Controllare colesterolo e pressione dimezza i rischi di infarto e ictus

Stefania Lupi A cura di Stefania Lupi Pubblicato il 01/12/2021 Aggiornato il 01/12/2021

Con una terapia combinata meno pericoli di rischi cardiovascolari, come infarto e ictus. L’importante è tenere sotto i livelli di guardia alcuni parametri. Ecco di che cosa si tratta

Controllare colesterolo e pressione dimezza i rischi di infarto e ictus

Combattere in team dà maggiori garanzie di risultato. In pratica, chi è a rischio di infarto e ictus può dimezzare le probabilità che ciò accada agendo contemporaneamente su pressione alta, colesterolo Ldl (quello cattivo) e sull’aggregazione delle piastrine.

I vantaggi della polipillola

Basta una terapia combinata, magari anche in un’unica polipillola per rendere più semplice l’assunzione di vari principi attivi ad azione diversa nella giornata, e si può colpire nello stesso tempo più obiettivi. In questo modo, dunque, si riduce il rischio di infarto del 53%, di ictus del 51 e di decessi per malattie cardiovascolare del 49%.

Risultati incoraggianti

A rivelarlo è una ricerca condotta dai ricercatori coordinati da Philip Joseph, docente all’Università McMaster, ricercatore al Population Health Research Institute e specialista presso l’Hamilton Health Sciences pubblicata su The Lancet e presentata al Congresso della Società Europea di Cardiologia (Esc). La ricerca ha coinvolto ricercatori di 13 diversi Paesi e si è concentrata sulle terapie di combinazione a dose fissa, considerando i risultati di diversi studi (tre grandi ricerche con oltre 18.000 soggetti senza precedenti malattie cardiovascolari monitorati nel tempo) che comprendevano o meno l’acido acetilsalicilico tra le cure proposte. 

L’importanza dello stile di vita

I risultati puntano l’attenzione sull’importanza di un approccio personalizzato e combinato al rischio cardiovascolare, che tenga in considerazione le diverse variabili negative che possono influire sui pericoli futuri di infarti ed ictus, partendo dall’importanza di stili di vita sani.  Va precisato, infatti, che in quasi quattro casi su cinque un evento come infarto o ictus manifesta in persone senza una storia precedente di malattia cardiovascolare, per cui un adeguato controllo dei fattori di rischio diventa fondamentale.

 

 

 
 
 

Lo sapevi che?

Tra i principali fattori di rischio di malattie cardiache ci sono il sovrappeso e l’obesità. Un indicatore facile e pratico da misurare è la circonferenza addominale. Valori maggiori di 94 cm nell’uomo e di 80 cm nella donna sono sufficienti a innalzare il rischio cardiovascolare da basso a moderato.

 

Fonti / Bibliografia

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