Psicobiotica: tra depressione e cibo c’è un legame

Alberta Mascherpa A cura di Alberta Mascherpa Pubblicato il 17/08/2016 Aggiornato il 17/08/2016

Una corretta alimentazione influenza positivamente la psiche e la qualità di vita e aiuta a prevenire disturbi come la depressione. È la psicobiotica

Psicobiotica: tra depressione e cibo c’è un legame

Ci sarebbe una correlazione tra cibo e mente, in particolare l’alimentazione non sarebbe un fattore scatenante dei disturbi psichiatrici, ma li influenzerebbe. La disciplina che studia tutto questo si chiama Psicobiotica.

Antidepressivi nel piatto

Stando a diverse ricerche presentate all’ultimo congresso della Società americana di psichiatra una sana alimentazione apporterebbe benefici sui sintomi depressivi. La spiegazione deriverebbe dal fatto che quasi tutti i recettori della serotonina (si parla del 95%), su cui agisce una specifica categoria di antidepressivi (Ssri), si trovano sull’epitelio intestinale. Il recupero graduale di una condizione di benessere sarebbe garantito innanzitutto, ma non solo, dagli alimenti di origine vegetale. Molto dipenderebbe da alcuni nutrienti come:

Più a rischio i vegetariani

Secondo il dottor Ramsey, docente di psichiatria alla Columbia University (New York) sarebbero proprio questi elementi a determinare “la stabilizzazione della membrana neuronale e gli effetti antiinfiammatori”. E proprio il fatto che, tra questi, ci sia anche la vitamina B12 confermerebbe che non si debba seguire una dieta vegetariana e, peggior ancora, vegana, visto che questa vitamina si trova principalmente negli alimenti di origine animale.

Gli alimenti “amici” della mente

A tavola non dovrebbero mai mancare:

  • Verdura a foglia verde
  • Frutta secca (nocciole, noci, arachidi)
  • Polpi, calamari, lumache
  • Molluschi (cozze, vongole, ostriche)

Pesce (alici, sarde, sgombri). I pesci di grande taglia, visto il rischio di contenere elevate quantità di mercurio, sono invece sconsigliati.

Al via altri due studi

Alla luce dei risultati delle attuali ricerche, due gruppi di studio australiani avvieranno una prima ricerca clinica randomizzata mirata a testare l’effetto di una dieta ricca dei nutrienti probabilmente benefici in individui affetti da sindromi depressive di moderata e grave entità. I risultati definitivi sono previsti per la fine dell’anno, ma quelli preliminari sono stati definiti da Ramsey “positivi, oltre le nostre aspettative”.  

I consigli da seguire

Per contribuire a migliorare i disturbi psichiatrici come la depressione, le forme di demenza e anche la sindrome da deficit di attenzione e iperattività (Adhd), l’Università di Harvard ha reso noto un vademecum di indicazioni dedotto dalle principali evidenze scientifiche:

  • Prediligere l’acqua a tavola.
  • Abbondare con gli alimenti ricchi di carboidrati complessi (pasta, pane, cereali in grani): metabolizzati più lentamente, mantengono costante la concentrazione di zuccheri nel sangue.
  • Portare in tavola tutti i giorni la frutta e la verdura: forniscono un prezioso contributo in quanto ricchi di antiossidanti.
  • Mantenere la regolarità nei pasti, senza la quale in alcune ore del giorno si possono verificare bruschi cali della glicemia e ciò non aiuta a tenere l’ansia sotto controllo.

 

 
 
 

lo sapevi che?

La vitamina B12 si trova in piccolissime quantità in lievito e semi germogliati; in buone quantità in latte, formaggi e uova; in maggiori quantità in fegato, carni, molluschi e pesci.

 

 

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