Pensare positivo concilia il sonno

Luciana Pellegrino A cura di Luciana Pellegrino Pubblicato il 17/10/2019 Aggiornato il 17/10/2019

Gli ottimisti hanno una qualità del sonno migliore e tendono a dormire di più perché rimuginano meno sulle preoccupazioni e sui pensieri

Pensare positivo concilia il sonno

Secondo una ricerca dell’Università dell’Illinois, pubblicata sulla rivista Behavioral Medicine  pensare positivo è efficace contro l’insonnia.

L’ottimismo migliora la qualità del sonno

Dai risultati dello studio è, infatti, emerso che le persone con un alto livello di ottimismo hanno maggiori probabilità di dormire più ore a notte, dalle 6 alle 9 ore circa in totale, mentre il 74% afferma di non avere sintomi di insonnia né sonnolenza durante il giorno.

Esaminate 3.500 persone

Lo studio, composto da un test di 10 domande, ha esaminato oltre 3.500 persone tra i 32 e i 51 anni d’età. Il test ha esaminato non solo la qualità e la durata del sonno ma anche la difficoltà ad addormentarsi e i sintomi di insonnia.

Più ottimismo, meno stress

Gli esperti non hanno dubbi: pensare positivo  influisce sul sonno. Rosalba Hernandez, a guida della ricerca, conferma che gli ottimisti sono in grado di interpretare gli eventi stressanti in maniera positiva, riducendo preoccupazioni che portano a rimuginare al momento di andare a letto rovinando il sonno.

Altri benefici

Pensare positivo favorisce anche una migliore salute cardiovascolare, migliora la risposta immunitarie e riduce di tassi di mortalità e di cancro.

 

 

 
 
 

Da sapere!

I fattori che migliorano la qualità del sonno sono: addormentarsi in meno di trenta minuti, dormire per l’85% del tempo trascorso a letto, non svegliarsi la notte per più di 20 minuti.

 

Fonti / Bibliografia

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