più alti nei test erano stati ottenuti dalle donne che presentavano i più alti livelli di estradiolo, il principale estrogeno.

Alla radici dell’Alzheimer

Nei casi in cui la presenza dell’ormone era inferiore, invece, diminuivano anche le prestazioni mnemoniche, smentendo la constatazione che la memoria delle donne è migliore di quella degli uomini. Gli scienziati ritengono che questa scoperta potrebbe aiutare a far luce sui fattori che predispongono allo sviluppo dell’Alzheimer, una malattia che colpisce più di frequente le donne degli uomini. Inoltre, potrebbe permettere d’identificare le persone che rischiano di esserne colpite, molto prima che si manifestino i primi sintomi. Un aspetto importante, se si considera che i trattamenti disponibili attualmente, adottati dopo l’insorgenza della malattia, non danno i risultati sperati. Per anni, si è creduto che le donne corrono un rischio più alto di sviluppare la malattia di Alzheimer, perché tendono a vivere più a lungo. Ora invece questo studio ipotizza un’altra causa, cioè il calo estrogenico conseguente alla menopausa. Era già noto alla comunità scientifica che la menopausa ha un impatto negativo sul benessere cognitivo femminile. Le donne stesse, secondo gli specialisti, parlano di una specie di “nebbia mentale”, un rallentamento delle funzioni mentali e cognitive, sintomo accusato da due terzi delle donne in menopausa. 

 

 

 
 
 

Da sapere!

Attualmente, nessuna cura definitiva è disponibile per la malattia di Alzheimer e gli unici farmaci disponibili alleviano alcuni sintomi, senza ritardarne o arrestarne la progressione.

 

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