Obesità e perdita di memoria, c’è un collegamento

Metella Ronconi A cura di Metella Ronconi Pubblicato il 11/01/2022 Aggiornato il 11/01/2022

Secondo una nuova ricerca l'obesità causa anche problemi di memoria che possono compromettere il comportamento e le scelte alimentari

Obesità e perdita di memoria, c’è un collegamento

Una ricerca condotta dal CNR di Pozzuoli e dall’Université Laval di Québec e pubblicata su Nature Communications ha studiato l’obesità e i suoi effetti sulla memoria episodica. Dagli esami condotti su cavie è emerso che l’obesità incide sulle funzionalità cerebrali arrivando a determinare una perdita di memoria. È stato infatti riscontrato che il cervello dei topi obesi va incontro ad alterazioni, nella struttura e nella funzione, dei circuiti dell’ippocampo e della capacità di svolgere determinati compiti cognitivi in modo ottimale, in particolare per quanto riguarda la memoria.

L’importanza della memoria episodica

Il cervello dei mammiferi continua a generare neuroni per tutta la vita; la produzione di neuroni influenza in particolare la memoria episodica, ovvero la capacità di ricordare eventi personali e, di conseguenza, di pianificare azioni individuali future. La memoria episodica è immagazzinata nell’ippocampo.

Ebbene, dallo studio è emerso che a causare la disfunzione sarebbero due molecole: neuropeptide orexina ed endocannabinoide 2-arachidonoilgligerolo. Queste inciderebbero sulle normali attività dell’ippocampo in età adulta, un fenomeno che diventa più evidente negli individui obesi. La perdita di memoria, dunque, si aggiungerebbe ai disturbi cognitivi che si registrano nei soggetti adulti con indice di massa corporea elevato.

Sovrappeso: un problema mondiale

Secondo i dati dell’Oms (Organizzazione mondiale della sanità), 1,4 miliardi di adulti, il 35% della popolazione mondiale, ha problemi di eccesso di peso, mezzo miliardo di persone adulte è obeso e si prevede che l’obesità infantile aumenterà del 60% nel prossimo decennio. Uno scenario inquietante anche alla luce del fatto che la memoria episodica, che si dimostra alterata nei soggetti obesi utilizzati nello studio, influenza i processi decisionali dell’individuo, nell’ambito del comportamento ma anche delle scelte alimentari.

Anche i fattori psicologici svolgono un ruolo cruciale: si tende, infatti, a mangiare di più davanti alla tv, quando si è distratti e la memoria episodica è meno coinvolta. In altre parole, è possibile che il sovrappeso renda più difficile memorizzare cosa e quanto si è mangiato, aumentando la probabilità di eccedere nel cibo.

 

 

 
 
 

Da sapere!

Comprendere come regoliamo istintivamente i nostri consumi e il nostro comportamento alimentare è importante al fine di sviluppare strategie terapeutiche antiobesità.

 

Fonti / Bibliografia

  • Orexin-A and endocannabinoids are involved in obesity-associated alteration of hippocampal neurogenesis, plasticity, and episodic memory in mice | Nature CommunicationsThe mammalian brain stores and distinguishes among episodic memories, i.e. memories formed during the personal experience, through a mechanism of pattern separation computed in the hippocampal dentate gyrus. Decision-making for food-related behaviors, such as the choice and intake of food, might be affected in obese subjects by alterations in the retrieval of episodic memories. Adult neurogenesis in the dentate gyrus regulates the pattern separation. Several molecular factors affect adult neurogenesis and exert a critical role in the development and plasticity of newborn neurons. Orexin-A/hypocretin-1 and downstream endocannabinoid 2-arachidonoylglycerol signaling are altered in obese mice. Here, we show that excessive orexin-A/2-arachidonoylglycerol/cannabinoid receptor type-1 signaling leads to the dysfunction of adult hippocampal neurogenesis and the subsequent inhibition of plasticity and impairment of pattern separation. By inhibiting orexin-A action at orexin-1 receptors we rescu...
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