Sonno: in crisi 1 italiano su 2 nell’ultimo anno

Miriam Cesta A cura di Miriam Cesta Pubblicato il 02/04/2021 Aggiornato il 02/04/2021

Il Covid-19 è la prima causa ma non l’unica per i problemi del sonno: altri fattori sono lo stress, l'uso dello smartphone a letto e le preoccupazioni finanziarie

Sonno: in crisi 1 italiano su 2 nell’ultimo anno

Sette italiani su dieci soffrono di almeno un nuovo disturbo del sonno da un anno a questa parte, ovvero da quando è iniziata la pandemia da Covid-19. E per un italiano su due è proprio la pandemia ad aver inciso sulla capacità di riposare bene. Il Covid-19, però, non è l’unica causa del mancato sonno restauratore: altri fattori responsabili sono lo stress, l’uso prolungato dello smartphone a letto e le preoccupazioni economiche legate alle difficoltà di non riuscire ad arrivare a fine mese. È quanto emerge dal World Sleep Study 2021, sesta edizione della ricerca annuale realizzata e promossa da Philips  su un campione di mille persone per rilevare atteggiamenti, percezioni e comportamenti relativi al sonno in 13 Paesi del mondo, Italia compresa.

Diverse cause nel mondo

Se su scala globale sembrano essere i problemi finanziari a preoccupare più di ogni altra cosa e a disturbare il sonno, in Italia è invece la pandemia a giocare un ruolo decisamente di primo piano, provocando disturbi del sonno nel 46% degli italiani, con un impatto avvertito maggiormente dalle donne (50%): entrambi dati significativamente superiori al 37% della media globale. Per quanto concerne altri fattori che impediscono un sonno restauratore, lo stress è in cima alla lista: impatta infatti sul riposo del 41% degli italiani e dunque in modo molto più netto di quanto rilevato sul campione totale dei 13 Paesi considerati dall’indagine (24%).

Pandemia prima causa in Italia

La pandemia mondiale che stiamo vivendo rappresenta indubbiamente per gli italiani un’importante fonte di preoccupazione: da un’analisi delle motivazioni all’origine dello stress, infatti, emerge che nel nostro Paese è proprio la pandemia da Covid-19 la principale causa (da sola rappresenta il 60% di tutti i fattori che inducono stress).

L’uso dello smartphone

Un circolo tra pandemia e stress dal quale sembra difficile districarsi. Soprattutto se a questi due fattori se ne aggiunge un terzo, che fa parte della vita pratica dell’italiano medio: l’uso dello smartphone mentre si è già sotto le coperte. È un’abitudine che riguarda ben l’84% degli italiani, contro il 75% rilevato a livello globale. Per quasi un intervistato su due (il 42% del campione) dare uno sguardo allo smartphone è addirittura l’ultimo gesto prima di addormentarsi, svolgendo attività che ben poco predispongono a un buon sonno, tra uso dei social (70%), delle chat di messaggistica istantanea (41%) e uno sguardo alle news (32%). Questa sono tutte attività che ostacolano il riposo, come si sa da molte ricerche.

 

 

 
 
 

Lo sapevi che?

Tra le strategie che si utilizzano per cercare di dormire meglio guardare la tv rimane al primo posto, utilizzata dal 43% del campione. Metodi più avanzati come strumenti per monitorare il sonno sono invece utilizzati ancora da pochi (7%), così come pochi sono ancora coloro che hanno approfondito i disturbi del sonno facendo almeno una volta un test per le apnee notturne (9%).

 

 

Fonti / Bibliografia

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Fratello e sorella (solo da parte di madre) possono avere figli sani?

22/07/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

I figli di consanguinei hanno un alto rischio di nascere con anomalie genetiche e disturbi del neurosviluppo. Questa è la principale ragione per la quale nelle società organizzate sono vietate le unioni tra parenti stretti.   »

Dopo un aborto spontaneo quanto tempo ci vuole per cominciare un’altra gravidanza?

15/07/2024 Gli Specialisti Rispondono di Augusto Enrico Semprini

Se un primo concepimento è avvenuto in pochi mesi, ci sono altissime probabilità (addirittura il 100%!) di avviare una nuova gravidanza entro sei mesi dall'aborto spontaneo.   »

Si può ridatare la gravidanza una seconda volta?

14/06/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

La ridatazione ecografica può essere eseguita una volta sola nel primo trimestre (quando c'è più di una settimana di differenza tra il calendario ostetrico e le dimensioni effettive del feto), dopodiché se il bambino risulta più piccolo dell'atteso non si può più attribuire il dato a un concepimento...  »

Fai la tua domanda agli specialisti