Alcol, ecco come crea dipendenza agendo sul cervello

Lorenzo Marsili A cura di Lorenzo Marsili Pubblicato il 28/09/2020 Aggiornato il 28/09/2020

Consumare alcol ha un’azione diretta sul cervello, ne modifica la struttura agendo sulle cellule immunitarie e sui neurotrasmettitori della gratificazione. Più rischi dipendenza per le giovani donne

Alcol, ecco come crea dipendenza agendo sul cervello

Che il consumo di alcol possa creare dipendenza è cosa risaputa. Più difficile, almeno fino a oggi, sembrava comprendere da cosa derivasse questa assuefazione. A fare un po’ di luce sul tema arriva uno studio, svolto da diversi atenei tra Spagna, Germania, Repubblica Ceca e l’Università italiana di Camerino, e pubblicato su Science Advances. Secondo i ricercatori, il senso di dipendenza deriverebbe da una modifica diretta che l’alcol svolge sul cervello. A cambiare sarebbe la struttura spaziale del cervello, che vede mutare le cellule immunitarie del sistema nervoso centrale con conseguente proliferazione delle sostanze dedite al senso di gratificazione.

Così l’alcol modifica il cervello

Scendendo nel dettaglio, le modifiche derivate dal consumo di alcol si verificano a livello delle cellule immunitarie del cervello, andando a far proliferare i neurotrasmettitori dediti al senso di gratificazione derivato dal consumo stesso di alcol. Questa trasformazione modifica la consueta struttura ramificata delle cellule portandola a una conformazione più tondeggiante. Si assottiglia così la distanza tra le cellule e si favorisce la proliferazione dei neurotrasmettitori della gratificazione, con conseguente espansione dell’area del cervello stimolata dall’alcol e una maggiore comunicazione tra neuroni, come la dopamina.

Effetti a lungo termine

La dopamina è un neurotrasmettitore che si occupa delle sensazioni di gratificazione. Crescendo la dopamina aumenta l’assuefazione esercitata sul nostro organismo dall’alcol e, con essa, sale la voglia di consumare alcolici. Come rivelato dallo studio, il consumo di alcol agisce direttamente sullo spazio extracellulare del cervello, portando a una sua riduzione. Nei ratti, questo assottigliamento compare appena inizia il consumo di alcol, nell’uomo ci vuole un tempo maggiore, ma il problema è che l’assottigliamento delle barriere spaziali extracellulari persiste anche nell’astinenza, così nelle cavie come nell’uomo.

Il parere dell’esperto

Lo studio, spiega Roberto Ciccocioppo, professore di Farmacologia dell’Università di Camerino, prende il là da un precedente articolo che evidenziava – senza spiegarne il perché – le capacità di diffusione nel cervello della dopamina derivate dal consumo di alcol. Con i dati ora raccolti è stato possibile scoprire che la dopamina cresce perché, rispondendo all’azione tossica dell’alcol, il cervello attiva le sue cellule immunitarie. Le difficoltà nel riconoscere quest’effetto stava tutta in una particolarità dell’alcol che, a differenza di altre sostanze che danno dipendenza, non esercita la sua tossicità tramite un unico recettore, ma agisce su diversi neurotrasmettitori: uno dei quali è proprio la dopamina.

Una spirale molto pericolosa

Da qui, i ricercatori sono giunti alla conclusione che aumentando il senso di gratificazione derivato dalla maggiore diffusione della dopamina, cresce la voglia di consumare alcolici. Come rivela Ciccocioppo, questa scoperta potrebbe aprire nuove strade nella cura all’alcolismo. Normalizzando il sistema immunitario, infatti, si potranno ridurre gli effetti dell’alcol sulle funzioni cerebrali e allontanare i rischi di dipendenza.

 

 

 
 
 

Da sapere!

Secondo il  Rapporto Istisan sono ben 8,7 milioni gli italiani che bevono troppo e troppo spesso. Un aumento, rispetto all’anno precedente, che riguarda soprattutto le donne, in particolare le giovanissime.

 

Fonti / Bibliografia

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Dubbi su percentili e peso del feto

09/12/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elsa Viora

L'ecografo non è dotato di bilancia, quindi il peso del feto è solo stimato, con un margine di errore in più o in meno di circa il 10 per cento. Per quanto riguarda le misure, il range di normalità è compreso tra il 5°e il 95° percentile. Dunque, se il ginecologo afferma che tutto va bene significa che...  »

Bassa riserva ovarica: può iniziare una gravidanza?

09/12/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

Può essere opportuno che la coppia che desidera un figlio si rivolga senza perdere troppo tempo a un centro per la PMA, quando la donna, soprattutto se in età matura, ha problemi relativi all'ovulazione.   »

Bimbo di 5 anni che respinge la mamma: colpa della crisi che stanno attraversando i genitori?

02/12/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professoressa Francesca Simion

Leggi anche:  »

A sei settimane messa a riposo a letto per 20 giorni per via di un distacco

18/11/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

I "distacchi" a inizio della gravidanza sono comuni e, soprattutto se viene già rilevata l'attività cardiaca dell'embrione, non impediscono la buona evoluzione della gravidanza. Il riposo a letto è ininfluente nel bene e nel male.   »

Fai la tua domanda agli specialisti