Con il divorzio cresce il rischio di infarto

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 03/06/2015 Aggiornato il 03/06/2015

Con il divorzio aumenta, soprattutto per le donne, il rischio di avere un infarto. Ecco perché

Con il divorzio cresce il rischio di infarto

Con il divorzio cresce il rischio di avere un infarto. Secondo uno studio americano condotto dalla Duke University e pubblicato sulla rivista Circulation la fine di un matrimonio può spezzare il cuore… nel vero senso della parola. Dopo aver analizzato un campione di 15mila persone è emerso, infatti, che il divorzio aumenta il rischio di soffrire di problemi cardiaci.

L’amore fa bene al cuore

La ricerca statunitense ha accertato che i divorziati sono più a rischio di avere un attacco di cuore rispetto ai loro coetanei sposati o con una relazione stabile. In particolare tale fattore inciderebbe per il 24% sulle donne mentre per il 10% sugli uomini, con un picco del 77% in più in caso di divorzi multipli. Con il divorzio, dunque, cresce il rischio di avere un infarto. Ma qual è il meccanismo per cui il divorzio danneggia il cuore? Secondo le osservazioni degli scienziati il cambiamento dello stile di vita che avviene in seguito a una rottura sentimentale non riuscirebbe a spiegare l’aumentato pericolo cardiovascolare.

Pericolo stress

L’effetto probabilmente dipenderebbe soprattutto da una situazione di stress psicologico costante, che influenza negativamente le difese immunitarie aumentando l’infiammazione e la produzione di ormoni che impattano sul cuore e sulle arterie. Quando una coppia si divide crescono le preoccupazioni, soprattutto quelle economiche, in quanto ci si ritrova spesso a vivere con un reddito inferiore. E si verifica anche uno scombussolamento della vita quotidiana e di quella sentimentale, che generano gravi conseguenze anche al cuore.

Risposarsi non sempre basta

Con il divorzio cresce, dunque, il rischio di avere un infarto. Al profondo dolore psicologico per la separazione dal partner si aggiunge, quindi, un maggior pericolo di attacco cardiaco. Lo stress cronico provocato dal divorzio a lungo termine si ripercuote decisamente anche sulla salute del cuore. Dalla ricerca statunitense è emerso anche un altro dato interessante: mentre alla donna risposarsi non procura grandi benefici fisici, all’uomo basta contrarre un nuovo matrimonio per cancellare il rischio di ammalarsi al cuore associato al divorzio. Se per il maschio, quindi, è sufficiente avere una donna accanto che lo guidi e si occupi di lui, per le femmine l’effetto protettivo vale soltanto per il primo matrimonio.  

 

 

 

 

 
 

In breve

I FATTORI DI RISCHIO CLASSICI 

Sono in corso alcune ricerche della British Heart Foundation che intendono approfondire e verificare il legame effettivo tra un amore finito e un cuore che si ferma. Per poter, poi, inserire eventualmente il divorzio nella lista dei rischi cardiovascolari accanto ai fattori più classici quali fumo, obesità, diabete e ipertensione.

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Le domande della settimana

Allattamento a rischio per condizione aziendale: si ha diritto al 100% della retribuzione?

20/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Paola Bernardi Locatelli

Per l'interdizione post partum per rischi aziendali per legge è dovuta solo l'indennità di maternità INPS (80% della retribuzione media giornaliera) ma l'eventuale integrazione al 100% dal datore di lavoro può essere prevista dal CCNL o dalla contrattazione aziendale.  »

Minaccia d’aborto: può essere colpa dell’allattamento?

20/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

In gravidanza, continuare ad allattare il primo bambino non causa direttamente contrazioni dell'utero ma è impegnativo dal punto di vista psico-fisico. Ridurre le poppate giornaliere, quando sono numerose come quelle offerte a un neonato, è una buona idea soprattutto se il primo figlio ha già 15 mesi...  »

Bimba di tre anni con otiti ricorrenti: perché?

06/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

A volte è la particolare conformazione delle tube di Eustachio (i tubicini che collegano l'orecchio al naso) a favorire la ricorrenza delle otiti, tuttavia con la crescita tutto si risolve.   »

Fai la tua domanda agli specialisti