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Latte e derivati potrebbero aiutare a ridurre il rischio di ammalarsi di cancro e patologie cardiovascolari. Sono giunti a questa conclusione alcuni ricercatori italiani dello studio europeo “Prospective investigation on cancer and nutrition (Epic-Italy)”, pubblicato sulla rivista scientifica “The American Journal of Clinical Nutrition” e presentato, recentemente, all’Agro-Food Lab dell’Università di Brescia durante un convegno organizzato dalla cooperativa aderente a Confcooperative Aop Latte Italia.
Sembra che non vi sia alcun legame
La ricerca, che ha studiato l’esistenza o meno di un’associazione tra prodotti lattiero-caseari (latte e derivati) e mortalità per varie cause, ha interessato quasi 50mila persone. Da un campione di 45.009 individui osservato per circa 14,9 anni, durante i quali si sono registrati 2468 decessi (il 59% per tumore e il 19% per patologie cardiovascolari), sono emersi due importanti risultati:
– L’assenza di associazione significativa tra il consumo di prodotti lattiero-caseari e mortalità.
– Una riduzione del 25% del rischio di mortalità con l’assunzione di latte dal 160 a 120 grammi al giorno, senza trovare alcuna differenza tra il consumo di latte intero o scremato.
“Verde Latte Rosso”
L’esito di questa ricerca, in controtendenza alle notizie sempre più comuni contro il latte e tutti i suoi derivati, ha spinto il settore lattiero-caseario dell’Alleanza Cooperative Agroalimentari a diffondere una campagna di comunicazione e rassicurazione (sul web e sui social), autofinanziata dalle stesse cooperative, sul consumo del latte e dei latticini, chiamata: “Verde Latte e Rosso”. La “mission” di “Verde Latte Rosso” è quella di rilanciare il consumo dei prodotti lattiero-caseari, in quanto alimento sano e irrinunciabile.